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R Recensione

7/10

Akron-Family

S/T II: The Cosmic Birth and Journey of Shinju TNT

Il rischio – in certe occasioni – è quello di cascarci con tutti e due i piedi e fare una discreta figura di merda. Capitò anche ad una famosa rivista cartacea italiana qualche anno fa (protagonisti i Death Cab For Cutie). Per scongiurare il download selvaggio, ma più probabilmente per sfotterci un po’ tutti, gli Akron/Family hanno messo in rete una versione “fake” del loro nuovo disco “mixata” e completamente trasfigurata da suoni spaziali, synth in saturazione, feedback atroci e altre trovate orribilmente assortite. La prima impressione personale è stata: “ok, va bene la svolta electro, glitch o quello che volete, va bene il recupero eighties, ma qui si sta un po’ esagerando. Questa è una schifezza”. Poi – leggendo i titoli dei brani (“AAAA <<<>>> A //////WAY\\\\\\ BMB", “(((((((TATSUY A neon Purple Walk BI ))))))))))), ma dai…) - e ascoltando attentamente, ti rendi conto che qualcosa non quadra: nessun arrangiamento, pezzi interi composti da un suono unico modulato a casaccio. Una presa per il culo, insomma. A seguire, il toto-fake. Già perché non contenti, i tre barbuti hanno iniziato a mettere in circolazione altre versioni più o meno “contraffatte”, giusto per confondere un po’ le idee (e magari – perché no – obbligare qualcuno a comprare il disco originale).  

Comunque sia, finito lo scherzo (e archiviato il primo fake che – pur essendo una porcata – potrebbe riservare in futuro aspetti di “filologia musicale” interessanti), ecco il vero sesto album degli Akron/Family.  

Li avevamo lasciati due anni fa con il controverso “Set ‘em wild, Set ‘em free”, album criticato da più parti ma che – a nostro avviso – al di là di qualche pecca in fase di produzione, ci riconsegnava una band in piena forma e metteva in evidenza – grazie ad un gradevole processo di sottrazione dovuto all’abbandono da parte di Ryan Vanderhoof – un songwriting puro e costantemente lucido.  

S/t II: The Cosmic Birth And Journey Of Shinju Tnt” riprende in parte il discorso interrotto con “Love Is Simple”, album del 2007 che fu l’espressione più completa del verbo freak-rock a marca Akron/Family. Ritroviamo, in ordine, tutti gli elementi proprio laddove li avevamo lasciati. I tribalismi in salsa psych, innanzitutto: nell’iniziale “Silly Bears” che dà la sensazione di essere saliti su un treno in corsa (esattamente come accadeva con “Blessing Force”, furiosa apertura di “Meek Warrior” nel 2006), e nella frenetica “Another Sky”, vero punto di incontro tra melodia e caos. Il cosiddetto freak-folk, codificato – tra gli altri – dagli stessi Akron/Family nell’omonimo esordio: la splendida “Island”, ricca di rimandi a quelle forme ritmiche ossute che costituivano lo scheletro di “Set ‘em wild, Set ‘em free” e le conclusive “Canopy” (languida e dilatata come certo post-rock) e “Creator”. Le bislacche tentazioni “pop”: esemplare in tal senso l’accoppiata "A AAA O A WAY" (che si legge “Away”) e la successiva “So it Goes” (primo singolo estratto), tutta chitarre scintillanti (distorte come quelle dei Black Keys, limpide come quelle dei Beach Boys) e folle libertà espressiva.

Insomma, altro che svolta elettronica. Niente di nuovo, ma piuttosto la sesta conferma di una band in perenne stato di grazia e il recupero di alcune vecchie (benché brillanti) intuizioni. C’è già qualcuno che rimpiange il fake?  

V Voti

Voto degli utenti: 7,5/10 in media su 6 voti.
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mavsi 6/10

C Commenti

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Ivor the engine driver alle 13:08 del 14 febbraio 2011 ha scritto:

bravo Fabio, che tempismo! Col tempo ho rivalutato il precedente (anche se il top sono i dischi fino a Love Is Simple), questo per ora mi lascia perplesso solo per un motivo: mi sembra si stiano un po' rifacendo il verso. Per carità sempre una spanna sopra un sacco di roba che esce, ma secondo me la dipartita del barbutissimo chitarrista un po' si fà sentire. Cmq come per il precedente, giudizio sospeso a data da destinarsi

aaltonen (ha votato 7 questo disco) alle 16:16 del 14 febbraio 2011 ha scritto:

Fortuna voi che vigilate. Ad Ondarock hanno recensito il "vero" fake con tanto di proclami roboanti del tipo "la metamorfosi glitch". Ahahahahahahah Ma indove? Ma dde che?

radioheadinthesky alle 16:43 del 14 febbraio 2011 ha scritto:

RE:

Ahahaha figuraccia... "feedback roboanti" e "sfrigolii elettronici" ... “(((((((TATSUY A neon Purple Walk BI )))))))))))” sarebbe stato un bel titolo, però....

Filippo Maradei alle 18:10 del 14 febbraio 2011 ha scritto:

Dai su, porelli, li ho informati a dovere: l'hanno subito tolto dalle recensioni! XD

ozzy(d) alle 18:26 del 14 febbraio 2011 ha scritto:

Qualcuno ha beccato un'ONDA anomala e si è preso una bella craniata sulla tavola da surf ghghghgh

synth_charmer alle 20:16 del 14 febbraio 2011 ha scritto:

stava per capitarmi l'anno scorso col nuovo Autechre, e lì era difficile perchè lo stile era davvero lo stesso. Però andiamo, se si scelgono questi mezzi bisogna essere sicuri al 200%, fare controlli incrociati su siti ufficiali, riviste, sample listen, insomma la possibilità di esser sicuri c'è! Così fai solo la figura dello sprovveduto. Mah

hiperwlt (ha votato 8 questo disco) alle 13:41 del 8 aprile 2011 ha scritto:

magnifico. folk-rock psichedelico della miglior specie, anche con qualche accenno stoner. la doppietta "away/ so it goes", "island" e le due fuji (in "global dub" spettacolare l'accenno orientale - acidissimo - sul giro di chitarra) le mie preferite.

hiperwlt (ha votato 8 questo disco) alle 13:43 del 8 aprile 2011 ha scritto:

ah: ottimo Fabio, naturalmente!