C Capitolo 46 - Cantautori degli anni '80 - pagina 1 di 3

46 - Cantautori degli anni '80 (1/3)

La figura del cantautore, nata negli anni ’60 e cementatasi negli anni’70 con un graduale slittamento dai temi politici a quelli intimisti di autori come James Taylor e Jackson Browne prosegue anche negli anni ’80 ( e la si ritroverà, ovviamente, anche nei decenni successivi). Un fenomeno singolare caratterizza però questo decennio ed è la straordinaria esplosione di talenti femminili: di matrice folk ( Suzanne Vega, Barbara Maninng e Tracy Chapman), country ( Indigo Girls, Lucinda Williams e Victoria Williams), dream pop ( Sarah McLachlan ed Enya), folk celtico ( Loreena Mc Kennit), blues ( Michelle Shocked e Melissa Etheridge) e urban ( Sade e Neneh Cherry).

L’esordio del 1989 di Neneh Cherry, “Raw Like Sushi”, è probabilmente il più innovativo del mazzo, poiché nelle sue atmosfere narcotiche e trascinate si possono intravedere le prime avvisaglie di quel suono che di lì a qualche anno verrà definito trip hop: non è un caso che l’arrangiamento sia affidato ad un personaggio-chiave per la nascita di quei suoni, quel Nelee Hopper che ha già militato nel Wild Bunch, palestra anche di Massive Attack e Tricky.

Alle atmosfere narcotiche della Cherry ne subentrano altre, più sognanti, nei dischi di Sarah McLachlan, artista che, se raggiunge il capolavoro con “Fumbling Towards Ecstasy (1993), fin da subito si pone come l’anello mancante tra Kate Bush e la Tori Amos più eterea. Riportano invece il folk in auge Suzanne Vega e Tracy Chapman: la prima erede fin dall’esordio omonimo del 1985 di quel suono sussurrato che è nato vent’anni prima con Leonard Cohen, la seconda al debutto (e capolavoro) nel 1988, in grado di conciliare una certa vena intimista con una denuncia sociale a tutto campo della decadenza economica e sociale dell’America di Bush Senior.

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