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R Recensione

7,5/10

Michael Savage

Won't Die Wondering

Con “Won't Die Wondering” Michael Savage (Fremantle, Australia) ha forse trovato la sua dimensione definitiva. Membro storico di gruppi del panorama west-australiano come The Morning Night, Louis and the Honkytonk, The Little Lord Street Band, Michael ha un gusto e una spiccata sensibilità pop che ne fanno un riconosciuto ottimo scrittore di canzoni e che qui si consacra con una maggiore varietà e gamma di soluzioni per quello che riguarda gli arrangiamenti e il suono.

Come per “Used To Write” la produzione del disco è stata affidata a Ricky Maymi, chitarrista e fondatore dei Brian Jonestown Massacre e uno dei musicisti più attivi nel panorama internazionale (che peraltro collabora attivamente suonando la chitarra in “Commonalities” e “Won't Die Wondering” e la melodica in Living Well”), e Andy Hill (Ambidexter). Ma va menzionato anche il “ritorno” del chitarrista Greg Hitchcock di You Am I e Datura4 (“Commonalities”, “Mike Love”, “Should I Feel More”). Spiccatamente più elettrico e più vario rispetto ai lavori precedenti, definirei nel complesso “Won't Die Wondering” un ottimo disco di psych pop dai contenuti eterogenei e dai toni tanto evocativi quanto assolutamente decisi e marcati nel suono.

La scrittura e gli arrangiamenti delle canzoni non si perdono mai nella inutile ricerca di inutili soluzioni sofisticate, ma sono invece a dir poco brillanti e ispirati comunque a un approccio fuori dai canoni convenzionali del genere pop. Riconosciuto un certo imprinting Made In Australia (inevitabile l'accostamento al suo amico Matthew J. Tow) come tracce jingle jangle e power-pop oltre che gli accenti Dunedin Sound, vanno menzionati alcuni momenti che rimandano al pop Beatles (“Dawn”, “Won't Die Wondering”, “Should I Feel More”...) ma soprattutto visioni e toni David Bowie (“I Can Feel Again”, Mike Love”) e lo spettacolare ukiyo-e Japan “Living Well”. “Commonalities” (uno dei pezzi forti del disco) spicca invece per il sound marcatamente shoegaze e che le cui sfumature noise riempiono ogni spazio e si producono in onde sonore prolungate. Non viene tuttavia mai rinnegata la forma canzone dove la già richiamata varietà non significa comunque mancanza di unitarietà.

Il disco uscirà il prossimo due giugno, quando Michael aprirà per la data dei Brian Jonestown Massacre a Fremantle, e che potrebbe (chi lo sa) finalmente far conoscere questo musicista anche al di fuori dei confini australiani.

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