R Recensione

6/10

Grand Carabs

A Fuoco Lento

Nemmeno iTunes sa come catalogare A Fuoco Lento. Bizzarri, eclettici, incatalogabili, e  non ho ancora pensato a niente: ecco i Grand Carabs, band di culto che esce allo scoperto dopo anni di autoproduzioni, spettacoli e lenta emersione dal magma musicale nostrano. Il combo toscano è nel vortice di un minestrone che scava nel passato, in certe atmosfere fin de siècle, nel grotesque, più appropriatamente nell'atmosfera circense, in quei carrozzoni che viaggiavano con le loro cose mai viste, con gli intrugli miracolosi, con la donna baffuta.

Si rievocano atmosfere da sottobosco della dolce vita romana, cantautori e sale da ballo, riff di sax e chitarra in inattesi scatti rock, centrando anche una perla incastonata tra il Dave Matthews dei bei tempi e i Perturbazione (le Fisarmoniche), un medley tra i Morphine di Yes e i Timoria di quindici anni fa (Borghese), chiudendo con un truce Fritto Misto cannibale che potrebbe essere cantato da Roy Paci in acido...  un album complicato nel suo essere di tutto un pò, che tenta di riassumere dieci anni di storia e di idee, pescando il meglio di un processo di crescita che è stato decisamente multicolore, ma che dona all'album un pò troppi ingredienti per poter essere inquadrato con precisione.

Pur apprezzando parecchio la qualità dei testi mai banali e l'ottima produzione di Donato Masci, e riconoscendo alla band l'affiatamento e l'esperienza che traspaiono tra i solchi, questo è un lavoro che tenta forse di mettere troppa carne al fuoco, riuscendo solo parzialmente ad esprimere le potenzialità della band. Bisognerebbe anche capire quali sono gli episodi più recenti, per intuire la direzione presa e valutare se l'esperienza decennale li abbia indirizzati lungo un percorso che potrà riservare loro delle grandi soddisfazioni. Un plauso infine al coraggio e all'eclettismo, che denotano l'intelligenza dietro la realizzazione di un disco non comune.

Non posso nascondere la curiosità su quello che sarà il prossimo passo, per  vedere se questo pout pourri è figlio di dieci anni da raccontare oppure è uno stile e un modo di concepire la musica che vuole contemplare e abbracciare tutto anche a rischio di disperdersi un pò.

V Voti

Voto degli utenti: 7,5/10 in media su 2 voti.
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C Commenti

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fgodzilla (ha votato 8 questo disco) alle 12:56 del 7 maggio 2009 ha scritto:

Pur non capendo questa recesione

Grazie perche' non li conoscevo e sono veramente bravi altro che le cagate italiane che propina MTV

Mi comprero' sicuramente il disco

Belzebù (ha votato 7 questo disco) alle 19:00 del 11 maggio 2009 ha scritto:

Alla fine ce l'hanno fatta!!

I Grand Carabs recensiti qua!!! Mi pare ieri quando andavo a vederli dal vivo (conosco il cantante)...E devo dire che dal vivo, anche per la cura della scenorafia "grottesca" sul palco fanno la loro PORCA figura; soprattutto dopo che il cantante ha passato abbondantemente i 2 litri. Recensione, ottima! Veramente molto pertinente con la loro musica! Davvero ben fatta. Consigliati. Una proposta "originale" se non altro.