Pure Reason Revolution
Amor Vincit Omnia
I Pure Reason Revolution sono una band britannica, formatasi all’università di Westminster nel 2003. Dopo l’abbandono da parte di alcuni suoi membri, la band arriva a pubblicare nel 2009 il suo secondo album, “Amor Vincit Omnia”. Mente, anima e corpo di questo secondo disco è Jon Courtney, responsabile al cento per cento della composizione, della registrazione e del mixaggio dell’intero disco. L’album è caratterizzato dalla combinazione di rock melodico ed elettronica ad alta frequenza.
Si passa dai momenti di fusione tra disco-dance e un rock melodico (“Les Malheurs” e “The Gloaming”) a momenti in cui l’elettronica è più sfumata, il rock diventa più hard ed emergono di più la batteria e le chitarre elettriche (“Victorius” e “Apogee”). In altre occasioni si è a metà strada tra le due varianti (“Deus Ex Machina”) oppure i toni si distendono e il sound diventa più pop, con i synth e le tastiere in primo piano (“Bloadless” e “Avo”). Il tutto è enormemente sopra le righe, sovrabbondante, con un’abbuffata tale di sintetizzatori che alla fine dell’ascolto si ha un senso di nausea.
A contribuire alla sensazione di disgusto anche le melodie troppo ammiccanti e alle altre trovate piuttosto banali, quali le voci campionate, talvolta robotiche (“Disconnect”), coretti femminili, ecc. Che si tratti del cross-over del nuovo millennio?
Se è così i Pure Reason Revolution sono dei geni (incompresi solo dal sottoscritto, considerato le recensioni lusinghiere che sono state dedicate loro, sotto lo sguardo contento di mamma Sony-BMG). Più probabile che si tratti semplicemente di un prodotto piuttosto banale e alquanto scontato, adatto ad un pubblico senza particolari pretese.
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