C Capitolo 26 - Il pop rock anni ‘70 - pagina 2 di 3

26 - Il pop rock anni ‘70 (2/3)

Gli Electric Light Orchestra aggiornano la lezione dei Beatles di ” Sgt Peppers” alle atmosfere patinate degli anni’70 integrandone il pop ultra-melodico con la lezione del prog-rock e trovando la quadratura del cerchio in “Eldorado”(1974), dove il suono delle tastiere elettroniche viene accostato ad arrangiamenti orchestrali e inserito in una struttura spesso neo-classica dei pezzi.

Fantascientifici gli Alan Parson’s Project di “I Robot” ( 1977), con un suono che ricorda molto da vicino i Pink Floyd di “Dark Side Of The Moon” ( disco in cui il leader del gruppo, il tastierista Alan Parson, compariva in veste di ingegnere del suono), che in sé incarna molti pregi e difetti del suono di certo techno-rock anni ’70 di diretta ascendenza prog: lunghe ballate, spesso strumentali, che oscillano tra l’ambient più stridente e il neo-classico più pomposo.

Altrettanto ricercati, ma caratterizzati da sonorità radicalmente diverse, i dischi della Penguin Orchestra di Simon Jeffes, con un suono cameristico screziato di jazz, affidato ad una strumentazione classica comprendente anche violoncello e clavicembalo: allo spirito solenne di molti gruppi dell’epoca essi contrappongono un atteggiamento scherzoso che pervade sia l’esordio del 1976Music From the Penguin Cafe” sia il seguito, nonché capolavoro del gruppo, “Penguin Cafe Orchestra”, del 1981.

Accanto a questi gruppi, relativamente colti e sperimentali nella ricerca sonora ve ne sono molti altri, più canonici, destinati ad un maggior riscontro commerciale: dalla miscela perfetta ma a tratti insipida di soul, jazz e rock proposta dagli Steely Dan di “Preztel Logic”(1974), alla seconda incarnazione dei Fleetwood Mac, quella di “Rumours” ( 1977), ormai depurata da qualsiasi legame col blues e autrice di un pop-rock senza infamia e senza lode ma di enorme successo commerciale; dai Supertramp, nonplusultra del gruppo pop-rock anni ’70 in “Breakfast in America” (1979), perfetta fusione tra Abba , Beatles e prog-rock, ai Toto di “Toto IV”( 1982), re della power-ballad anni’80.

Esponenti del pop tout court gli Abba, il gruppo di massimo successo commerciale degli anni ’70, che aldilà della perfezione melodica ( che convive con una forte attrazione per il kitsch) della lunga serie di singoli prodotti, da “Waterloo” (1974) in poi, avranno il merito di mettere sulla mappa della musica mondiale la Svezia: da lì, da meta anni’90 in poi, partirà una nuova invasione di gruppi dall’irresistibile vena melodica, quali Cardigans e Komeda, che prosegue ancora oggi, come testimoniata dallo straordinario livello qualitativo delle uscite di un’etichetta come la Labrador ( Club8, Radio Dept. e Edson tra gli altri), a ribadire il ruolo della Svezia di capitale pop della penisola Scandinava.

C Commenti

Non c'è ancora nessun commento. Scrivi tu il primo!
Effettua l'accesso o registrati per commentare.