Simplemen Think
Rapid Act In Modern Trash
Ed ecco un altro gruppo che mostra di saper fare del buon hardcore all’italiana (nonostante la scelta di cantare in inglese) come pochi altri negli ultimi anni (vengono in mente i The Death of Anna Karina e poco altro). Hardcore che in realtà è una definizione che sta un po’ stretta per il gruppo veneto composto da un trio giovanissimo (tutti tra i 17 e i 19 anni i membri) e scoppiettante. Nonostante l’attitudine speed tipica dell’hardcore siamo infatti dalle parti di strutture sonore più tipiche di un post-punk particolarmente degenerato, tagliente e violento come pochi in circolazione.
Stupri noise come i Marlene Kuntz non si sarebbero mai sognati (!!! (a song for the young)), accelerazioni istrioniche che vanno ben oltre le architravi pop dei Redworm’s Farm. Stop & go tipici del math-punk più grezzo e rude (The hot, cold, boys and girls, Drain my wounds), tamburi che rullano senza pietà e chitarre che partono da motivi indie per degenerare in geometrici incastri sonori e escursioni synth-wave di Devo-niana origine (Architect of the imaginable things).
Formidabile nel complesso la fusione di guitar-power, distorsione synth e capacità di mutare continuamente registro (sentire Bitter lips a mò d’esempio), partendo sempre e comunque dal presupposto che il canto è un urlo, quasi si dovesse davvero infrangere chissà quale regola sonora con un decibel più elevato degli altri.
Una fusione che avvicina perfino in certi frangenti (Exploitation) all’opera dei Klaxons e in generale di quella che per un certo periodo si è denominata la nuova ondata nu rave. Forse nella loro apparente essenzialità e nella loro incredibile energia i Simplemen Think sono quanto di più vicino il nostro paese sia riuscito a sfornare in ambito post-punk dopo la sacra venuta degli Altro, altro trio da idolatrare in eterno diffondendone il Verbo per strada.
Il fatto di scegliere l’inglese potrebbe agevolargli notevolmente la possibilità di ottenere ampio successo oltremanica, mentre resta sempre un miraggio vedere un simile gruppo nelle classifiche del Belpaese, il cui popolo è nel momento in cui scrivo saldamente impegnato a stropicciarsi gli occhi con il Festival di Sanremo. Ma che ve lo dico a fare…
Mentre mi riascolto uno degli otto splendidi “riff da urlare” (la davvero notevole Yhese new visions) non rimane che segnalare l’ultima buona nuova strettamente correlata al gruppo: mi riferisco alla nascita dell’etichetta Upupa Produzioni, che esordisce nella sua attività regalandoci questo splendido Rapid act in modern trash. Se il buon giorno si vede dal mattino si preannuncia l’ennesima splendida giornata. Ovviamente all’insegna dell’indipendenza.
Myspace - http://www.myspace.com/simplementhink
Video live - http://www.youtube.com/watch?v=xzIUtJDysbE
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