C Capitolo 20 - Dallo ska al reggae - pagina 2 di 5

20 - Dallo ska al reggae (2/5)

In breve tempo il suono comincia a farsi più personale e a fondere gli stili originari, il mento e rhythm’n’blues innanzi tutto; proprio da quest’incrocio nasce il caratteristico beat in levare che diviene segno caratteristico dello ska e di tutti i suoi derivati: suonare gli accordi in controbattuta era elemento stilistico tipico del mento ma è con la fusione col r’n’b, con la sua caratteristica enfasi sull’elemento ritmico, che si crea la miscela perfetta.

Le prime stelle dello ska sono Laurel Aitken, Prince Buster,Desmond Dekker ( che con “The Israelites”, nel 1969, farà scoppiare nel Regno Unito una fugace moda dello ska), Toots & the Maytals, e i Wailers di Bunny Wailer, Pete Tosh e Bob Marley . Caso a parte è costituito dagli Skatalites, non solo esponenti di primo piano della scena ska originaria ma anche backing band fissa dello Studio One, seminale studio di registrazione di proprietà del già citato Coxsone Dodd.

La popolarità dello ska crolla bruscamente nell’estate del 1966: un’estate eccezionalmente calda convince gli interpreti ska a rallentare drasticamente i ritmi d’esecuzione: nasce così il rocksteady, versione rallentata dello ska, basso in primo piano e trombone rimpiazzato dal piano: se i Wailers si adattano facilmente al nuovo stile altri gruppi vengono rimpiazzati dalla nuova ondata di interpreti e gruppi, di cui fanno parte, tra gli altri, Heptones, Dominoes,Alton Ellis e Ken Boothe.

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