R Recensione

7/10

Peppe Voltarelli

Ultima Notte a Malà Strana

Peppe Voltarelli ritorna in grande stile, tre anni dopo l’uscita del primo album da solista Distratto ma però. Ritorna, dopo tanti concerti in Italia ed all’estero (talvolta anche fuori dal continente), con questo Ultima notte a Malà Strana che, già dal primo ascolto, porta in un’atmosfera surreale e intrigante. Peppe inizia canticchiando “Iamavanti iamavanti iamavanti, iamarreti iamarreti iamarreti, stamu fermi stamu fermi stamu fermi” e chiude con la stessa frase, come se avesse l’obiettivo di far ricominciare dall’inizio la riproduzione del disco ai suoi ascoltatori. La cosa bella è che spesso raggiunge tale obiettivo.

L’album non solo è piacevole come ritmi e testi, ma riesce a far vivere all'ascoltatore le storie che racconta; storie a volte spensierate ed ironiche, altre volte sarcastiche e, per certi versi, colme di critica ed indignazione.

Peppe si avvale, come nel suo primo album, della collaborazione di Finaz, chitarrista della Bandabardò; questa volta, però, insieme a Finaz, con Peppe ci sono anche altri due membri della band di Finaz: Marco Bachi, bassista, ed Enrico "Erriquez" Gheppi, voce e frontman della band toscana. Insieme ad Erriquez, Peppe ha duettato nella cover de Gli anarchici di Leo Ferrè, in uno dei punti più toccanti e suggestivi del disco.

Il disco, in alcuni punti, è ancora più ruvido di Distratto ma però e, paradossalmente, questo lato più crudo ed istintivo è sempre quello che Peppe racconta meglio. Grazie alla presenza abbastanza frequente del dialetto calabrese si possono notare quei ritmi folk, sempre marcati e presenti nella musica di Peppe Voltarelli, che spiccano in brani quali Canto mo o Sta città. Tuttavia, episodi lenti e delicati non mancano; basti pensare a brani quali le ballate Quanto ni vo o Abbandonarsi.

Discorso a parte va fatto per Il paese dei ciucci, brano che già dal titolo denota una certa carica di ironia e sarcasmo.  Ci si accorge, infatti, che la canzone altro non è che una protesta contro il sistema politico o la società odierna. Per carità, mai banale né tantomeno violenta, ma comunque una critica ponderata e capace di far riflettere e contemporaneamente sorridere l’ascoltatore. C’è da dire, inoltre, che tutto l’album scorre piacevolmente; da Iamavanti a Iamavantiancora, tutti i tredici brani riescono a portare l’ascoltatore nelle tradizioni calabresi o in storie coinvolgenti, attraverso ritmi a volte frenetici, a volte lenti in un alternarsi mai ripetitivo o monotono.

Un altro gran lavoro di Peppe, capace ancora una volta di sorprendere in positivo il proprio pubblico; l’artista non fa mai rimpiangere il passato, anche perché il suo presente risulta essere di livello ancora superiore.

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C Commenti

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Giuseppe Ienopoli (ha votato 7,5 questo disco) alle 18:26 del 7 febbraio 2014 ha scritto:

... “Iamavanti iamavanti iamavanti, iamarreti iamarreti iamarreti, stamu fermi stamu fermi stamu fermi” ... è la fotografia concettuale impietosa, tragica, comica, dolorosa ma purtroppo reale dell'attuale situazione politica del nostro Paese!

Detto in musica e in dialetto calabrese la cosa ha un effetto ancora più dirompente ... Voltarelli ne propone una versione live che sembra un'esorcismo collettivo ... improbabile ma bene augurante!

Ultima Notte a Malà Strana è certamente un disco da ascoltare e poi ... da leggere!

http://www.youtube.com/watch?feature=player_detailpage&v=zlvQs5Vm3hc

Giuseppe Ienopoli (ha votato 7,5 questo disco) alle 20:59 del 7 febbraio 2014 ha scritto:

* un esorcismo * ... oops!

Chiedo venia e in cambio vi offro una seconda chicca di Voltarelli nell' Ultima Notte a Malà Strana!

g.falzetta, autore, alle 14:56 del 9 febbraio 2014 ha scritto:

Prof, sei scatenato!

Ascoltati le Visioni di Cody!