R Recensione

6/10

Carla Bruni

Comme Si De Rien N'Etait

Carla Bruni avrà anche origini italiane ma in questo album appare come una autentica star francese degli anni '60 sul modello di Brigitte Bardot o Jane Birkin.

Il titolo, che tradotto significa "Come se niente fosse", suona come una battuta visto il vortice in cui è caduta sposando il presidente francese Sarkozy, al quale guarda caso la Bruni dedica una canzone dell'album "Tu es ma came" (Tu sei la mia droga). In effetti non capita tutti i giorni che una cantante ed un presidente si sposino, ma Carla Bruni in effetti è molto più di una cantante, anche se in questo album dimostra di esser più sensuale con la voce che non con il corpo. Tutto il disco è pervaso dal romanticismo, dal canto intimo e sospirato della Bruni che sembra fare le fusa con quel suo vibrato particolare. Tutte le canzoni sono in francese tranne due, la "You belong to me" di  dylaniana memoria cantata in inglese e una interessante versione de "Il vecchio e il bambino" di Francesco Guccini, sicuramente una delle cose più riuscite del disco, cantata in italiano. E così Carla sembra non dimenticare le sue origini, anche se dall'accento non si direbbe.

Quasi tutte le composizioni sono della stessa Bruni che ha delle storie da raccontare e le racconta bene.

L'iniziale "Ma Jeunesse" è un valzerino spensierato probabilmente autobiografico, "Salut Marin" è un accorato omaggio al fratello morto, la già citata "Tu es ma came" è in pratica un blues così come "Je suis une enfant". Personalmente il pezzo che preferisco è "La possibilitè d'une ile", canzone delicata dove la batteria suonata con le spazzole disegna atmosfere da pianobar. Su tutto la voce di Carla Bruni, da ascoltare in perfetto relax, proteso col pensiero verso lidi esotici e sconosciuti.

Un album non irresistibile ma piacevole.

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C Commenti

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fabfabfab alle 9:52 del 24 settembre 2010 ha scritto:

Ohhh la Carlà! Antipatica come solo una piemontese trapiantata in Francia potrebbe essere. Nei suoi dischi ostenta classe sopraffina e a volte viene quasi voglia di crederle. Nel genere, secondo me, c'è di meglio: Coralie Clement, giusto per suggerirne una ... Bella rece comunque, sintetica ma efficace. Benvenuto Claudio!

simone coacci alle 10:06 del 24 settembre 2010 ha scritto:

RE:

Il primo album era grazioso ed effimero, come lei.

Questo non l'ho ancora ascoltato (e non è detto che lo farò). Anche la sorella, più bruttina e brava attrice, quanto ad antipatia a pelle non scherza, comunque. Dev'essere una dote di famiglia. Benvenuto Claudio, all'esordio ufficiale con la maglia di SdM.

salvatore alle 12:20 del 25 settembre 2010 ha scritto:

A me la Carlà è simpatica :p Lo so, lo so, sarò l'unico qui a pensarla così, ma tant'è... Il disco non l'ho ascoltato. Il primo, quello in francese, però, era caruccio. Vero: Coralie Clément è brava, ma alle spalle si ritrova quel mostro di Benjamin Biolay. Io suggerisco anche Françoiz Breut sul versante più rock (ma non troppo) e Camille su quello più elettronico.

claudio56, autore, alle 11:33 del 26 settembre 2010 ha scritto:

Grazie a tutti per i complimenti, mi incoraggiate ad andare avanti!

dario1983 alle 21:15 del 27 settembre 2010 ha scritto:

ahahahahahah CARLA BRUNI!!!! Ragà, siamo seri!

salvatore alle 22:29 del 27 settembre 2010 ha scritto:

Seri? E perchè mai dovremmo esserlo?