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R Recensione

7/10

Unknown Mortal Orchestra

Unknown Mortal Orchestra

Piccole orchestre spuntano dalla rete. Non più da myspace, naturalmente, ormai defunto e vivo solo di insulti da parte degli artisti verso la piattaforma stessa, ma da bandcamp, dove gli allora neonati Unknown Mortal Orchestra postarono, l’anno scorso, l’irresistibile “Ffunny Ffrends”. Pezzone. Da cui blog, etichette, Pitchfork, e via dicendo. Da sconosciuti a hypati.

La band, costruita attorno a Ruban Nielson, neozelandese trapiantato a Portland, arriva al disco in forma smagliante, arrabattata nel suo psych-pop in bassa fedeltà svisato funky, coi piedi saldi nei ‘60 ma col bacino tra il Beck nineties e le schizofrenie lo-fi anni zero. Le canzoni ci sono, e sono pop da ricordarle subito, groovose per ondeggiamento di bassi, non imbrattate di shittosità sonore – all’Orchestra Mortale piace comunque tenere spazi vuoti per respirare –, e scolpite da appiccicosi riff di chitarra che spesso fanno da tema melodico. Vedi, appunto, “Ffunny Ffrends”, tutta fruscii, basso distorto e ancheggiamenti beat, e gli altri highlights “Bicycle” (Malachai) e “How Can U Luv Me”, dove risalta la sezione ritmica sfunkulante che è un piacere.

A tratti sembra di essere davanti ai Woods remixati dai Go Team!, anche per la voce da eunuco scazzato ma drogato dagli effetti di Nielson (“Though Ballune”, “Little Blue House”), mentre qua e là sprizzano puntatine psych-rock più trascinanti (“Nerve Damage”, shit-garage tipo Thee Oh Sees e simili) o momenti di potente allucinazione fricchettona (“Boy Witch”) che però convincono meno. Meglio l’equilibrio sonnacchioso di “Jello and Juggernauts”, con un assolo di scale svagate e tremuli sbarazzini da riascoltarsi in loop.

Non solo divertenti, ma soprattutto divertenti. Estivi nell’accezione nobile.

 

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Voto degli utenti: 6,7/10 in media su 3 voti.
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ciccio 7/10

C Commenti

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crisas (ha votato 8 questo disco) alle 4:19 del 5 luglio 2011 ha scritto:

Grande Album, figlio di un vulcanico 2010 che ha portato alla ribalta ottimi gruppi lo-fi indipendenti. La lista è lunga e tra questi ci sono sicuramente i Unknown Mortal Orchestra.

Dr.Paul alle 8:50 del 5 luglio 2011 ha scritto:

ottimi gruppi lo-fi indipendenti

ah crisas ma non ti aveva stancato la bassa fedeltà?

salvatore alle 10:19 del 5 luglio 2011 ha scritto:

"In questo sito volano 8 come foglie in autunno": Le ultime parole - poetiche - famose...

Qualcosa nella recensione mi attira, altro un po'meno, ma una segnalazione del targ non può essere trascurata quindi sentiamo un po' come suona...

crisas (ha votato 8 questo disco) alle 10:29 del 5 luglio 2011 ha scritto:

Beh, intanto sto parlando del 2010, comunque a me stanca quando il suono lo-fi diventa centrale, se riadatti questo lavoro in hi-fi non perde la sua sostanza, fatta di buone idee e basi ritmiche. Ti è sfuggito che ho recentemente dato un buon voto all'album dei Keep Shelly In Athens ( sempre 2010! ).

target, autore, alle 10:33 del 5 luglio 2011 ha scritto:

Ecco, bravo: ricordagli dei Keep Shelly, che a Salvo DEVONO piacere! In effetti sia quel mini-album che questo disco, pur essendo usciti nel 2011, contengono per lo più materiale già edito in Ep nel 2010.

salvatore alle 13:18 del 5 luglio 2011 ha scritto:

Eh eh Fra' non mi sono sfuggiti (e a proposito di sfuggire, non mi era sfuggito il tuo voto, crisas, anzi proprio anche per quello dicevo... Allora contribuisci a questo "spelamento" degli alberi... vabbè dai solo per dire che ognuno metta tutti gli 8 che vuole quando vuole) nemmeno quelli... Dopo aver letto la recensione me li sono procurati e poi caricati direttamente sull'I Pod sulla fiducia Non posso ancora dirti niente un po' perché aspetto di trovare un po' di tempo per ascoltarli per bene e un po' perché non voglio bruciarmeli così. Sia i keep che l'ultimo washed out me li voglio portare al mare perché se voglio bearmi della mia atavica malinconia, voglio farlo comme il faut... Giusto?

crisas (ha votato 8 questo disco) alle 17:22 del 5 luglio 2011 ha scritto:

Secondo me il 2010 è stata una annata splendida, grandi correnti indipendenti, grande vitalità, qualità e fantasia. Un autunno (riprendendo la metafora delle foglie) carico di vento

Invece ho serie difficoltà ad apprezzare quello che è uscito finora nel 2011. Sembra un periodo di stanca. Washed Out per esempio ha ripercorso i stessi identici concetti di un anno fa, troppo per me, non ha rischiato, dopo canzoni come Feel it all around è lecito aspettarsi di più.