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R Recensione

7/10

Johnny Cash

American VI: Ain't No Grave

 

Arriva all'epilogo la serie “American recording” ideata e prodotta da Rick Rubin con cui Johnny Cash è tornato ai massimi livelli. Uscito il giorno del suo 78° compleanno (il 26 febbraio), a sei anni dalla scomparsa, il disco racchiude episodi inediti di quelle famose session di registrazione.

Il cantante considerato “la voce dell'America”, ripercorre in questo disco la storia della musica americana. Dotato di una conoscenza enciclopedica della musica americana, ripropone brani della tradizione dagli anni '40 a oggi e brani recenti. Il disco si apre proprio con un terzetto di canzoni esplicativo in questo senso: un traditional iniziale (il brando che da il titolo al disco), seguito da Redemption Day di Sheril Crow, e la splendida For The Good Times dell'amico Kris Kristofferson. Cento anni di musica racchiusi in tre canzoni, uniti dalla voce unica di Cash.

Non mancano le sorprese, come la autografa I Corinthias 15:55, l'ultima canzone scritta da Cash, brano country con un'esecuzione intensa, sostenuta da una backing band formidabile (in pratica la band di Tom Petty). Ancora country con un classico di Tom Paxton degli ani '60, Can't Help But Wonder Where I'm Bound, e soprattutto con Satisfied Mind, altro classico, brani in cui Cash da il meglio di se, omaggiando i grandi del country americano.

Il disco chiude in crescendo con altre tre interpretazioni da manuale: Cool Water, un classico western usato in una miriade di film, Last Night I Had The Strangest Dream, un brano contro la guerra reso celebre da Joan Baez, e Aloha Oe, portata al successo tra gli altri anche da Elvis Presley.

Tanti autori diversi, ma il risultato è un disco al cento per cento di Cash, grazie alle sue doti di interprete, intenso e struggente, ma soprattutto alla sua voce unica, che rende ogni canzone una “sua” canzone.

Esecuzioni con cui Cash rende omaggio alla musica americana del '900, ma anche un omaggio allo stesso Cash, il miglior interprete di quella musica.

 

 

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Voto degli utenti: 7,2/10 in media su 6 voti.
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milanz 10/10

C Commenti

Ci sono 3 commenti. Partecipa anche tu alla discussione!
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Gabs alle 16:52 del 30 marzo 2010 ha scritto:

Già!

Mi piace questa tua rece, sintetica e minimale, con tutte le cose giuste e al loro posto.

Mi piace tanto anche il Cash, specialmente quello della fine...Lo considero il più vero perchè il più a nudo nel profondo dell'anima!

Come dire, credo che l'ombra della morte imminente abbia reso la sua voce ancor più imtensa e profonda. Bel disco questo, lo voto!

ozzy(d) (ha votato 4 questo disco) alle 0:30 del 31 marzo 2010 ha scritto:

basta con l'effetto Padre Pio per il vecchio Johnny, sarebbe il primo egli stesso a esserne disgustato.

grantleebuz (ha votato 8 questo disco) alle 23:29 del 5 aprile 2010 ha scritto:

bel disco profondo e forte... concordo cmq con l'effetto Padre Pio..