R Recensioni folk appalachiano (pagina 1 di 2)

Deeper Woods8,5/10

Sarah Louise
Deeper Woods (Thrill Jockey Records 2018)

Sarah Louise (nome di battesimo: Sarah Henson) non è esattamente una new entry nel roster sempre tanto variegato quanto mai banale della Thrill Jockey...
Ain't We Brothers 8/10

Sam Gleaves
Ain't We Brothers (Community Music 2016)

Se c’è un filo rosso che parte da Joe Hill, passa per Woody Guthrie e Pete Seeger, e arriva a Bob Dylan e a Bruce Springsteen, una storia comune che li unisce...
In The Cool Of The Day6/10

Daniel Martin Moore
In The Cool Of The Day (Sub Pop 2011)

Daniel Martin Moore, da Cold Spring, Kentucky, è uno dei tanti promettenti folk singer americani classici emersi nella seconda metà degli anni Zero. Ha una...
Silent City6/10

Brian Harnetty and Bonnie Prince Billy
Silent City (Ruminance 2009)

Considerando i suoi standard lavorativi, il 2009 è stato per Will Oldham un anno di riposo. A parte il (discreto) “Beware!” e la comparsata (virtuale) sul...
Around The Well6/10

Iron and Wine
Around The Well (Sub Pop 2009)

La poetica di Sam Beam è quella che è, quella che è sempre stata e, presumibilmente, sempre sarà. Chi ci segue sa di cosa sto parlando: ciclica, sognante...
Little Hells7/10

Marissa Nadler
Little Hells (Kemado 2009)

Classe 1981, tre album alle spalle e una parallela attività di illustratrice e intagliatrice, la bostoniana Marissa Nadler è una della cantautrici di punta di...
Leave Ruin6/10

Strand of Oaks
Leave Ruin (La Société Expéditionnaire 2009)

Ogni cantautore ha la sua piccola leggenda, poco importa se vera o creata ad arte. Timothy Showalter, alias Strand of Oaks, ne ha una assai provinciale. Si...
Mugiboogie7/10

Mugison
Mugiboogie (Ipecac 2008)

Mugison, al secolo Örn Elías Guðmundsson è figura in grado di confermare e allo stesso tempo sfatare gran parte dei luoghi comuni legati alla musica...
Hymns for a Dark Horse8/10

Bowerbirds
Hymns for a Dark Horse (Burly Time Records 2007)

L’estate è arrivata, finalmente. Sento l’odore del mare, il rumore delle onde che si spengono sulla sabbia, le voci delle donne che richiamano i bambini...
We don't need the outside7/10

Bob Corn
We don't need the outside (Fooltribe 2007)

Una chitarra, degli amici e un un fuoco per scaldare l’anima. Canzoni sull’amore. Premesse banali per un disco che invece nasconde delle scintillanti...
Maaäet8/10

Tenhi
Maaäet (Prophecy-Audioglobe 2006)

Lapponia mon amour. Sterminato e glaciale paesaggio che si rende metafora di infinito e inconsolabile dolore interiore. Percorso angoscioso dell’essere umano...