Nirvana
Nevermind
Il 1991 fu un terremoto. All'improvviso un'esplosione inaudita e dai più non prevista scosse dalle fondamenta l'industria discografica, mandando all'aria i piani delle grandi multinazionali: i Nirvana, poco più che sconosciuto gruppo di giovani sbandati dalla fredda e anonima periferia di Seattle,erano al primo posto delle classifiche di vendita degli album con 'Nevermind'. Manifesto di un'intera generazione, che in Cobain trovava il suo portavoce più autorevole, l'album sapeva, come nessun altro prima e dopo, unire la rabbia e la frustrazione dei giovani del tempo in canzoni furiose ma orecchiabili. Kurt Cobain ebbe modo, successivamente, di rinnegare l'album, troppo 'pop' e 'frutto di compromessi con la Geffen', ma la sua grandezza rimane.
'Smells like teen spirit' è l'anthem che ogni gruppo della storia vorrebbe scrivere:un ritornello orecchiabilissimo, la chitarra di Kurt che si fa furiosa e gracchiante, e la sua voce a tratti stridula che dipinge,su uno sfondo di testi a volte criptici, il disagio adolescenziale come nessuna altro seppe fare, fanno di questa canzone l'inno di un nuovo nascente movimento di protesta e di rivincita.
Ma l'album si ricorda anche per altri episodi già oggi, a tredici anni di distanza, leggendari, come 'Polly',composizione voce-chitarra minimale ma efficacissima, 'Come as you are', con la sua chitarra effettata e le sue atmosfere inquiete e oniriche,' Lithium', un delirio schizoide con un ritornello di facile presa, 'Something in the way', soffusa ballad che racconta il periodo in cui Kurt visse sotto i ponti, dopo essere scappato di casa.
La formula non era eccezionalmente innovativa o originale, dato che era una sorta di commistione fra quello che facevano i Pixies e le cacofonie e dissonanze di stampo Sonic Youth, ma era vincente e quello che kurt voleva dirci arrivava dritto al nostro cervello. La sua musica 'a presa rapida' scatenò il 'fenomeno Nirvana', rendendoli popolarissimi e abbattendo una volta per tutte il confine tra musica alternativa e mainstream, tra underground e celebrità, aprendo la strada a tanti altri gruppi (alcuni davvero validi, altri poco più che mediocri) che approfittarono di questa situazione.
Per finire, Kurt fu uno dei pochi musicisti della storia a riunire in sé un'elevata sensibilità pop con un'attitudine ed una 'disciplina' punk a servizio di chi, come lui, sentiva che c'era qualcosa che nella società non andava, e preferiva, invece di soggiacere in silenzio e subire le decisioni altrui, urlare il proprio 'denial', rifiuto, dalle casse del proprio amplificatore.
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