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R Recensione

6,5/10

Robyn Hitchcock

The Man Upstairs

L’Inghilterra (tesi che sostengo sempre con un certo vigore) paga un dazio pesante agli USA quando si parla di canzone d’autore. Quantomeno in termini numerici c’è un abisso.

Ecco perché Robyn Hitchcock è importante: è fra i più importanti poeti dell’isola, e lo è da quarant’anni, essendo un figlioccio dell’epoca punk.

Due anni orsono ha meravigliato mezzo mondo pubblicando lo splendido “Love From London”, dove apriva squarci di pop luccicante fra le maglie delle sue (sempre interessanti) narrazioni.

Questa volta, Robyn preferisce dedicarsi in buona parte alla storia, al recupero di classici vari del rock, riletti in chiave folk acustica: alcuni critici d’oltremanica hanno scritto che questo lavoro, pur valido, sarebbe potuto uscire pari pari nel 1967, e forse questi critici non sono lontani dalla verità (se non fosse che molti brani coverizzati sono usciti dopo il 1967).

Robyn aggiunge un tocco personale a tutti i pezzi che rimastica: per dire, la meravigliosa “Crystal Ship” (Jim Morrison & C.), in origine spettrale e nebbiosa, diventa quasi angelica nella purezza di voce e armonie, scopre la quiete.

The Ghost in You” a sua volta perde un po’ della sua inquietudine dark-wave per trasformarsi in una solenne preghiera: Hitchcock nel suo territorio di caccia, in altri termini.

To Turn You On” (da “Avalon”) rende meno ultra-terreno e luccicante il languido romanticismo di Brian Ferry, mentre “Comme Toujours” è meno ferita e appassionata di quella di un Brel, in qualche modo trova la pace.

I brani originali (su tutti “San Francisco Patrol”, “Somebody to break your heart”, la salmodiante “Don’t Look Down”), limpidi e capaci di azzeccare incisi e strofe, non lasciano l’amaro in bocca (anche perché Robyn canta ancora come se fosse un ragazzino: il suo timbro candido e intenso non è cambiato di una virgola, in pratica). “Trouble in Your Blood” non fa eccezione, nonostante sia leggermente venata di amarezza, con un violoncello che geme in mezzo al prato e una melodia a metà strada fra alcune cose di Donovan e il Nick Drake meno disperato (quello di "Bryter Layter").

Intimi e piacevoli: alla fine (scusate la banalità), non trovo modo migliore per descrivere questi dolci acquarelli fuori dal tempo.

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Voto degli utenti: 8,3/10 in media su 2 voti.
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REBBY 7,5/10

C Commenti

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nebraska82 alle 13:35 del 2 settembre 2014 ha scritto:

ottima segnalazione, un disco di robyn è sempre un piacere da ascoltare.

REBBY (ha votato 7,5 questo disco) alle 10:36 del 30 gennaio 2015 ha scritto:

Metto in evidenza, per questo album, la produzione di Joe Boyd, co-fondatore e gestore del mitico Ufo club di Londra, nonché pioniere tra i produttori in ambito jazz, blues, folk e rock, sin dai tardi anni 50 (si legga il suo bel libro Le biciclette bianche, la mia musica e gli anni 60). Per dire, tra gli altri, cito solo Nick Drake, Fairport convention, The incredible string band, John Martyn e persino i primissimi Pink Floyd barrettiani (Il primo 45 Arnold Layne),

Detto questo, contrariamente a quanto (mi) sembra dalla lettura della recensione, Comme toujours è un brano autografo di Hitchcock. In totale fanno 5 covers e 5 originali, per un ennesimo ottimo album della "maturità" (ha più di sessanta anni eheh) di un musicista, a mio parere, poco conosciuto, almeno in Italia, rispetto ai suoi meriti. Ringrazio Francesco per averlo messo qui in evidenza (su Sdm c'è solo, al momento, una sola altra rece, quella dell'ancor più bello precedente.

FrancescoB, autore, alle 8:40 del 31 gennaio 2015 ha scritto:

Ti ringrazio Rebby, ma confermo che Comme Toujours è la rilettura di un brano di Jacques Brel

REBBY (ha votato 7,5 questo disco) alle 11:04 del 31 gennaio 2015 ha scritto:

Strano ho (ri)controllato numerose fonti,

tutte indicano che la canzone non sia una cover, ma originale di Hitchcock. Tra l'altro Brel non è mai menzionato, neanche come ispiratore. Ma dici rilettura di un brano di Brel, a quale ti riferisci? Non credo a Vesoul. Quali sono le tue fonti?

FrancescoB, autore, alle 11:44 del 31 gennaio 2015 ha scritto:

Boh l'ho letto al tempo della recensione, può darsi fossero informazioni inesatte, ma mi interessa poco sinceramente

REBBY (ha votato 7,5 questo disco) alle 11:59 del 31 gennaio 2015 ha scritto:

Ah, va beh!😄

Molte informazioni inesatte rischiano di sembrare vere, succede quotidianamente in tutti i campi, in questo caso non sarebbe poi così grave😊 le eventuali royalties le prende comunque Robyn😉

FrancescoB, autore, alle 12:02 del 31 gennaio 2015 ha scritto:

In effetti wiki conferma ciò che dici tu, forse ho recepito male io al tempo! Felice comunque che il disco ti sia piaciuto!