V Video

R Recensione

7/10

Screaming Trees

Last Words: The Final Recordings

“Non credo tu lo conosca, era il cantante degli Screaming Trees”.    

Chi non ricorda quel verso degli Offlaga Disco Pax, geniale istantanea del tipico snobismo di tanti aficionados? In fondo è lì condensata la parabola della band di Ellensburg: nome familiare ai più devoti cultori dell’indie-rock USA, palestra per le prime esperienze del divino Mark Lanegan per gli altri. Ma, come risaputo, i meno fortunati dal punto di vista commerciale tra i gruppi storici della torrida scena del North-West assieme ai Mudhoney. Un vero peccato; sia perché di quel (macro) stile al crocevia tra hard-rock, psichedelia e punk genericamente denominato grunge i fratelli Conner erano stati tra i primi e più ispirati interpreti; sia perché a un certo punto sembrava che anni di gavetta targata SST potessero dare i frutti sperati. “Uncle Anesthesia”, debutto major dei nostri nel fatidico 1991, aveva tutto per sfondare, con potenziali inni che incanalavano furore elettrico e scorrevolezza melodica come “Something about today”, “Bed of Roses” o “Caught between”. Ma si sa che il destino teneva in serbo per il Nevermind uscito qualche mese dopo, di cui si è appena festeggiato il ventennale, il compito di portare allo zenith il mito rock di Seattle, e i nostri trovarono al massimo una fugace vetrina nella fiera delle vanità in flanella di Cameron Crowe, con la suadente “Nearly lost You”.  

A quindici anni di distanza da quel brillante e dai sapori roots “Dust”, con cui calò il sipario sulle vicende della band di “Black sun Morning”, escono adesso le registrazioni di alcune session “colpo di coda” a fine anni 90, prodotte dal vecchio guru della scena Jack Endino. Non l’ennesima reunion di vecchie glorie dunque ( del resto prezzemolo Lanegan non ne avrebbe probabilmente il tempo), ma solo uno svuotamento di magazzini, sperando magari che vengano pure recuperati i due famosi lost albums nascosti nella loro ricca discografia.  

“Last Words” potrebbe dunque apparire un lavoro pleonastico, ma non è così. Vi si trovano in bella mostra gli spunti della fase major, con la proverbiale foga dei fratelli Conner dipanata su maturi binari folk-pop, il tutto condito da soffici tinture lisergiche e una scrittura ispirata. Niente che non sia già stato sviscerato, e con maggior freschezza, in passato ovviamente, ma canzoni in grado di lasciare il segno e di lenire i tormenti delle vedove grunge non mancano. Si ascoltino anzitutto i pezzi in cui si riesumano i toni più vibranti del canovaccio : l’acida “Last words”; i tessuti rabbiosi ed hendrixiani di “Revelator”, le pennellate zeppeliniane di “Black Rose Way” e i tocchi Paisley Underground di “Ash Grey Sunday”, mentre l’imbolsito Josh Homme di questi tempi avrebbe chiesto volentieri al suo vecchio sodale nei QOTSA di sottoporgli le tentazioni psych-rock di “Crawlspace”.   

Anche chi preferisce il Lanegan in solitaria trova pane per i suoi denti, visto che Mark doma col suo inconfondibile timbro sciamanico le efficaci intelaiature elettroacustiche di “Lowlife”, per poi abbandonarsi nell’omaggio ai grandi irregolari del folk americano di “Reflections”. E che dire poi di quel gioiellino chiamato “Tomorrow Changes”, piccolo trattato di rumore applicato su arpeggi byrdsiani, come da lezione Husker Du. Resterà immutato il loro dolcissimo, parziale oblio, ma tra tutti i dinosauri in rampa di lancio per l'ennesimo pugno di dollari gli Screaming Trees hanno una marcia in più: la coerenza.

V Voti

Voto degli utenti: 6,7/10 in media su 6 voti.
10
9,5
9
8,5
8
7,5
7
6,5
6
5,5
5
4,5
4
3,5
3
2,5
2
1,5
1
0,5

C Commenti

Ci sono 10 commenti. Partecipa anche tu alla discussione!
Effettua l'accesso o registrati per commentare.

ozzy(d) alle 14:26 del 12 ottobre 2011 ha scritto:

dopo questi, chi manca ancora all' appello? giusto la reunion dei green river ( gossard-ament + mark arm) ghghghgh

tarantula (ha votato 7 questo disco) alle 15:11 del 12 ottobre 2011 ha scritto:

"dopo questi, chi manca ancora all' appello? giusto la reunion dei green river ( gossard-ament + mark arm) ghghghgh"

...eppure. al primo ascolto una metà dei brani convince non poco; qualche altro centro lo si scopre nei successivi ascolti anche se tutto non è perfettamente a fuoco ma, per essere un 'recupero', va di lusso!

Tra parentesi, anche il Lanegan solista non è mai riuscito a fare un album senza neanche un pezzo da buttare.

Saranno pure imbolsiti ma certa musica l'hanno inventata loro: molto meglio del 50% dei gruppi odierni che, non sapendo inventare nulla, ripropongono il synth pop anni '80 (invecchiato più male del grunge, a mio avviso)!

ozzy(d) alle 0:26 del 13 ottobre 2011 ha scritto:

occhio che qua dentro è un covo di synthpoppettari e di fan di patrick wolf ghghgh a me piacciono gli screaming trees, non sapevo nemmeno di questo disco, ironizzavo solo sul fatto che il mercato è un po' saturo di queste vecchie glorie anni 80-90.

Emiliano alle 11:36 del 13 ottobre 2011 ha scritto:

Vabbe Gully ma se i ggiovani preferiscono sintetizzatori e metrosessualità a chitarre,flanella & barba noi cosa ci si può fare? Che poi le reunion siano delle gran paraculate non lo nega nessuno, ma ben vengano.

simone coacci (ha votato 6 questo disco) alle 18:49 del 13 ottobre 2011 ha scritto:

"Anita Grey", "Reflections", "Forever Change" e un altro paio non sono male. Per il resto tira aria di saldi di fine stagione. Bravi loro, comunque. Ingiustamente sottovalutati, all'epoca.

simone coacci (ha votato 6 questo disco) alle 18:51 del 13 ottobre 2011 ha scritto:

PS: grande Junio, azzeccatissima la citazione iniziale.

NathanAdler77 (ha votato 7 questo disco) alle 22:59 del 13 ottobre 2011 ha scritto:

For Celebrations Past

I cari, vecchi Trees...Soltanto loro potevano tornare dall'aldilà-grunge con incisioni vecchie di quasi tre lustri x poi dileguarsi ancora nei ricordi, altro che "reunion". Quest'album è saltato fuori giusto per la tenacia di Martin, che ha voluto pubblicarlo con la sua piccola etichetta come epitaffio definitivo. Discreto, con qualche picco di robusta psichedelia sempre nel solco di Cream, Hendrix e Doors (le citate "Crawlspace", "Revelator" e "Last Words").

ozzy(d) alle 18:17 del 14 ottobre 2011 ha scritto:

ma io lo so chi è mark lanegan!!!!!!!

NathanAdler77 (ha votato 7 questo disco) alle 23:08 del 14 ottobre 2011 ha scritto:

RE: ma io lo so chi è mark lanegan!

Non tutti sono così informati, Gully...Pensa che io stasera ho scoperto il gran "contributo al progresso del cinema mondiale" di David Lynch! ghghgh

REBBY alle 9:28 del 17 ottobre 2011 ha scritto:

Il lupo Lanegan è il mio (post) grunge preferito e non ci son santi nè madonne per me. Queste "registrazioni finali" degli Screaming trees, queste "ultime parole" non fanno altro che rafforzare la mia convinzione. Certo alcuni brani suonano un po' datati, ma cristo io sono ancora qui ad ascoltare tutte le settimane non solo i '90, ma anche gli '80, i '70 e i '60, come del resto fanno tante band del nuovo millenio. Al solito pertinente ed equilibrata la rece di Juno, io sistemerei solo il refuso sul titolo di "quel gioiellino chiamato TOMORROW changes" ed avrei citato tra le migliori anche Door into summer.