R Recensione

5/10

Pure Reason Revolution

Amor Vincit Omnia

I Pure Reason Revolution sono una band britannica, formatasi all’università di Westminster nel 2003. Dopo l’abbandono da parte di alcuni suoi membri, la band arriva a pubblicare nel 2009 il suo secondo album, “Amor Vincit Omnia”. Mente, anima e corpo di questo secondo disco è Jon Courtney, responsabile al cento per cento della composizione, della registrazione e del mixaggio dell’intero disco. L’album è caratterizzato dalla combinazione di rock melodico ed elettronica ad alta frequenza.

Si passa dai momenti di fusione tra disco-dance e un rock melodico (“Les Malheurs” e “The Gloaming”) a momenti in cui l’elettronica è più sfumata, il rock diventa più hard ed emergono di più la batteria e le chitarre elettriche (“Victorius” e “Apogee”). In altre occasioni si è a metà strada tra le due varianti (“Deus Ex Machina”) oppure i toni si distendono e il sound diventa più pop, con i synth e le tastiere in primo piano (“Bloadless” e “Avo”). Il tutto è enormemente sopra le righe, sovrabbondante, con un’abbuffata tale di sintetizzatori che alla fine dell’ascolto si ha un senso di nausea.

A contribuire alla sensazione di disgusto anche le melodie troppo ammiccanti e alle altre trovate piuttosto banali, quali le voci campionate, talvolta robotiche (“Disconnect”), coretti femminili, ecc. Che si tratti del cross-over del nuovo millennio?

Se è così i Pure Reason Revolution sono dei geni (incompresi solo dal sottoscritto, considerato le recensioni lusinghiere che sono state dedicate loro, sotto lo sguardo contento di mamma Sony-BMG). Più probabile che si tratti semplicemente di un prodotto piuttosto banale e alquanto scontato, adatto ad un pubblico senza particolari pretese.

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C Commenti

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brother punene alle 16:46 del 9 marzo 2009 ha scritto:

Veramente non mi sembra di avere visto recensioni positive su questo lavoro

Il disco precedente, The Dark Third, era un piccolo capolavoro, in bilico tra folk rock, Pink Floyd e prog.

Questo non l'ho sentito, ma dopo avere letto la Vs recensione e altre lette su siti più prog oriented non credo che avrò voglia di sentirlo

Roberto Maniglio, autore, alle 22:34 del 9 marzo 2009 ha scritto:

Grazie per il commento. Mi riferivo ad una serie di commenti positivi che ho visto su suti in inglese. Le recensioni in italiano, in effetti, sono tutte tra il mediocre e il sufficiente.

ryu hori alle 15:09 del 18 dicembre 2009 ha scritto:

No

Scusate se mi intrometto ma volevo sottilineare il fatto che entrambi state dicendo delle enormi inesattezze.Il cd è stato ampiamente acclamato dalla critica italiana.Perfino ondarock(che definire un sito solo severo è fargli un complimento)l'ha premiato con un 8/10(equivalente di un 9/9,5 di un qualsiasi altro sito)

Dr.Paul alle 15:16 del 18 dicembre 2009 ha scritto:

ryu, ci sono anche un paio di 5/10 nei voti della redazione di OR. guarda sempre il riepilogo.

target alle 15:32 del 18 dicembre 2009 ha scritto:

Faccio notare che la recensione di ondarock su questo disco è uscita più di otto mesi dopo la nostra e dopo i commenti a cui ti riferisci. Il dono della previsione del futuro ancora non ce l'abbiamo, ma ci stiamo lavorando.

rubens alle 16:29 del 18 dicembre 2009 ha scritto:

E chi vi ha dato il permesso di recensire questo disco 8 mesi di prima di Ondarock ? Senza nemmeno un'autorizzazione scritta ? Un'investitura formale ? Chi vi ha dato questa libertà nel mettere i voti ? Scusatemi, ma trasecolo. Non c'è proprio più alcun rispetto per le autorità !

fabfabfab alle 16:32 del 18 dicembre 2009 ha scritto:

RE:

Ahaha. Bravo, è una vergogna. Non solo l'avete recensito prima di loro, ma avete anche osato discostarvi nettamente dal loro voto. Ma chi vi credete di essere? Reynolds? Scaruffi? Rispetto. Non avete rispetto.

ryu hori alle 19:54 del 18 dicembre 2009 ha scritto:

RE: RE:

Ma l'hai capito il mio discorso o parli tanto per parlare?

ryu hori alle 19:53 del 18 dicembre 2009 ha scritto:

Lol, sinceramente l'ultima cosa che mi metto a gurdare in una recensione è la sua data di pubblicazione

Utente non più registrato alle 13:57 del 6 marzo 2013 ha scritto:

The Dark Third era sicuramente un bell'album, ma credo che resterà un caso isolato nella loro discografia, ma questo li accomuna ad altri gruppi in circolazione...