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R Recensione

6,5/10

Mr. K

Jingle On the Ale

Formatisi nel 2012 i Mr. K sono una band dalle influenze pop e folk capace di coinvolgere gli ascoltatori più disparati: da chi li ha ascoltati distrattamente live e si è fatto coinvolgere dai ritmi delle loro canzoni o da quelli che li hanno ascoltati più accuratamente, alla ricerca delle peculiarità del loro stile divertente ed allo stesso tempo raffinato.

Jingle On The Ale è il primo EP della band - uscito nel gennaio del 2013 - e ne rappresenta egregiamente le caratteristiche sopra elencate già a partire dalla struttura con cui viene presentato: una parte tradizionale ed una prettamente strumentale in cui la voce - comunque presente - non è null'altro che uno strumento come tutti gli altri.

Nonostante i Mr. K si presentino come gruppo essenzialmente acustico in cui le chitarre mantengono sempre suoni puliti e la parte ritmica non prevale mai sul resto, riescono benissimo a non cadere nelle solite canzoncine caratterizzate da una ripetizione pesante e banale di arpeggi ma riescono a proporre uno stile dotato di moltissime sfaccettature diverse che ne rende l'ascolto interessante, coinvolgente, ricco di spunti e - soprattutto - decisamente mai noioso.

Ginger Ale - brano di apertura - permette di immergersi in un'atmosfera vivace e dopo pochi secondi di ascolto si comincia già a seguire con il piede a ritmo il tempo frizzante di questo brano che, una volta finito, lascia spazio al successivo Washing Machine che continua a mantenere l'atmosfera spumeggiante mettendo in risalto il divertimento con cui i Mr. K cercano di mantenere viva l'attenzione dell'ascoltatore.

Alla fine di questa seconda traccia si fa sentire nuovamente lo spirito eclettico del gruppo che scrive una canzone dalla dolcezza quasi bluseggiante e che resta impressa nella mente: A Long Infection Ceases Existence ha un riff davvero malinconico che, accompagnato da una voce altrettanto espressiva e dalle percussioni delicate che compaiono in un secondo momento, riesce a trasmettere sensazioni profonde durante l'intera sua durata.Segue poi Meeting K, brano decisamente più vicino ai primi due, con il suo ritornello pop e orecchiabile e la melodia di chitarre, basso e percussione che si fondono in un equilibrio perfetto.

La quinta traccia, Iron Man in Portobello, non lascia un attimo di respiro all’ascoltatore con il suo ritmo incalzante e velocissimo, che rallenta a malapena nel ritornello e si apre poi inaspettatamente ad un’improvvisa pausa in cui si sentono tutte  le influenze blues della band. La prima sezione dell'EP continua - e finisce - con On My Own che continua ad essere un esempio perfetto dell’energia della band e colpisce come un concentrato di vivacità e allegria. La seconda parte di Jingle On the Ale pur essendo, come già detto, strumentale non risulta meno efficace della prima parte, anzi: Train part 1 è una traccia limpida e cristallina, con le chitarre che si inseguono ordinate e le parti vocali che seguono la propria melodia, ed altrettanto belle sono Train part 2 – che rappresenta quasi una continuazione della precedente, delicata e sognante – e Train part 3 – più ritmata e realizzata solo con l’utilizzo di varie voci che fungono da percussioni, melodia principale e ‘sottofondo’. Se A Long Infection Ceases Existence risulta essere il brano davvero imperdibile della prima parte dell'EP la decima traccia Mmmh è il secondo brano davvero imperdibile dell'intero disco: un brano stupendo, in cui non si ascoltano nient’altro che arpeggi che si susseguono quasi all’infinito, in un ritmo inarrestabile che cattura l’ascoltatore dal primo all’ultimo secondo, semplice ma complesso al tempo stesso. 

L'EP si chiude con BiBo, altro brano composto solo ed esclusivamente da voci che si inseriscono l’una nell’altra per tessere l'intera canzone: un finale degno di questo interessante lavoro.

Dopo il breve silenzio lasciato dall'ultima nota dell'ultimo pezzo di Jingle On the Ale si può solo dire che i Mr. K riescono a proporre cose molto diverse tra loro: dal ritmo più sfrenato delle canzoni più veloci a quelle invece dolci e equilibrate, dalle melodie più immediate a trame musicali più ricercate, il tutto senza scadere nel banale e lasciando trasparire chiaramente la grande passione che c’è dietro questo progetto.

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