Peter Gabriel
Peter Gabriel 4
Dura la vita quando ti chiami Peter Gabriel e sei stato lo sdoganatore globale di percussioni ghanesi, tamburi surdu e Nusrat Fateh Ali Khan. Provateci voi a mantenere il profilo basso, nascosti nelleremo della Real World a Bath, a ogni nuova bradipica uscita discografica attesa come lo sbarco degli anglo-americani ad Anzio nel 44. Sarà la barbetta caprina e il monastico aspetto da sessantenne guru rock a metà tra Padre Pio e un Faletti in crisi spirituale, comunque le aspettative di noi comuni mortali nei confronti del Nostro sono sempre altissime. Ma il Tarzan che nel 1983 sbigottisce limbalsamata platea sanremese, piomba sul palco con una fune e per poco si spacca qualche costola non ha più il fisico e la voglia di stage-diving dei bei tempi. Sarebbe come chiedere oggi a Mennea un revival dei 200 metri di Città Del Messico piuttosto che uninnocua corsetta da pensionati sullAppia Antica, e ringraziate se il vecchio Pietro non vi sputa in un occhio. Che volete farci, a una certa età è molto meglio e saggio fare leremita-filosofo della world-music dal tuo ritiro familiare nelle campagne inglesi, complice un girovita ormai rilassato e sazio dai piaceri della tavola. E poi larcangelo Gabriel non ha mai amato i wild-party, chiribbio (domandare a Rosanna Arquette).
Smash the radio, no outside voices here. Smash the watch, cannot tear the day to shreds. Smash the camera, cannot steal away the spirits
Life is now! esclamava il famoso spot, e Peter ha un grande (a volte grandioso) futuro alle spalle. Era luomo che nei concerti del periodo aureo Genesis amava raccontare le sue disturbanti fiabe di nursery cryme e musical box travestito da pupazzone dellAlbero Azzurro, quello che mezzora prima del successo planetario lascia il circo prog di Banks, Collins e soci per iniziare una carriera solista ancora ignota, con i primi due omonimi lavori a costruire (insieme al Bowie di Low e Heroes) le basi della neonata new-wave, quindi il terzo e quarto capitolo che segnano enormemente il suono rock degli anni Ottanta e oltre. Il punto di non ritorno fu il disco di Games Without Frontiers e Biko, quel Peter Gabriel 3 crocevia di unavanguardia pop che misurava inediti umori terzomondisti su ritmiche wave e psicosi occidentali. Musica del futuro custodita nel passato: il saltimbanco Gabriel aveva intuito prima di altri la potente fascinazione delluso di moderne tecnologie e strumenti africani, un ibrido di nuovo e arcaico che riformulava il concetto stesso di popular music e apriva scenari sconfinati.
We will walk, on the land We will breathe, of the air We will drink, from the stream We will live, hold the line
Secondo lavventuroso escapismo gabrieliano Occidente e Oriente, tablas, synth, campionamenti e percussioni tribali potevano amalgamarsi naturalmente e dialogare in ununica lingua universale, al di là dei confini geografici e culturali. Durante lestate dellottantadue lartista nato a Chobham decise di autoprodursi, con lassistenza del collaboratore David Lord, il suo lavoro più radicale, straniante e innovativo presso gli studi casalinghi allestiti nella Ashcombe House, contea del Somerset. Peter Gabriel 4 (curiosamente rinominato Security per il mercato statunitense) viene distribuito dalletichetta Charisma l8 settembre: il ritmo del caldo è pronto a imprimersi indelebile nella memoria dellascoltatore.
The rhythm is below me, the rhythm of the heat...The rhythm is around me, the rhythm has control , la voce recitante di Gabriel riverbera un eco dalle viscere della terra, teatrale e drammatica, un urlo primordiale che attraversa con una sottile linea rossa di amnesia dal quotidiano louverture del disco fino alla spettacolare apoteosi della Ekome Dance Company, un collettivo musicale afrocaraibico. Resterà una delle vette insuperate dellintero catalogo, straordinario cuore di tenebra che viviseziona in 4/4 gli anfratti nascosti del subconscio umano e prende spunto dagli scritti di Carl Jung sul suo viaggio nel Sudan. Speculare al maestoso incipit è il climax emozionale della superba ballad San Jacinto, cupa e amara riflessione di un nativo americano sul proprio popolo che sfuma in una coda ambient gelida e opprimente. I Have The Touch esalta il mostruoso appeal tecnico della manovalanza coinvolta da mastro Gabriel (il monumentale Tony Levin al basso-stick, le chitarre geometriche del fido David Rhodes, i synth vaporosi di Larry Fast e il dinamico drumming di Jerry Marotta), una sintesi electro dannatamente riuscita tra i Devo e il David Bowie berlinese.
Vows of sacrifice, headless chickens. Dance in circles, they the blessed. Man and wife, undressed by all. Their grafted trunks in heat possessed
Il fulcro centrale di Peter Gabriel 4 è rappresentato dalla complessa e oscura ritualità nuziale di The Family And The Fishing Net, il rito del matrimonio nella società civile parallelo alla cruda celebrazione di millenari sacrifici voodoo, con taglienti poliritmie, una batteria ossessiva e drum-machines alienanti, i cori di Peter Hammill e le esotiche cornamuse etiopi ad affrescare unatmosfera inquieta e ansiogena, così vicina a certe paranoie Nine Inch Nails. Segue la celeberrima Shock The Monkey, trascinante e rivoluzionario brano pop impostato sul campionatore Fairlight CMI, tramite cui Gabriel poteva avere un controllo totale sulle tecniche di registrazione e plasmare alloccorrenza il prodotto finale in studio. Singolo-manifesto dellalbum e meditazione esplicita su gelosia e sfera sessuale, è un funk post-moderno che unisce tracce soul Motown a squarci electro e diventerà un hit sbanca-classifiche anche grazie a un memorabile video high-tech per gli standard contemporanei.
Il respiro solenne dellepica Lay Your Hands On Me, limpegno e la denuncia contro la condizione dei prigionieri politici in America Latina (la suggestiva Wallflower) e un florilegio di tastiere e chitarre tambureggianti (Kiss Of Life) chiudono il cerchio di unopera aliena quanto la sua misteriosa copertina. Chi o cosè lo strano essere raffigurato? Non è la persona giusta, per niente. Eppure è un profilo familiare. Io lo conosco. E la cosa più strana che abbia mai visto. Peter Gabriel 4 è e sarà eterno. Era solo linizio.
Cover me when i run. Cover me through the fire. Something knocked me out' the trees. Now I'm on my knees. Cover me, darling please Monkey, monkey, monkey Don't you know when you're going to shock the monkey
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