R Recensione

7/10

Megapuss

Surfing

Già immaginiamo i commenti. “Adesso basta” – “Ma chi si crede di essere” - “Suona sempre la stessa musica” – “È solo un dannato freakettone”… .

Intanto, Devendra Banhart se la ride. La sua ascesa come personaggio hype sembra inarrestabile; i suoi album, pubblicati al ritmo di uno all’anno, non hanno ancora subito passi falsi evidenti e le sue collaborazioni nei dischi altrui non si contano più. Vetiver, inanzitutto, ma anche Yoko Ono, Cocorosie, Bert Jansch, Vashti Bunyan, Antony & the Johnsons. L’ultima trovata in questo senso è una band tutta nuova: si chiama Megapuss ed è formata, oltre che dal golden boy di Houston, da Greg Rogove (attualmente nei Priestbird), Fabrizio Moretti (The Strokes, Little Joy), Noah Georgeson (da tempo produttore di Banhart) e dall’attore comico Aziz Ansari.

Pubblicato dalla Vapor Records (etichetta di proprietà di un certo Neil Young …), “Surfing” è esattamente quello che avrete già intuito: Devendra Banhart impegnato nella nobile arte del cazzeggio libero. L’album prende il via dai sapori west-coast del Banhart più recente (“Crop circle jerk ’94”, “Duck people duck man”), poi si distende in danze corali a base di handclappin’ (“To the love within”, ovvero una serata in birreria con Fleet Foxes e Yeasayer), infine perde definitivamente ogni desiderio di compiutezza tra liquidi drones psichedelici (“Surfing”),  folk da festa in famiglia (“Lavender Blimp”, così vicina al concetto di Natale elaborato da Sufjan Stevens), intermezzi che sembrano rubati ad Ariel Pink (“Mister meat”) e viaggi nel tempo con destinazione tardi anni sessanta (“Hamman” e “A gun on his hip and a rose on his chest”).

Quando poi, durante il minuto e mezzo di “Adam e Steve” parte una versione per chitarra del sax-solo di “Careless Whisper” degli Wham!, possiamo solo arrenderci e divertirci insieme a Devendra Banhart e alla sua cricca di pazzoidi.

Le quattro tracce finali sono ballate in puro stile Devendra: folk-sixties (“Chicken titz”), piano e voce vibrante (“Sayulita”, “Older Lives”) e ninna-nanna finale (“Another mother”). Ascoltatele tutte e quattro di fila e avrete un motivo per il quale Natalie Portman (la Mega-puss?) si rimboccasse le lenzuola accanto a lui e non a voi. L’altro motivo, dicono i maliziosi, lo potrete arguire dall’artwork del cd. Ma questo con la musica non ha niente a che fare.

V Voti

Voto degli utenti: 7/10 in media su 3 voti.
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george 7/10

C Commenti

Ci sono 2 commenti. Partecipa anche tu alla discussione!
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george (ha votato 7 questo disco) alle 18:20 del 13 dicembre 2008 ha scritto:

ciao a tutti

...tutto un bel gioco! Poi arriva sayulita e si sealizza che, forse, quest'uomo, può fare un pò quello che gli pare!! ...portman inclusa...

andyquasart (ha votato 8 questo disco) alle 20:38 del 2 ottobre 2010 ha scritto:

eheheh

Bravo Fabio, hai centrato il tutto!