C Capitolo 18 - Hard Rock - pagina 1 di 3

18 - Hard Rock (1/3)

Versione anfetaminizzata del blues-rock anni ’60, il passo più veloce,se non frenetico, la voce un urlo sgraziato che esaspera lo shouting dei vocalist rhythm’n’blues neri, i riff di chitarra distorta e sferragliante al centro della scena nei lunghi assoli chitarristici che diventano presto un topos del genere, l’hard rock fin da subito si impone come un antidoto popolare contro le spinte colte del progressive.

Si è soliti attribuire ai Led Zeppelin l’invenzione del genere, anche se questo in realtà è in parte falso: se è vero che col gruppo di Plant e Page che il genere viene definitivamente codificato e diventa il genere popolarmente più affermato per tutti gli anni ’70, capace di riempire arene e stadi e di far balzare gli LP dei gruppi hard rock ( primi fra tutti gli stessi Led Zeppelin) in cima alle classifiche di vendita, contrapponendone allo stesso tempo la vena sanguigna e puramente fisica alle cerebrali, elitarie sperimentazioni del progressive è pur vero che, in forme molto simili, tale suono era già presente nei dischi di altri gruppi inglesi come Who,Cream e Blue Cheer.

Fin dall’esordio omonimo del 1969 in ogni caso, anche grazie alle radici musicali folk del vocalist Robert Plant, il gruppo impose una formula, quella del disco hard rock inframmezzato da ballate folk, che diventerà un luogo comune del genere: due esempi memorabili sono “Babe I'm Gonna Leave You” nell’esordio e “Stairway to Heaven” su “IV”, capolavoro del gruppo che vede una formazione ormai matura, in cui alla matrice blues si affiancano innumerevoli altre influenze e sfumature, dalla psichedelia folk di “When The Levee Breaks” al formidabile attacco di “Black Dog”.

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