The Smiths
The Smiths
Dopo anni di disquisizioni musicali che tentavano di mettere ordine nel calderone della new wave, tra chi viveva nellombra del punk e chi intraprendeva la via elettronica, nel 1984, dopo alcuni singoli che entusiasmano la critica e il pubblico, arrivano gli Smiths della coppia Johnny Marr- Steven Patrick Morrissey a far naufragare ogni dubbio.
La strada da intraprendere era semplicemente pop e le radici erano negli anni 60 e, dopo pochissimi anni, questo sentiero poco battuto sarebbe stato asfaltato (con le conseguenze buone e cattive della cosa) da un numero indefinito di band più o meno note.
La chitarra di Johnny Marr , seppur delicata e innocua in apparenza, ben rappresentata dal nome comune della band, forma una coppia perfetta con la voce lamentosa, ma incisiva di Morrissey, specialmente perché ricalca, tra contrasti allucinati e perfetta armonia, i testi di questultimo, dandy introverso appassionato di Oscar Wilde e di cinema (come dimostra la copertina con la star Joe Dallessandro in un film diretto da Paul Morrissey, coincidenza di cognomi, per la Factory di Warhol).
Seppure trascurati al punto da generare nel 1996 una causa legale, non meno fondamentali si rivelano gli altri due membri, il bassista Andy Rourke, compagno di scuola di Marr, ed il batterista Mike Joyce che, sebbene quasi inattivi in fase compositiva, danno una interpretazione dei pezzi tale da segnarli inequivocabilmente.
Senza virtuosismi auto-celebrativi, ma pur sempre validi musicisti, partendo dalla opener Reel Around The Fountain la band compone un tracciato musicale senza eccessi e senza stravolgenti novità, eppure riesce nellintento di posare la prima pietra di un edificio che passerà alla storia al punto che molti ne vorranno uno simile.
Non si contano i cloni (vedi i Gene, impressionante copia carbone) e le band che ne hanno accolto lo spirito, in un modo o nellaltro, ammettendolo oppure no. Ma se è Miserabile Lie, con i suoi vocalismi isterici, ad innalzare i ritmi del disco, sono Pretty Girls Make Gravee soprattutto la ballata The Charming Mana incidere sul disco, ironica e trascinante, come lo è il ritmo di What Difference Does It Makes(famosa la frase che citerà anche Sandro Veronesi in La Forza Del Passato: the devil will find work for idle hands to do, il diavolo trova lavoro per le mani pigre). Il pop smithsiano passa anche per il folk, o almeno per le sue contaminazioni rock, come Hand In Glove.
Nonostante nessuno, come Morrissey ha sempre orgogliosamente dichiarato, li avesse mai aiutati, raccomandati o spinti, questi quattro ragazzi conquistarono lo spietato mondo discografico coniugando la qualità delle composizioni ad uno strabiliante successo di vendite.
Ma il bello, per gli Smiths, doveva ancora venire.
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