C Capitolo 53 - Brit pop - pagina 2 di 6

53 - Brit pop (2/6)

I prodromi del brit pop possono essere ravvisati già nell’omonimo debutto del 1990 dei La’s, gruppo college-rock che riesce brillantemente a portare avanti il percorso musicale degli Smiths fondendolo con armonie vocali e melodie pop che sembrano prese di forza dai dischi di Beatles, Hollies e Kinks. Altrettanto importante è un disco del 1993 come “Wild Wood” di Paul Weller in cui, tra citazioni di Traffic e Small Faces, prende il via quella corrente tradizionalista del rock inglese che sarà l’anima più granitica del fenomeno, portata avanti da gruppi come Ocean Color Scene ( il cui chitarrista collabora proprio in “Wild Wood”), Shed Seven, Bluetones,Cast e, soprattutto, Oasis.

Proprio loro sono i protagonisti,anche attraverso il celebre stratagemma mediatico della rivalità con i Blur, della stagione d’oro del brit pop: debuttano con “Definitely Maybe” (1994), principale responsabile,insieme all’esordio omonimo del 1993 dei Suede e a “Parklife” dei Blur (1994),dell’esplosione mediatica del fenomeno e del ritorno definitivo del guitar pop tradizionale nelle classifiche . Sono tre dischi diversissimi che rispecchiano tre diversi sottostili: il disco degli Oasis, come si diceva, si colloca nel revival del rock inglese più tradizionale, ma aggiorna la lezione di Kinks, Beatles e Who alle suggestioni psichedeliche dei gruppi di Madchester ( Noel Gallagher era stato il tecnico delle chitarre degli Inspiral Carpets) e ad una certa asprezza di scuola glam. È una formula revivalista, ma riuscitisssima, che tende però a sclerotizzarti con le uscite successive: così, se “(What's the Story) Morning Glory?” (1995) è un ottimo disco, “Be Here Now” del 1997 incarna in sé molti dei limiti del movimento, ripetendo per l’ennesima volta il solito, usurato canovaccio. Se gli Oasis sono destinati ad appannarsi con la fine degli anni ’90 ( come gran parte del movimento) la vena “tradizionalista” sopravvivrà brillantemente alla fine della stagione d’oro del brit pop continuando ad abitare, con stili e modalità diverse, i dischi di gruppi come Embrace e Seahorses prima, Travis, Shack e Seahorses poi.

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