C Capitolo 33 - Dalla New Wave al Pop - pagina 2 di 6

33 - Dalla New Wave al Pop (2/6)

Il fenomeno più importante è probabilmente quello che vede i New Order rompere un tabù decennale fondendo rock e dance, affiancandosi idealmente agli esperimenti col funk e la disco del contemporaneo movimento p-funk, che però agisce a livello underground: nella visione dell’epoca dance e rock sono il diavolo e l’acqua santa, ancor di più dopo la sbornia del boom della disco, quando le stazioni radio rock promuovono la campagna “disco sucks!” istigando i propri ascoltatori a bruciare i propri dischi dance;il sentimento è reciproco.

Gli ex-Joy Division vengono introdotti ai suoni elettronici dai produttori John Robie e Arthur Baker che conducono nei club dance gay di New York gli ignari membri del quartetto: il frutto di questa scoperta ( musicale!) può essere ascoltato nel 1981 nel singolo “Everything Got’s Green” che testimonia da una parte l’allontanamento definitivo dal suono dei Joy Division, dall’altra l’avvicinamento al suono del dance pop e del synth pop; la metamorfosi trova pieno compimento nel secondo disco a firma New Order, “Power, Corruption & Lies” (1983), che contiene quella “Blue Monday” considerata da molti il pezzo dance più importante della storia.

Per la prima volta il mondo della dance e quello del rock si avvicinano: il rapporto si rivelerà felice e duraturo, come il fenomeno di Madchester di fine anni’80 e lo scalcinato breakbeat in salsa rock che prenderà il nome di Big Beat stanno a testimoniare.

 

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