C Capitolo 16 - Il progressive rock e Canterbury - pagina 2 di 8

16 - Il progressive rock e Canterbury (2/8)

Altro elemento da considerare è come gli ingredienti fondamentali del rock ( inteso nel suo senso più generale) fossero percepiti come musica tradizionale dalla cultura americana nera (blues) e bianca ( country e folk) mente si trattava di linguaggi musicali estranei per gli inglesi: il rock è per natura decontestualizzato nel momento stesso in cui viene suonato dagli inglesi ( o dagli europei in generale).

Ed è con questa decontestualizzazione che si può spiegare il fenomeno del progressive rock, fenomeno che nasce e si sviluppa quasi unicamente in Europa dalla fine dei ’60 e per quasi tutti i ’70 e in cui l’elemento rock diviene semplice spunto per composizioni e sperimentazioni che ne trascendono completamente forma e spirito : la forma-canzone tipica del pop viene ripudiata, la musica si arricchisce di suggestioni provenienti dal mondo della classica e dal jazz, l’attenzione si spinge sulla tecnica degli artisti che si lanciano in lunghi assoli che devono molto al jamming della psichedelia; a ben guardare, d’altra parte, è proprio con la psichedelia americana che si erano imposte molte delle caratteristiche del “formato” progressive: la dilatazione della canzone, l’assolo e la jam, ma soprattutto una commistione senza precedenti tra generi.

Se però la psichedelia, come si diceva, era stato un fenomeno spontaneo e legato a pratiche sociali, il progressive nasce spesso come musica intellettuale, esercizio colto di ricerca che trova nell’album, più che nei singoli pezzi, la sua forma ideale.

 

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Spakka1985 alle 8:11 del 23 marzo 2016 ha scritto:

E poi???... l'autore è collasso mentre scriveva?....o finisce veramente così??

zagor alle 20:30 del 23 marzo 2016 ha scritto:

sotto l'articolo c'è la finestra delle pagine successive, clicca li.

Paolo Nuzzi alle 11:00 del 24 marzo 2016 ha scritto:

Stavo per scriverlo io, grazie Zagor