R Recensione

10/10

Nick Drake

Pink Moon

L’esito estremo di una asciutta disperazione di fronte alla vita. Questo è il senso di “Pink Moon”, terzo e ultimo album di quel formidabile genio chiamato Nick Drake.

Rievocare le canzoni di colui al cui catalogo appartengono molte delle più memorabili pagine di cantautorato, impreziosite da una coinvolgente profondità emozionale e da uno struggente intimismo sonoro e lirico che ne hanno fatto un archetipo impareggiabile, equivale a passare del sale su una ferita ancora aperta.

Chiunque abbia un certo approccio alla musica, prima o poi finisce per innamorarsi dello sfortunato cantastorie di Tanworth-in-Aden. Se passi una notte insonne, o cerchi di esorcizzare i fantasmi che impediscono di dare un senso alla tua esistenza, quale migliore colonna sonora della nuda chitarra di Drake, di quella voce così profonda che sembra scaturire dalle viscere dell’anima, capace di trasportarti in un ”percorso colorato e senza fine”(From The Morning), in cui l’intensa consapevolezza di ogni attimo vissuto si infrange contro un mondo arido e spietato.

Pink Moon” è composto nell’estate del 1971. Un lavoro scarno e scheletrico, che porta in spalle tutto il peso di dolore, e la messe di desolazione che costellano l’esistenza dell’artista, e che sarebbero sfociate nell’inevitabile suicidio. A questo si aggiunge il rammarico per una proposta tanto eccelsa quanto immeritatamente ignorata dal grande pubblico: lavori come “Five Leaves Left” e “Bryter Layter”, coi loro intarsi di spiritualità folk, spazialità jazz e ghirigori sinfonici, erano passati inosservati in un periodo di vertiginose fughe in avanti. In un verso di “Fruit Tree”, dal primo album, c’era in fondo il suo epitaffio: “Gli uomini di talento non trovano la loro strada fino a quando tanto non è passato dal giorno della loro morte”. Il seguito è noto: oggi quello della luna rosa è un culto che vanta innumerevoli adepti, un po’ come successo a un altro genio, scrittore e contemporaneo di Nick, suicidatosi nell’indifferenza generale, quel John Kennedy Toole emarginato da “una banda di idioti”, e oggi massimo ispiratore dei vari David Foster Wallace e Dave Eggers che tanto vanno per la maggiore.

La reazione di Drake in quella estate è un testamento, una lettera al mondo in ventotto minuti, vergata con voce e chitarra, gli ultimi artigli rimasti. Arpeggi cristallini e aperti di stampo classico (“Ride”, “Which will” e “Road”), litanie crepuscolari in cui la realtà solleva intorno alle illusioni il vento del disincanto e miete, impietosa, le sue vittime ( “Place to be”, “Parasite” e “Pink moon”), spettrali echi di blues ipnotico e ancestrale (“I know”), per infine perdersi nell’innocenza della rugiada mattutina di “From the morning”, in cui le ombre della notte si dissolvono in un’ alba pregna di vive passioni. Il tutto è giostrato da un connubio tra musica e testi di fenomenale espressività. Il linguaggio drakeiano è oracolare, compresso ed ellittico. Affranto senza mai essere autoindulgente, scolpendo miniature folgoranti ed impressioniste alla Emily Dickinson. “Things behind the sun” è in tal senso il brano più toccante del lotto, l’epitome di una concezione di arte come maniera dolcemente tremenda di mettere le mani dove c’è da ritirarle incenerite e posare gli occhi dove c’è da restare accecati. Là dietro il sole, dove per sempre splenderà il mito di Nick Drake.

V Voti

Voto degli utenti: 9,6/10 in media su 58 voti.

C Commenti

Ci sono 42 commenti. Partecipa anche tu alla discussione!
Effettua l'accesso o registrati per commentare.

PierPaolo (ha votato 10 questo disco) alle 9:09 del 28 febbraio 2007 ha scritto:

Giusto così.

Sentivo che avresti scritto di Drake, e avresti scritto benissimo, asciutto e sincero in suo onore e rispetto.

Disco imperdibile.

Nadine Otto (ha votato 10 questo disco) alle 13:11 del 28 febbraio 2007 ha scritto:

La disperazione che trasuda da questo disco mi lascia senza fiato, tanto che oso ascoltarlo raramente.

Drake nelle quattro linee di "Know" esprime tutta la sua vulnerabilità:

"Know that I love you

Know I dont care

Know that I see you

Know Im not there."

Complimenti per il coraggio di affrontarlo! Hai fatto un bellissimo lavoro!

target (ha votato 10 questo disco) alle 15:29 del 28 febbraio 2007 ha scritto:

Complimenti davvero. Pietra miliare.

Marco_Biasio alle 17:25 del 28 febbraio 2007 ha scritto:

Zio Nick...

Di Nick Drake ho solo qualche canzone tratta da "No More Shall We Part" (grazie Francesco) e devo dire che mai prima d'allora avevo sentito, in una canzone, raggiungere un tale livello di pathos, poesia e sofferenza. Provvederò anche con questo. Bravo Junio.

Marco_Biasio alle 20:09 del 28 febbraio 2007 ha scritto:

Oops...

Chiedo perdono in ginocchio: quello di cui parlavo io è Nick Cave... scusatemi...

doopcircus (ha votato 10 questo disco) alle 20:36 del 28 febbraio 2007 ha scritto:

RE: Oops...

Eheh, questo succede quando si commenta dopo essersi fatto una canna ahahah

Confondere Nick Drake con Nick Cave è come confondere Elvis Presley con Elvis Costello

Ottima recensione davvero comunque ...

DonJunio, autore, alle 21:34 del 28 febbraio 2007 ha scritto:

thanks

grazie a tutti per i commenti: caro marco, c'è di peggio, pensa a chi confonde neil young con will young

Alessandro Pascale (ha votato 10 questo disco) alle 22:17 del 28 febbraio 2007 ha scritto:

Nick Drake è semplicemente

IL FOLK.

Il resto è tutta imitazione.

(bravo junio)

Marco_Biasio alle 14:43 del primo marzo 2007 ha scritto:

Ma quella...

...è eresia allo stato puro, Junio!

Alfo (ha votato 10 questo disco) alle 19:42 del primo marzo 2007 ha scritto:

Nick Drake... fragile e violento..

Sempre ottimo Junio!

shadowysun (ha votato 10 questo disco) alle 12:15 del 22 maggio 2007 ha scritto:

Mi taccio, rispettosamente. chapeau!

Moonlight Love (ha votato 10 questo disco) alle 0:07 del 19 luglio 2007 ha scritto:

Nick Drake è uno dei tanti genii incompresi che hanno pagato per l'idiozia della storia;riscoprirlo potrebbe essere un doveroso omaggio tardivo ad un artista dalla sensibilità troppo elevata per essere capita o apprezzata ai suoi tempi.Io lo ADORO,e Fruit Tree è infatti il mio pezzo preferito. Bravo,ottima scelta!

Wasted Jack (ha votato 10 questo disco) alle 11:04 del 22 luglio 2007 ha scritto:

Per me la vetta più alta mai raggiunta in ambito cantautoriale. Semplicemente meraviglioso.

Cas (ha votato 10 questo disco) alle 17:51 del 7 agosto 2007 ha scritto:

immenso nella sua essenzialità (anche se è strano parlare di essenzialità ascoltando la chitarra di Drake). vero capolavoro, 9,5.

rain (ha votato 10 questo disco) alle 19:22 del 21 settembre 2007 ha scritto:

disco di cui ci si innamora al primo ascolto....affascinante

TheManMachine alle 19:40 del 21 gennaio 2008 ha scritto:

Passavo di qui...

Bellissima e profonda recensione. Complimenti a chi l'ha scritta!

boy_with_VU_tee (ha votato 8 questo disco) alle 17:20 del 10 aprile 2008 ha scritto:

Disco splendido

Di una delicatezza più unica che rara.

fabfabfab (ha votato 10 questo disco) alle 15:47 del 10 giugno 2008 ha scritto:

Nick Drake

fabfabfab (ha votato 10 questo disco) alle 15:50 del 10 giugno 2008 ha scritto:

Nick drake

I biografi dicono che Drake si sia ucciso (ammesso che l'abbia fatto) perchè i suoi dischi non ottenevano il successo che avrebbero meritato. Forse se qualcuno avesse parlato a Nick della pochezza del genere umano ...

Velvet 77 (ha votato 10 questo disco) alle 3:39 del 2 marzo 2009 ha scritto:

semplicemente meraviglioso

"Se passi una notte insonne, o cerchi di esorcizzare i fantasmi che impediscono di dare un senso alla tua esistenza, quale migliore colonna sonora della nuda chitarra di drake, di quella voce così profonda che sembra scaturire dalle viscere dell’anima, capace di trasportarti in un percorso colorato e senza fine" sottosrivo in pieno...è questa l'eesenza di questo album

Roberto Maniglio (ha votato 10 questo disco) alle 23:34 del 17 marzo 2009 ha scritto:

Immenso...

COSMO (ha votato 10 questo disco) alle 14:30 del 2 luglio 2009 ha scritto:

Disco per palati fini!!

p.s. x zio Nick.Ti sei confuso probabilmente. "No More Shall We Part" è un meraviglioso disco di un altro Nick (Nick Cave). Saluti

bargeld (ha votato 10 questo disco) alle 12:43 del 8 luglio 2009 ha scritto:

uno dei primi dischi che ho comprato con coscienza, un amore che durerà per sempre. 28 minuti di lacrime.

sarah (ha votato 10 questo disco) alle 14:41 del 8 luglio 2009 ha scritto:

Vabbè, non credo esista un disco altrettanto toccante, l'incipit della recensione dice tutto. "Place to be" la mia preferita, ma "things behind the sun" e "parasite" toccano corde insostenibili.....

Mr. Wave (ha votato 9 questo disco) alle 12:13 del 18 novembre 2009 ha scritto:

Gemma del folk-cantautorale d'incomparabile bellezza. Un'opera che raccoglie intensamente, gli impulsi dello spirito, della sensibilità e delle emozioni di Drake, in tutte le loro più morbide e pure sfumature. Musicalmente e liricamente eccelso.

bart (ha votato 8 questo disco) alle 4:39 del 20 marzo 2010 ha scritto:

Disarmante

Disco bellissimo che però può risultare un pò monotono per via degli arrangiamenti scarni; praticamente solo chitarra, voce e qualche nota di pianoforte. Comunque da avere.

salvatore (ha votato 10 questo disco) alle 13:28 del 20 marzo 2010 ha scritto:

Che dire? No, sul serio, troppo difficile parlare di questo disco. Arrivo alla seconda traccia (place to be, la mia preferita, e ho già le lacrime agli occhi). Dire che è un disco perfetto, bellissimo, emozionante, incantevole insuperabile, struggente, poetico, è dire poco. Nick, sei un amico, anche se non ci siamo conosciuti.

lev (ha votato 10 questo disco) alle 12:35 del 14 maggio 2010 ha scritto:

questo, è uno di quei dischi che fanno bene alla salute.

Hexenductionhour (ha votato 10 questo disco) alle 22:33 del 19 gennaio 2011 ha scritto:

I saw it written and I saw it say

Pink moon is on its way

And none of you stand so tall

Pink moon gonna get you all

It's a pink moon

Hey, it's a pink moon

It's a pink, pink, pink, pink, pink moon.

It's a pink, pink, pink, pink, pink moon.

I saw it written and I saw it say

Pink moon is on its way

And none of you stand so tall

Pink moon gonna get you all

It's a pink moon

Yeah, it's a pink moon

dalvans (ha votato 9 questo disco) alle 15:19 del 23 settembre 2011 ha scritto:

Ottimo

Ottimo disco

Utente non più registrato alle 14:13 del 6 ottobre 2011 ha scritto:

non sarei d'accordo soltanto sul "file under" baroque pop...tutto tranne che baroque pop quest'album. Ciò che mi ha colpito di più di Pink Moon è che Nick Drake riusciva ad esprimere il suo malessere interiore soprattutto nei pezzi (apparentemente) più sereni. Un album di ossimori musicali, la solitudine fatta disco e resa universale, condivisa con tutti...non so se fosse un genio, ma qualcuno in grado di esprimere se stesso in modo così pieno solo con 6 corde e mezza voce è un grande artista.

Dr.Paul alle 14:25 del 6 ottobre 2011 ha scritto:

RE:

corretto in tempo record. SdM è efficienza, rapidità d'esecuzione e molto altro!

Utente non più registrato alle 14:36 del 6 ottobre 2011 ha scritto:

RE: RE:

bestia che roba...

DonJunio, autore, alle 14:40 del 6 ottobre 2011 ha scritto:

A dire il vero è sbagliato pure "folk rock" in quanto non c'è traccia di elettricità tra questi solchi.

Quando scrissi la recensione misi solo "folk inglese" nel file under, poi da quando abbiamo fatto l'ampliamento dei generi il programma ogni tanto sclera in automatico....

Dr.Paul alle 14:46 del 6 ottobre 2011 ha scritto:

vogliamo sostituirrlo con un bel celtic songwriting?

DonJunio, autore, alle 14:51 del 6 ottobre 2011 ha scritto:

ah ah fai tu, hai carta bianca per tutto, io tra generi e sottogeneri mi destreggio male. tra l'altro anche drake era un discepolo del buon bert jansch....

Mirko Diamanti (ha votato 10 questo disco) alle 15:57 del 17 novembre 2011 ha scritto:

Un disco che migliora il mondo.

David (ha votato 10 questo disco) alle 17:03 del primo settembre 2012 ha scritto:

Stupendo.

classicsor (ha votato 10 questo disco) alle 13:30 del 7 settembre 2013 ha scritto:

bella recensione, grande il mito e la dolcezza di Drake, peccato sia stato valutato solo dopo la sua morte. I suoi brani Chitarra acustica/voce sono spesso molto toccanti dolci, possiamo dire un leonard cohen senza coriste, e chitarra più impegnativa. disco da 10 assoluto, contando anche gli arrangiamenti per chitarra, non molto facili, nemmeno devi essere brian may, ma difficili ugualmente.

glamorgan alle 10:14 del primo ottobre 2013 ha scritto:

devo ammettere che lo conoscevo di nome ma non l'avevo mai ascoltato,quanto tempo ho perso,cercherò di recuperare.

E adesso esco a comprare gli altri album......

Steven (ha votato 8 questo disco) alle 16:38 del 27 giugno 2014 ha scritto:

Nick Drake è divino. La sua tecnica chitarristica unica, il tepore dimesso della sua voce, i suoi testi e persino la sua storia privata soggiogano chi ha avuto la fortuna di lasciarlo entrare nella propria anima con lo stesso incantesimo dei più conosciuti Jim Morrison o Jimi Hendrix, leggende con cui ha in comune molto più di quanto sembri, almeno dal punto di vista della "costruzione" di una leggenda. Dal punto di vista musicale è il tocco rilassato, raffinato e intelligente della sua malinconia ad avermi conquistato. E si sente al meglio in "Bryter Layter", il suo album più pieno. Contro la sua volontà, probabilmente, ma la leggerezza dell'orchestrazione è il contraltare perfetto per la profondità del suo malessere.

Vito (ha votato 10 questo disco) alle 20:47 del 13 febbraio 2020 ha scritto:

Pink moon sta alla canzone d'autore come l'Amleto di Shakespeare al teatro,dies irae al cinema d'arte ,la cappella Sistina al rinascimento e il don Giovanni di Mozart alla lirica.