C Capitolo 24 - La Disco - pagina 1 di 3

24 - La Disco (1/3)

Il suono della disco è essenzialmente funky: un funk dal beat costante e regolare, (spesso scandito dall’hand-clapping mutuato dal gospel), in cui le voci degli shouters sono sostituite da voci femminili angeliche e allo stesso tempo provocanti, e il cui suono è ammorbidito da un abbondante utilizzo di archi, ma pur sempre funk: il groove grasso del basso e il suono stridulo di chitarra non lascia dubbi.

Il motivo è molto semplice: il fenomeno della disco nasce con l’apertura di locali gay a New York destinati esplicitamente al ballo, le discoteche da cui il fenomeno prende il nome, in cui venivano selezionati i pezzi soul e funky più groovy Ad un certo i pezzi funky-soul cominciano ad essere prodotti con lo scopo preciso di essere suonati nelle discoteche e a quel punto il suono la disco può dirsi nata.

Ben presto le discoteche cessano di essere appannaggio esclusivo della comunità gay divenendo fenomeno di massa:il fenomeno più commerciale è di breve durata, limitandosi alla seconda metà dei ’70, ma ha l’effetto di un ciclone. Un’infinità di artisti soul, pop e rock comincia ad integrare il beat in 4/4 della disco nella propria musica, dal soul orchestrale di Barry White, a veterani del rock come Mick Jagger ( assiduo frequentatore del “Paradise Garage” di Larry Levan ), passando per un gruppo come gli Australiani d'adozione (in realtà sono orginari dell'isola di Man) Bee Gees che fino ad allora aveva suonato pop-rock di derivazione più o meno Beatlesiana e che in questi anni diventa una delle voci più celebri del movimento.

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