C Capitolo 51 - Il downbeat - pagina 2 di 5

51 - Il downbeat (2/5)

Ma mentre il genere prospera e vede crescere il suo successo a livello di mainstream, arenandosi ben presto nelle secche di un canovaccio che comincia ad essere ripetuto alla nausea, inizia a prendere forma una corrente sotterranea che conduce il genere in territori inesplorati, anche grazie alla spinta di due etichette inglesi come la Mo’Wax di James Lavelle e la Ninja Tune. La prima si rivela al mondo nel 1994 con la compilation “Headz”, nella cui scaletta sono allineati artisti come Attica Blues, La Funk Mob, Howie B ed il giovane Dj californiano Dj Shadow, autore nel 1996 di quell’“Endtroducing …” che rende popolare un suono che col trip hop condivide le atmosfere scure e la lentezza esasperata, ma che si rivela fin da subito radicalmente diverso…

Interamente basato su samples e vinili, strumentale, atmosferico, le radici saldamente affondate nell’hip hop ed il giramanopole a dominare la scena, a dargli un nome ci pensa, una volta tanto, proprio uno dei suoi principali artefici: Dj Cam, autore di “Substances”(1996), che per definire il suo suono parla di abstract hip hop. Una definizione che calza a pennello non solo per il capolavoro assoluto “Endtroducing…”, ma anche per gran parte delle uscite di casa Mo’Wax, in particolare “Strictly Turnablized”(1994) di Dj Krush e l’ambiziosissimo progetto U.n.k.l.e., in cui sono coinvolti sia Dj Shadow sia il boss d’etichetta James Lavelle, che con “Psyence Fiction”(1998) vedrà incontrarsi fautori dell’hip hop astratto e protagonisti dell’indie rock come Thom Yorke dei Radiohead e Badly Drawn Boy.

Altrettanto fondamentale si rivela un’etichetta come la Ninja Tune, fondata da Jonathan Moore e Matt Black, due Dj che sotto lo pseudonimo di Coldcut hanno cominciato a pionierizzare il taglia e cuci fin dal lontano 1987 e che si sono già fatti un nome come produttori e remixer ( ma anche come autori del più famoso mix album della storia : “70 Minutes of Madness”, del 1996). Col logo Ninja Tune escono, a definirne solo in parte le imprevedibili coordinate sonore, “Hed Phone Sex”(1995) di Funky Porcini e “A Recipe For Disaster”(1995) di Dj Food (altro pseudonimo per Black e Moore), mentre altri protagonisti del genere come Irresistibile Force e Dj Vadim si aggiungono a fine decennio ad arricchire le uscite di un’etichetta che brilla per la totale assenza di regole delle sue uscite.

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