C Capitolo 31 - La New Wave americana - pagina 2 di 5

31 - La New Wave americana (2/5)

La New Wave, proseguendo con la forzatura ed inglobando un’altra delle definizioni iniziali, potrebbe allora essere vista come l’altra faccia della medaglia del punk, esprimendone l’aspetto più intellettuale: se Ramones e Sex Pistols danno sfogo alla propria angoscia in modo materiale, iniettando adrenalina nelle sonorità del rock’n’roll, musica della rabbia giovanile per eccellenza, gruppi come Suicide e Devo lavorano più di fino, esorcizzando le proprie psicosi in un gioco catartico, rivivendo le tragedie raccontate ( i Suicide di “Frankie Teardrop”) o impersonando l’uomo devoluto e lobotomizzato che tanto li inquieta ( i Devo).

E mai come in questo periodo il mezzo attraverso cui realizzare tale scopo è libero: libertà creativa e sperimentazione musicale sono l’unico vero denominatore comune di questi gruppi che variano dal cacofonico (Contortions) al sinfonico (Xtc), dal surreale (Pere Ubu) al gotico (Virgin Prunes), dall’elettronico (Suicide) al rockabilly (Cramps).

La cosa più sconvolgente è che tutto questo avviene nel giro di un paio d’anni, mentre ne serviranno più di 20 perché tutti quegli spunti musicali siano ripresi e portati avanti. Di fronte a questo subbuglio stilistico ( e non solo) è necessario procedere con ordine, partendo proprio dalla città in cui il fenomeno prende vita: New York, da sempre fucina inesauribile di idee musicali ( e non solo).

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