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R Recensione

7/10

Tv On The Radio

Desperate Youth, Blood Thirsty Babes

La scena di New York è sempre stata storicamente molto fertile (New York Dolls, Ramones, Television, ecc.) e in questi ultimi anni questa nomea è confermata da un avvincente intreccio di gruppi interessanti: Strokes, Oneida, Yeah Yeah Yeahs, Liars e per l’appunto i Tv on the Radio. La voglia di sperimentare e di aprire nuovi scenari nella musica rock accomuna in particolare i Tv on the Radio a Oneida e Liars, anche se i contatti più diretti si sono sviluppati tra David Andrei Sitek (chitarrista e leader del gruppo) e gli Yeah Yeah Yeahs per i quali David fece da produttore del fortunato esordio. Desperate youth, blood thirsty babes è quindi l’album d’esordio di uno dei progetti più interessanti in circolazione. I Tv on the Radio riescono a proporre una musica che subisce varie influenze e scaturisce però in un sound definito e ben riconoscibile.

The wrong way ad esempio è un geniale mix di jazz e elettronica. Staring at the sun è sicuramente il pezzo migliore dell’album, un capolavoro di pop elettronico e distorto con un certo gusto per la psichedelica. La melodia poggia su un particolare sapore black tipico del cantante Tunde Adebimpe. King eternal svolta ancora verso un sound pesante, quasi industrial, che ricorda vagamente anche i Primus per la preponderanza della base ritmica. L’atmosfera cupa e lo stile duro vengono contrastati in maniera sorprendente con un canto leggero e ipnotico. Ambulance è un altro stacco deciso con l’assenza totale di suoni strumentali e poggiata totalmente sul canto di Adebimpe. Stavolta però l’effetto non è un granchè e il pezzo, troppo dilatato, riesce un po’ noioso e inutile. Poppy è invece l’ennesima grande invenzione ritmica. Splendida la chitarra in una cavalcata che mescola psichedelia, hard rock, pop, goth in un grande pentolone e mischia furiosamente fino al geniale intermezzo dato da un coretto irriverente che smorza una tensione arrivata a livelli altissimi.

Don’t love you evoca suoni vagamente progressive ma è un altro pezzo poco riuscito. Troppo scarna e povera di idee, priva di mordente e ripetitiva ne viene di fuori una lenta nenia. Anche Bomb yourself e Wear you out non riescono a raggiungere i picchi delle canzoni precedenti pur mantenendo un livello dignitoso. La prima è una fusione tra gospel, funk e elettronica che gode di un ottimo assolo. La seconda ricalca uno schema collaudato nell’album e sfrutta un finale decisamente coinvolgente.

Nel complesso possiamo dire che Desperate youth, blood thirsty babes è un ottimo esordio e i Tv on the Radio sono una boccata di aria fresca davvero godibile. L’album ha spunti davvero notevoli (Staring at the sun, King eternal su tutte) ma pecca di troppi alti e bassi. Insomma le premesse ci sono tutte. L’impressione è che manchi un pizzico di maturità e esperienza per mettere bene a fuoco un grande bazar di idee geniali.

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Voto degli utenti: 8/10 in media su 6 voti.
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REBBY 8/10

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