Iron and Wine
Our Endless Numbered Days
Copertina migliore non poteva essere scelta per questo nuovo lavoro di Iron & Wine.
Già, immaginate in una giornata primaverile o autunnale di essere sdraiati su un prato collinare, tra il fruscio del vento e i raggi del sole che scaldano il vostro corpo abbandonato a se stesso, nella mente solo un suono lontano e minimalista di una chitarra acustica che accompagna un canto di una voce proveniente dall'anima che vi sussurra dolci malinconie e ricordi di amori ormai relegati ad un passato mai dimenticato, facendovi rinascere Naked as we Came. Iron & Wine essenzialmente è questo. Se state cercando voci o canzoni che vi facciano "move the ass" rivolgetevi altrove. Qui in questo piccolo gioiello uscito per Sub Pop trovate dodici tracce di puro indie folk, che fanno pensare a dodici petali di variegati colori uniti fra loro per formare un fiore così bello e raro il cui effluvio è qualcosa di indescrivibilmente piacevole.
L'unico difetto (che poi in parte non lo è se andiamo a vedere la concezione iniziale del disco) è la mancanza quasi totale di una batteria (qualche percussione c'è ma è quasi impercettibile) che potrebbe per lo meno dare respiro a un lavoro fin troppo, per certi aspetti, "schiavo" del suo minimalismo.
Quindi ribadisco, "ur Endless Numbered Days" non è un disco per tutti, è consigliato a chi in un ascolto cerca magari un attimo di introspezione e quiete, dove il silenzio è il rumore dell'anima più intenso.
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