V Video

R Recensione

7/10

Conny Ochs & Wino

Heavy Kingdom

 

In questo disco convivono due anime diametralmente opposte: l'anima folk del songwriter Conny Ochs e l'anima heavy rock di Scott “Wino” Weinrich. L'eredita` lasciata da Wino nell'underground heavy negli ultimi decenni e` indiscutibile, si ricordi: The Obsessed, e tante collaborazioni come Saint Virtus, Spirit Caravan e The Hidden Hand. Quindi potrebbe sembrare al quanto inappropriato questo connubio, ma vi assicuro che il risultato e` esaltante e straordinario.

Questa amicizia tra Wino ed Ochs ha inizio nel 2010 durante la promozione dell'album della svolta acustica di Wino, “Adrift”. Conny supportava Wino durante il suo tour solista dell'album in Germania, e la scintilla tra i due e' scattata immediatamente. Hanno subito imparato a conoscersi e attraverso la musica hanno trovato quell'intesa tale da fondersi in un'unica anima, una sinergia tra i due frutto di un lavoro fatto soprattutto di ricerca e di perfezionamento, come di una coppia consolidata da anni.

Heavy Kingdom e' un prodotto godibile ed emozionante di altissimo livello.

Nelle dieci tracce di questo disco troverete solo due chitarre acustiche ed un album carico di atmosfere intense e di profonde intimita`, come si puo' ascoltare gia' dall'iniziale Somewhere, Nowwhere di una cupa intimita` coinvolgente. Troverete anche qualche stralcio di chitarre elettrificata (Vultures by the vines, Here come the siren), la profonda voce graffiante di Wino e quella acuta di Ochs che lascia la scia in ogni pezzo con i suoi coretti.

Ascoltando Labour of Love, e Dead Yesterday, le vigorose pennate fanno riaffiorare il vecchio heavy rock di Wino, ma sono tutte da condividere con l'amico Ochs che contribuendo con il canto e la scrittura e' riuscito a bilanciare l'impatto e a massimizzare al meglio le emozioni di questo disco.

La title track e' una superba ballata di folk-country, dove vivono tutte le anime del classico rock americano. Troverete il blues ipnotico di Dust, quello ammaliante della strumentale Heavy kingdom jam e un flusso di melodie che abbracciano e non mollano piu': Vultures by the vines, Traced of blood, Dark revine. Con Here come the siren vedrete arrivare veramente la sirena ad ammaliarvi con il suo canto rimanendo ipnotizzati da tanta bellezza comunicativa.

L'album contiene una cover-song di Townes Van Zandt, Highway Kind, che Conny e Wino hanno saputo reinterpretare nella migliore tradizione folk (provate ad ascoltare l'originale e poi mi fate sapere!).

Un album che sto amando alla follia ascolto dopo ascolto e che mi ha spinto dopo tanto tempo a riscrivere una recensione su Storia della Musica.

Buon ascolto! e Buon divertimento!

 

V Voti

Voto degli utenti: 7,3/10 in media su 4 voti.
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REBBY 6/10

C Commenti

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nil_bos, autore, (ha votato 9 questo disco) alle 16:35 del 23 luglio 2012 ha scritto:

Scusate ma che fine hanno fatto i commenti precedenti?

doopcircus alle 16:54 del 23 luglio 2012 ha scritto:

Ciao Sebastiano, le mail private è giusto che rimangano tali, perchè sono comunicazioni riservate tra la redazione e il recensore. Si può discutere quanto si vuole, nel forum o via mail, delle politiche di voto del sito, ma si tratta di discussioni che non hanno attinenza col disco e risultano di scarso interesse per chi legge gli articoli. Se vuoi riaprire la discussione nel forum ben venga, qui è decisamente off topic

nil_bos, autore, (ha votato 9 questo disco) alle 21:03 del 23 luglio 2012 ha scritto:

Caro mister X, sappi che sono perfettamente on topic! I miei commenti precedenti erano proprio riferiti a chi avrebbe letto l'articolo e che trovavano perfettamente attinenza col disco. Volevo solo informare e chiarire a chi leggerà l'articolo che il voto, che non è in perfetto equilibrio con quello che c'è scritto nella recensione, era un altro e che non era il recensore privo di una giusta proporzione o distribuzione delle parti. A questo punto chiudo definitivamente la discussione e potete anche eliminare questi commenti! Sebastiano

Giuseppe Ienopoli alle 10:39 del 24 luglio 2012 ha scritto:

... "recensorare" il recensore e le sue valutazioni è una operazione squallida o almeno arbitraria ... molto meglio se il Re-censore redazionale avesse discriminato preventivamente la recensione ... quindi piena solidarietà a Sebastiano! ...

ozzy(d) alle 10:55 del 24 luglio 2012 ha scritto:

il problema quale sarebbe, che la redazione ha deciso di abbassare il voto del disco? non mi sembra chissà quale scandalo, qua dentro probbailmente c'è un minimo filtro, altrimenti uno potrebbe pubblicare una rece dell'ultimo di liga e mettere dieci...non penso che 7 sia un voto cosi' basso o cosi' lesivo della dignità del recensore, fossero questi i problemi della vita ghghghgh

Mirko Diamanti (ha votato 8 questo disco) alle 14:45 del 24 luglio 2012 ha scritto:

Il problema è che se uno mostra di essere a un livello di comprensione e capacità superiore al 10 per Ligabue, allora è giusto che gli si lasci carta bianca. Sebastiano aveva dalla sua un bel mazzo di recensioni, eppure ancora non era libero di poter esprimere il suo parere (si noti bene: un parere non numericamente a vanvera, ma supportato dalle considerazioni, dalle argomentazioni logiche). Voglio dire, il problema dell' "altrimenti uno potrebbe pubblicare una rece dell'ultimo di liga e mettere dieci" in questo caso non c'entra proprio niente. Qui siamo a un altro livello. Sarà perchè ci sono passato anch'io, sarà perchè mi sono state modificate (e non solo nel voto, ma anche nell'esposizione) recensioni a cui qui si è un po' più sensibili (negativamente), e mi si è permesso invece un quantomeno eccentrico "9" a un altro disco, senza che nessuno sollevasse problemi, ma anche la mia solidarietà va a Sebastiano.

Filippo Maradei alle 16:24 del 24 luglio 2012 ha scritto:

Il problema è che il 70% delle recensioni che arrivano in Redazione sono scritte da cani. Il problema è che, il più delle volte, le recensioni che arrivano in Redazione hanno valutazioni esagerate, egoistiche, che tengono solo conto del proprio appagamento personale e piacere feticistico, e non hanno la minima obiettività critica. Il problema è che c'è gente, dietro le quinte, che si fa il mazzo per sistemare, aggiustare, correggere orrori ortografici, arricchire, snellire, migliorare le recensioni che arrivano in Redazione per far fare più bella figura in pubblico al recensore che pubblica. I problemi sono questi. Ma magari adesso che sono arrivati i mezzi-voti qualcuno avrà qualche problema in meno. E noi a seguire, si spera.

Mirko Diamanti (ha votato 8 questo disco) alle 16:47 del 24 luglio 2012 ha scritto:

Il tuo discorso fila alla perfezione, ma con Sebastiano (non lo conosco, ma ho letto qualche sua recensione) mi pare non c'entri niente. Lui non scrive da cani, mi pare. Poi non so, può pure darsi che lui fosse l'egoista solipsistico senza alcuna obiettività di cui hai parlato.

Giuseppe Ienopoli alle 17:10 del 24 luglio 2012 ha scritto:

... recensire deve essere un esercizio plausibile ... la recensione di conseguenza "un prodotto finito" ... se così non fosse la si rimanda al mittente con esortazione di ritentare o desistere ... manipolarla per abbellire la figurina non è educativo ... "nissunu nescia 'mparatu" si dice dalle mie parti ... e poi se si leggono con attenzione le recensioni altrui ( ... quelle promosse sul campo ... ) si impara a scrivere la propria senza necessità di ritocchi siliconati che finiscono inevitabilmente per mortificare ed irritare l'autore che ha creduto nel proprio operato ... pertanto, Filippo, la redazione deve promuovere una pedagogia della critica musicale e non "il todos caballeros" che produce polveroni che finiscono per infastidire soprattutto la medesima redazione dal cuore buono ... comunque la questione è interessante e andrebbe affrontata con serietà e non in separata sede come i vostri dottori consigliano ... fare la storia della musica non deve diventare carboneria ... 150 anni di Storia unitaria ricordano ...

Mirko Diamanti (ha votato 8 questo disco) alle 17:12 del 24 luglio 2012 ha scritto:

D'accordissimo, con tutto quello che hai detto.

Filippo Maradei alle 17:35 del 24 luglio 2012 ha scritto:

Rimandare al mittente con esortazione a riprovare, dici? Fidati, tenessimo conto unicamente della nostra (minima) linea editoriale, dei nostri gusti, delle nostre esigenze, ci sarebbero meno di 1/5 delle recensioni totali. Proprio perché ci teniamo a uno spazio pubblico di condivisione, ai gusti e allo stile di scrittura altrui, ai consigli (che mandiamo privatamente ai nuovi arrivati), prendiamo in considerazione quasi tutto ciò che ci inviano. Ma non è semplice gestire personalità diverse: gente che crede di avere a priori il diritto di venire pubblicata, gente che offende gli scritti altrui e si bea soltanto dei propri, gente che non accetta critiche o consigli, gente che non capisce l'importanza di una certa austerity del voto - non esagerata, non esasperata -, assecondata in primis da noi redattori. Francamente cerchiamo di adottare lo stesso metro di giudizio degli scritti per tutti, fin quanto possibile: e siamo talmente attenti a far fare bella figura al portale che il più delle volte cambiano in tronco le nostre recensioni, discutiamo a lungo sui nostri voti e c'impegnamo al massimo per l'editing di tutti; non sapete quante volte avremmo voluto dare 8 a un disco che ci è particolarmente piaciuto e decidiamo di comune accordo per il 7 (comunque ottimo voto!) per non perdere una certa coerenza critica. In un grande portale e una grande community come questa, la verità è che si devono fare dei sacrifici, e non lamentarsi sempre.

Mirko Diamanti (ha votato 8 questo disco) alle 18:24 del 24 luglio 2012 ha scritto:

Hai capito male l'intervento di Ienopoli. "Rimandare al mittente con esortazione a riprovare", secondo lui e anche secondo me, è proprio quello che si dovrebbe fare più spesso in caso di brutte recensioni, per evitare di "manipolarla per abbellire la figurina", cosa che, come si è visto, scontenta sia il recensore, che si vede modificata la sua Opera (che credeva magnifica, arguta, geniale), sia la redazione, perchè ne nascono i polveroni di cui sotto.

Filippo Maradei alle 18:38 del 24 luglio 2012 ha scritto:

E se il risultato continua a essere così così, pur dopo vari tentativi? Redazione e recensore si vengono incontro. Il primo pubblicando la recensione, il secondo accettando gli aggiustamenti e il ridimensionamento di voto, se necessario. Sacrifici, appunto.

Mirko Diamanti (ha votato 8 questo disco) alle 21:13 del 24 luglio 2012 ha scritto:

Ma cosa vuol dire? Se il risultato fa cagare, bisogna troncare le speranze del povero aspirante recensore, no? Non è che siccome siete buoni gliela riscrivete voi e ci appiccicate sopra il suo nome. Cioè, è un'argomentazione assurda.

Marco_Biasio alle 18:48 del 24 luglio 2012 ha scritto:

Difatti lo si fa, nel limite del possibile. Censura preventiva non ce n'è, mai. Comunque a breve scriveremo qualcosa di ufficiale, così 'sta posizione si chiarisce una volta per tutte...

P.S. Al momento attuale, nella mia top 10 di fine anno finirebbe dentro un disco a cui ho dato 7, ossia l'ultimo dei Calibro 35. Niente di male a stringersi un po' con i voti, non credi?

Mirko Diamanti (ha votato 8 questo disco) alle 20:11 del 24 luglio 2012 ha scritto:

Mah, ce n'è un sacco di voti spropositati. Il primo che mi viene in mente è "Voodoo", di Michael D'Angelo. Il commento che ho lasciato a quel disco ora non lo sottoscriverei, mi è cresciuto; ma non è certo un "patrimonio dell'umanità", non è un 10, non è, insomma, una vetta assoluta della musica, a cui i 10 andrebbero riservati se la politica dell'obiettività di cui ha parlato Filippo fosse seriamente applicata. Ma, al pari di "Voodoo", è pieno di 10 che sono assolutamente discutibili, per usare un eufemismo. E quindi: o la politica della moderazione, del non cedere al proprio piacere feticistico, viene applicata con rigore e coerenza (seguire il caso di Ondarock), limitando anche gli utenti "veterani", oppure si permette anche a quelli più giovani e che dimostrino di avere le capacità di prendersi le proprie responsabilità, lasciando intatta esposizione e valutazione. Se dimostrano di essere degli incapaci, rispedire al mittente, e non abbellire la recensione.

bargeld alle 20:31 del 24 luglio 2012 ha scritto:

Salvatore, sei interessato all'acquisto del sito? Fai tu l'offerta, che io la inoltro al mio capo! Però poi mi pubblicheresti anche le recensioni di 19 anni di dischi degli Einstürzende Neubauten da Kollaps a Silence Is Sexy tutti con la media del 10? Posso usarci dentro anche arzigogoli e barocchismi linguistici del livello di "Wow che bello" e "Grande disco" e "Grazie alla mia mamma che mi ha fatto nascere negli anni 80"? Non vedo l'ora! Si scherza eh (ma non siamo lontani dalla realtà)...

Mirko Diamanti (ha votato 8 questo disco) alle 20:36 del 24 luglio 2012 ha scritto:

Non ho capito una mazza di quello che hai scritto, nè cosa c'entri con quello che ho scritto io O.o

fabfabfab alle 20:41 del 24 luglio 2012 ha scritto:

"Seguire il caso di Ondarock" era un po' il progetto per il futuro... hai rovinato la sorpresa! Dai Salvatore, non è che qua si voglia insegnare niente a nessuno, ma davvero TUTTI i voti di <ondarock sono coerenti? E coerenti con cosa? Con il Vangelo della Musica? Con i tuoi gusti personali?

fabfabfab alle 19:01 del 24 luglio 2012 ha scritto:

Sì ma ragazzi questa non è la bacheca dello studente e neanche il forum di "Viver sani e Belli". Non è che siete obbligati a inviare materiale e ad accettarne la pubblicazione. Non vi piace il metodo? Non vi sembra normale che una redazione abbia potere decisionale sulla pubblicazione dei contenuti della propria rivista? Mi sarei dovuto incazzare con Don Piero che quando scrivevo sul giornale della parrocchia cambiava la terminologia della mia Opera (toglieva "cacchio" e metteva "diamine")? Ok, non scrivete. E se lo avete già fatto chiedete la rimozione dei vostri contenuti. Inviateli a qualcun'altro, e specificate che non accettate modifiche alla vostra Opera Perfetta, perchè siete invincibili e intoccabili. Fatelo, e poi vedrete cosa vi risponderanno. Io so che ci sono persone su questo sito che hanno scritto 300 recensioni e che ancora adesso prima di dare un voto o un giudizio si confrontano con gli altri, e non vuol dire che questi "altri" siano migliori o peggiori... mamma mia che spocchia ragà.

gull alle 19:03 del 24 luglio 2012 ha scritto:

Mi trovo bene su storia perché è il sito web musicale più democratico che abbia mai visto. C'è un'apertura verso i contributi di chiunque abbia voglia e passione che non è dato riscontrare altrove. In più è gestito da ragazzi che interpretano il ruolo di recensori, gestori del sito, in modo leggero, senza prendersi mai troppo sul serio e scrivendo, tra l'altro, recensioni impeccabili.

Tutto questo per dire a Sebastiano di non prenderla troppo seriamente la questione del voto, perché se badi attentamente, nelle stesse recensioni scritte dai "vertici" ti renderai conto che anche loro si tengono mediamente molto stretti, rispetto alle loro rispettive passioni musicali.

Magari sarebbe stato meglio che prima di pubblicare la tua ultima recensione ti avessero avvisato della diminuzione di voto (tra l'altro l'ho ascoltato il disco ed onestamente sono d'accordo con un voto molto, ma molto più contenuto del 9).

Continua a partecipare ed a scrivere (vedo che in passato hai recensito gruppi misconosciuti che seguo anch'io: Port O'Brien - Neptune - Sightings ecc...: Complimenti!).

Mirko Diamanti (ha votato 8 questo disco) alle 20:59 del 24 luglio 2012 ha scritto:

La coerenza assoluta va a farsi benedire nel momento stesso in cui le recensioni sono il prodotto di persone diverse, ma se davvero si vuole seguire la strada indicata da Filippo serve cercare di arginare la dispersione, limitare il fenomeno, livellare (tutte) le valutazioni secondo dei criteri prestabiliti, che in tal caso dovrebbero essere pochi ma buoni (questo non può garantire la coerenza assoluta, ma dovrebbe evitare squilibri troppo evidenti). Se invece si predilige la democrazia, un po' debaseriana, quella che privilegia la condivisione, l'ampiezza delle penne, allora non si può rispolverare a vanvera la storia della "moderazione", con la scusa che l'utente che ha inviato la recensione non ci capisce un cazzo, perchè 1) se è davvero così, bisognorebbe non pubblicare proprio la recensione (ma NIENTE modifiche; se la recensione fa schifo, fa schifo e basta), 2) se non è così, e il recensore dimostra di avere criterio e sensibilità, e sa scrivere bene, allora non c'è bisogno di modificare la sua recensione, nè il suo voto - siamo nella seconda possibilità, quella democratica.

Mirko Diamanti (ha votato 8 questo disco) alle 21:06 del 24 luglio 2012 ha scritto:

Ma ovviamente tutto questo, detto da un pivello come il sottoscritto, susciterà al più risate di scherno. Si consideri almeno che il mio star qui a rompervi le balle dimostra il mio interesse per il sito. Cioè, sto qui ad arrabattarmi su questioni piccine piccine, quando avrei da lisciare o schiaffeggiare le mie banalissime questioni esistenziali, cosa molto più noiosa, peraltro, ma prioritaria. Consideratelo un segnale d'affetto.

Giuseppe Ienopoli alle 22:37 del 24 luglio 2012 ha scritto:

... di rientro ... noto che il dibattito si è sviluppato, alcune questioni sono state poste e a Salvatore II spetta la maglia rosa del giro di opinioni ... certamente la matassa è ingarbugliata ma il bandolo da qualche parte ci deve essere ... serve calma e disponibilità all'ascolto reciproco ... la redazione ha le sue ragioni/esigenze editoriali ma trovo eccessiva la preoccupazione per il voto alto o poco aderente, piuttosto pretenderei che l'analisi del disco sia mirata, che la recensione presenti una struttura linguistica comprensibile e una serie di considerazioni personalizzate del recensore, che più del voto contribuiscono ad illustrare/presentare il disco a chi non lo conoscesse e soprattutto a suscitare quella giusta curiosità a "recuperarlo" per il riscontro conseguenziale ... il voto rappresenta un dettaglio e si intuisce che sintetizza più una manifestazione d'affetto per l'artista/disco che un dato oggettivo ... del resto non potrebbe essere diversamente ... generalmente il recensore sceglie di recensire la musica che gli piace e non quella da evitare se la conosci ... e poi la redazione, in cui effettivamente albergano molte persone competenti e appassionate, potrebbe, più che modificare i concetti o abbassare il voto, gestire un piccolo spazio a margine di ogni recensione per esprimere la propria diversità di valutazione sia numerica che argomentativa ... sarebbe "un redazionare" più rispettoso e meno dispendioso ...

nil_bos, autore, (ha votato 9 questo disco) alle 7:42 del 25 luglio 2012 ha scritto:

Salve a tutti,

A questo punto vi informo che privatamente ho scritto alla redazione di SDM

inoltrando due suggerimenti fondamentali (secondo me!) su cui poterci lavorare per

rendere le politiche adottate dalla redazione in merito di voti o recensioni

ancora più chiare così da non creare

incomprensioni (come è successo con me!)

A) Mettere in evidenza nella sezione "invia una recensione"

quali sono le politiche adottate da parte della redazione

in merito a chi invia una recensione, soprattutto per quelli che come me non

ne fanno parte. Non sono evidenziate da nessuna parte!

B) Consiglio inoltre vivamente alla redazione che prima di pubblicare nel sito

una recensione di un vostro collaboratore occasionale, o che non faccia

parte della redazione, di avvertirlo prima in forma privata

dei cambiamenti che vorreste apportare alla recensione, che sia il voto o

alcune parole della recensione stessa. E' importante prima informare

l'interessato del cambiamento e lasciare decidere al recensore stesso se accettare o no

le modifiche!

La risposta della redazione è stata positiva, ovvero prenderanno in considerazione

le mie richieste, lo spero.

Ringrazio per l'incoraggiamento di alcuni a non

desistere dallo scrivere recensioni. Ci penserò!

Saluti

P.S.; Da una interessante citazione trovata sul sito SDM prendo spunto:

"Il compito attuale dell'arte e' di introdurre caos nell'ordine" T. Adorno

spero che con la mia "arte" non abbia introdotto troppo caos

nel vostro ordine!

Filippo Maradei alle 9:36 del 25 luglio 2012 ha scritto:

Arte? In che parte? Tutta l'arte è borghese, statale, rappresentazione dello Stato, piccina e mediocre.

Giuseppe Ienopoli alle 12:42 del 25 luglio 2012 ha scritto:

... Phil, mi sa che sei in crisi di astinenza da merendine e/o nutellerie!! ... mi fermo alla eat parade da carrello market ... ma dove è andato a finire il Maradei iperglucotico, conciliante, receptionista, sistematutto, dispensatore di dritte da esperto a neofita e molte altre cose ancora??!! ... sprizzi amarezza e insofferenza da ogni dove!!

Filippo Maradei alle 13:16 del 25 luglio 2012 ha scritto:

E' la dieta proteica, Giusè, è la dieta.