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R Recensione

7/10

Orchestraccia

Sona Orchestraccia Sona

Da qualche tempo si assiste ad una vera e propria rinascita della canzone popolare romanesca, e soprattutto ad un riavvicinamento ad essa delle nuove generazioni rock. Hanno iniziato nel 2005 gli Ardecore (che nel 2007 vincono anche la Targa Tenco), poi sono arrivati la BandaJorona e Il Muro del canto con due splendidi dischi. Infine il lavoro collettivo Mamma Roma Addio, a tutti gli effetti la prima raccolta della canzone romana del nuovo millennio che vede riunite le tre band per celebrare questa nuova scena. Oggi si affaccia alla ribalta una nuova formazione, dai tratti però marcatamente diversi dalle precedenti, l’Orchestraccia, che vede al suo interno non solo musicisti e cantautori già affermati, ma anche attori e volti noti del piccolo schermo (sono della partita Edoardo Leo, Giorgio Caputo, Edoardo Pesce, Luca Angeletti, Marco Conidi, Roberto Angelini, Diego Bianchi, Giovanni di Cosimo, Maurizio Filardo, Elio Germano), uniti nell’intento non solo di far rivivere brani del passato, ma anche di proporli con una musicalità nuova, facendone emergere tutta l’attualità. Oltre ad alcuni classici sono presenti però anche brani originali, che in qualche modo cercano di continuare una tradizione popolare evidentemente molto sentita. 

Ed è proprio un brano originale quello che apre il disco, Sona Orchestraccia Sona, sorta di biglietto da visita e dichiarazione di intenti, uno swing jazz manuche, ottimo prologo per capire il contenuto del disco. Un'altra composizione originale splendida è Un'occasione bellissima di Marco Conidi, che si sposa a meraviglia con i temi e le musiche del disco. Dalla penna di Conidi arriva anche Santa Nega, storia d’amore in cui un carcerato si rivolge a questa santa immaginaria, riprendendo una tradizione del settecento, e dove i confini tra il nuovo e la tradizione diventano sottili. Così succede anche in Ritornelli Antichi,  un classico della più bella e grande voce di Roma, Gabriella Ferri (che a sua volta rivisitava  un tema popolare del passato), con una versione a cavallo tra romanità classica e tex mex, con tanto di tromba e chitarra slide. E non sorprende quindi sentire Madonna dell'urione (brano del 1929) immersa in un’atmosfera tra Caraibi e America latina,  per una storia d’amore, tradimento e galera, temi classici delle ballata popolari romanesche, a cui si accompagna perfettamente il reggae lovers di Mano santa, brano originale di Edoardo Pesce.

Non manca all’appello Alla renella, uno dei grandi classici della tradizione popolare romanesca (brano che risale al ‘700), qui rivisitata in chiave quasi ska, elettrica, veloce, e con un pregevole solo di chitarra, ancora una storia di galera, quasi una murder ballad all’italiana. In questo lavoro di recupero, l’Orchestraccia riprende anche Nina si voi dormite,  canzone d’amore romanesca tra le più conosciute, scritta nel 1901, una serenata alla propria amata, trattandola in maniera rispettosa dell’originale, ma con suoni che la rendono più moderna, e catapultandola ai giorni nostri con il brano recitato che la segue, Nina alla finestra di Edoardo Leo, in cui irrompe la realtà della nostra quotidianità (crisi economica, disoccupazione, multinazionali, banche, mutui), che costringe l’amante a rimandare la promessa d’amore. Una sorta di teatro – canzone, che si esplica al suo massimo livello in Affaccete Nunziata (brano del 1893 eseguito tra i tanti anche da Ettore Petrolini e Nino Manfredi) grande classico della canzone popolare romanesca, del quale l’Orchestraccia recupera  strofa e ritornello inserendoli  all’interno di un monologo in rima recitato da Edoardo Pesce, e nella poesia di Trilussa L'elezzione der presidente, recitata da Giorgio Caputo e Elio Germano e accompagnata da una base ritmata e corale. 

In questo gioco continuo di rimandi tra popolare e contemporaneo, trova posto anche un brano degli anni settanta, Lella,  il celebre successo di Edoardo De Angelis, canzone d’autore italiana  rivista in chiave rock, primo singolo estratto dal disco a cui si è accompagnato un video (interpretato da Vanessa Incontrada, Sabrina Impacciatore, Ambra Angiolini, Donatella Finocchiaro e Elda Alvigini) in supporto della battaglia per una legge contro il femminicidio e la violenza sulle donne. Un disco equamente diviso tra composizioni originali e brani storici della tradizione trattati in maniera moderna, e con un approccio molto teatrale (e non poteva essere altrimenti, visti i componenti della formazione) che riesce pienamente nel suo intento di recuperare brani e temi dell’ottocento e facendoli rivivere.

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