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R Recensione

9/10

XTC

Skylarking

Cos’è che rende eterno un grande brano pop? Arrangiamenti sofisticati e però potabili dalle masse, un intreccio melodico ispirato e il bridgeritornello che stende ogni residua difesa dei nostri padiglioni auricolari. Ok, siamo d’accordo. Ma il Pop, quello con la “P” maiuscola, un’arte nobile e complessa da vecchio artigianato di bottega, ha a che fare soprattutto con lo zeitgeist dell’animo umano, l’urgenza di picconare sulle crepe di un’emozione, scavare in un piccolo pozzo di gioia tra le note di una melodia-kamikaze. Nello scrigno dorato della migliore pop-music puoi trovarci l’enigma della felicità, di chi ascolta e dell’autore che prende in ostaggio la nostra attenzione. Swindon è una piccola cittadina situata nel sud-ovest dell’Inghilterra, regione del Wiltshire, in cui per decenni la premiata ditta di Andy Partridge & Colin Moulding ha custodito con scrupolo l’imprint della regale creazione pop-rock, e conserva tuttora gelosamente il suo senso di appartenenza locale, lontana da qualsivoglia tentazione mondana che non abbia a cuore la musica.

Ecco, la musica “bianca” degli XTC (ecs-ta-sy), quelli che potevano prendersi lo scettro dei fab-four in qualsiasi momento e non l’hanno fatto (bontà loro). In una realtà parallela e alternativa, magari a bordo della DeLorean di “Doc” Emmett Brown, avrebbero conquistato il mondo con un’irresistibile verbo pop-wave, ma non ne avevano voglia e nacque imperituro il culto degli swindoniani (Andy preferiva il giardinaggio). Gli XTC da Swindon, signori, i più grandi produttori made in Uk del manufatto canzone degli ultimi trent’anni, venerati nel tempo da colleghi chiamati Police, R.E.M., Blur e Billy Corgan. Un prestigioso negozio di dolciumi e gustosissime caramelle pop-psichedeliche, giustamente celebrato per le sue nobili ricette di scrittura che iniettavano l’antica verve di Kinks, Beatles e Beach Boys nell’attualità new-wave. La strada che porta a “Skylarking” è lastricata da così numerosi classici che tante stra-vendute band dell’epoca in confronto fanno la figura degli onesti mestieranti: il pop’n’roll isterico di “White Music”, esordio del 1978 con l’agile Terry Chambers alla batteria (ed erano associati al punk!), il capolavoro wave “Drums & Wires”, “Black Sea”, “English Settlement”, il sottovalutato respiro bucolico di “Mummer”. Ne sarebbe bastato uno qualunque per avere un posticino nell’empireo rock moderno.

“Skylarking”, pubblicato il 27 ottobre 1986, rappresenta la gloriosa e matura tappa d’arrivo del percorso musicale di Partridge, Moulding e Dave Gregory, ora ridotti a trio. Il leader-maximo Andy, che già da un lustro abbondante s’era tirato fuori con il gruppo dall’estenuante attività live (a causa dei conclamati attacchi di panico on stage) non conserverà ottimi ricordi delle registrazioni, avvenute agli Utopia Sound Studios di Woodstock e a San Francisco, in un clima tutt’altro che distensivo. E non ha mai nascosto discussioni e incompatibilità con i modi dello spigoloso produttore Todd Rundgren. Stranezze dell’arte, a volte dalla confusione nascono gemme preziose che non t’aspetti e Rundgren, con tutto il suo eccentrico bagaglio di affabulatorio citazionista, imprime al disco un gran lavoro orchestrale, tra Bacharach, Brian Wilson e classica, in uno zibaldone post-moderno di computer-programming, tastiere e sognanti backing-vocals. La coppia Partridge-Moulding, voci, chitarre e basso, autografano al solito il ricco menù XTC (cinque tracce a firma di Colin, il resto all’occhialuto genietto), con il fido Gregory che si diverte al piano, synth, chamberlin e archi (su “1000 Umbrellas”) e Prairie Prime in affitto alle bacchette.

L’alchimia fra i due autori sfiora il sublime, spesso le tracce confluiscono l’una nell’altra naturalmente, attraverso un’empatia artistica totale e indivisibile. Gli uccellini che annunciano la “Summer’s Cauldron”, echi di sixties floreali e psichedelia-folk, volano poi sui verdi prati d’erba dell’elegiaco singolo “Grass”, imperdibile ballata-pop con i raggi di un sole primaverile, dove “…Will colour everything around you gold. Even though it's brown, you'll see your old brick town go gold...” “The Meeting Place”, al pari di “Grass” scritta da Moulding, è un bizzarro meccanismo di lancette e ingranaggi, letteralmente, con voci e cori devoti agli immensi Beach Boys (fortissimamente evocati anche nella pastorale “Season Cycle”), semplicità e refrain infallibile caratterizzano invece il compatto e spensierato synthpoprock “That’s Really, Really Supergirl”. Gli XTC di “Skylarking” sono un caleidoscopio di sensazioni, stagioni che passano, brume invernali, tramonti al crepuscolo e provvisorietà della vita: gli “oranges and lemons” che Partridge cita in “Ballet For A Rainy Day”, associati poeticamente con gli impermeabili bagnati di due amanti nella pioggia, i violini da cinemascope di “1000 Umbrellas” (la personale “Eleanor Rigby” degli XTC), i soliti scarafaggi liverpooliani nell’India stroboscopica di “Sgt. Pepper” (“Big Day”), lo space-pop di “Another Satellite” e passi felpati jazznoir tra spy-story e Broadway (“The Man Who Sailed Around His Soul”).

Il trittico finale di “Skylarking”, che prende il titolo dal poema di Percy Bisshe Shelley “To A Skylark”, è il superbo sigillo a un capolavoro, e non trovo altri aggettivi che possono giustificare l’acustico quadretto autunnale “Dying”, un umido folk gotico come un maniero del Berkshire, e la straordinaria epicità orchestrale e malinconica di “Sacrificial Bonfire” (ambedue firmate Moulding): il termine di paragone LennonMcCartney non è mai stato tanto vicino all’eccellente vena compositiva di Andy e Colin. “Dear God”, singolone uscito solo negli Stati Uniti e successivamente aggiunto nelle ristampe, è un indimenticabile pop-song di lacerante e laica lucidità, lettera aperta a un dio astratto e consolatorio. Tra le pieghe di ferite che non rimargini, i versi recitati dalla voce innocente di un bambino ci interrogano, e la risposta è un’altra domanda. Inesorabilmente.

 

“…Dear God, sorry to disturb you, but...I feel that i should be heard loud and clear. We all need a big reduction in amount of tears and all the people that you made in your image, see them fighting in the street 'cause they can't make opinions meet about God, i can't believe in you…”

 

V Voti

Voto degli utenti: 8,6/10 in media su 19 voti.
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loson 10/10
Teo 9/10
target 8/10
krikka 7/10
4AS 9/10
MrBabonz 10/10
Suicida 7,5/10
motek 8/10
REBBY 9,5/10
gramsci 10/10
Cas 9/10

C Commenti

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Dr.Paul alle 14:20 del 29 ottobre 2010 ha scritto:

ma sai che questo è il disco degli XTC che mi piace meno? eppure ha un sacco di ingedienti a me familiari... non so ci tornerò su per l'ennesima volta....ora non lo voto!

salvatore (ha votato 9 questo disco) alle 14:24 del 29 ottobre 2010 ha scritto:

Che capolavoro!!! Melodie perfette, Pop psichedelico cristallino schizzato. Complesso e immediato allo stesso tempo. Vicinissimo alla perfezione. Gran bella recensione

loson (ha votato 10 questo disco) alle 14:32 del 29 ottobre 2010 ha scritto:

Ma nessuno si fila "Marmaid Smiled"? Per me è forse il brano più toccante della raccolta... Comunque sì, un altro disco "bigger than life", e lo sarebbe stato anche senza l'aggiunta di "Dear God" (soprattutto perchè a rimetterci, almeno in un primo tempo, è stata proprio "Mermaid", ingiustamente esclusa).

salvatore (ha votato 9 questo disco) alle 14:42 del 29 ottobre 2010 ha scritto:

RE:

Matteo sai perchè non me la filo "Marmaid Smiled"? Perchè non la conoscevo. Sul mio Skylarking non c'è. La sto ascoltando proprio adesso... ed è veramente meravigliosa!

loson (ha votato 10 questo disco) alle 15:30 del 29 ottobre 2010 ha scritto:

RE: RE:

Eh Salvatore, han fatto un po' troppo casino con le ristampe. "Skylarking" è inizialmente uscito senza "Dear God" e con "Marmaid Smile" come traccia n.11. Visto il successo del singolone, hanno ben pensato di ripubblicare l'album sempre a 14 tracce, togliendo "Mermaid" e inserendo "Dear God".

X Paul: tu hai la ristampa in cd del 2001 (la più corretta, visto che rispetta la scaletta originale, piazzando "Dear God" solo alla fine). La tracklist della rece sinceramente non so dove sia stata presa...

Dr.Paul alle 15:18 del 29 ottobre 2010 ha scritto:

io mermeid smiled ce l'ho numero 11 di 15!! nella tracklist postata non c'è “Sacrificial Bonfire". francamente non so la versione LP 1986 cosa contenesse e in che ordine, bisognerebbe prendere in esame il disco originale, senza bonus!

Totalblamblam (ha votato 7 questo disco) alle 17:50 del 29 ottobre 2010 ha scritto:

RE:

bisognerebbe prendere in esame il disco originale, senza bonus! PAROLE SANTE. La prospettiva storica deve rimanere intatta.

A me sto lavoro non ha mai preso più di tanto pur essendo un fan del gruppo...ebbero molti problemi con todd rundgren che lo produsse in modo forse troppo "denso".

NathanAdler77, autore, alle 18:49 del 29 ottobre 2010 ha scritto:

RE: RE:

E infatti la "prospettiva storica" è umilmente preservata, caro stoke: il singolo "Dear God" è l'unica aggiunta al vinile dell'86, e considerarlo un semplice "bonus" nella carriera degli XTC mi sembra abbastanza riduttivo.

Totalblamblam (ha votato 7 questo disco) alle 22:51 del 29 ottobre 2010 ha scritto:

RE: RE: RE:

ma la tracklist che leggo confonde

REBBY (ha votato 9,5 questo disco) alle 15:29 del 29 ottobre 2010 ha scritto:

Il posto, nelle prime edizioni, se lo sono giocato, come accennato dal Los, Dear god (versione US) e Mermaid (versione europea) e in entrambe c'è Sacrificial bonfire.

NathanAdler77, autore, alle 16:27 del 29 ottobre 2010 ha scritto:

Grown to child since mermaid smiled...

La tracklist della rece non è nemmeno quella dell'edizione in vinile, io ho la ristampa Virgin del 2001 con "Dear God" traccia finale..."Mermaid Smiled" è l'arcobaleno dopo la pioggia primaverile, deliziosa. Non l'ho citata anche per non rovinare troppo il gusto della sorpresa, "Skylarking" è pieno di gioiellini-pop.

benoitbrisefer alle 23:10 del primo novembre 2010 ha scritto:

Devo essere sincero conosco poco il disco (ad eccezione di "Dear God"),ho lasciato gli XTC dopo English Settlement e non avendoli mai amati troppo anche prima se non in alcuni singoli brani (soprattutto da "Drums and Wires" e "Black Sea"). Ottima occasione per tornarci sopra e vedere se era il mio animo di allora, un po' troppo post-punk darkettone, a rendermeli non particolarmente graditi oppure se c'è una inconciliabilità di fondo....

4AS (ha votato 9 questo disco) alle 13:12 del 23 novembre 2010 ha scritto:

Qualche anno fa neanche a me faceva impazzire, ero troppo fissato con sonorità dark wave e lo consideravo pop troppo zuccherino-pulitino-leggerino. Smaltita quella sbornia, oggi lo considero un capolavoro! La mie preferite sono "Summer's Cauldron" e "Another Satellite".

Hexenductionhour (ha votato 9 questo disco) alle 14:58 del 19 gennaio 2011 ha scritto:

ottimo disco,Pop sofisticato ma allo stesso tempo leggero e facile da ascoltare Dear God e The man who sailed around his soul tra le mie preferite (vicine alla perfezione)

Mirko Diamanti (ha votato 8 questo disco) alle 9:37 del 20 dicembre 2011 ha scritto:

Sono rimasto incantato dalla leggerezza dal labor limae di questo disco che all'ozioso Callimaco non credo sarebbe dispiaciuto. B-b-bello!

galassiagon alle 20:53 del 28 settembre 2012 ha scritto:

io ho il vinile dell'86 : effettivamente la scaletta è quella indicata qui tranne "Mermaid" e "Dear God" che non ci stanno nel mio disco che ha invece come finale "Sacrificial Bonfire".

Come altri anche io ho iniziato ad apprezzare questo album piano piano, tanto che da poco lo considero un gioiello.

galassiagon alle 20:56 del 28 settembre 2012 ha scritto:

edit: "Mermaid Smiled" c'è nel disco!! quindi è "Dear God" al posto di "Sacrificial Bonfire"

Paolo Nuzzi (ha votato 9,5 questo disco) alle 14:08 del 25 febbraio 2015 ha scritto:

Il mio disco preferito di questa accolita di geni. Melodie perfette. Qui Runt fa un lavoro eccellente (ma io l'adoro, è un pacchiano che suona e produce da dio, a mio avviso), sarei curioso di ascoltare la nuova versione "ripulita", qualcuno l'ha fatto ed è in grado di darci un'opinione? Complimenti al recensore.

brulius alle 15:29 del primo novembre 2016 ha scritto:

Album incantevole,senza cali,vena compositiva felicissima,melodie piene di colpi di scena,irrestibili,disco di riferimento