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7/10

The Estranged

The Estranged

Una scoperta interessante che ho fatto di recente è la formazione degli Estranged che, nei primi mesi del 2014, sono usciti con un album omonimo decisamente convincente.

La band, formatasi nel 2006 e proveniente da Portland in Oregon, è composta da Mark Herman (voce, chitarra), Derek Willman (basso) e Keith Testerman (batteria).

Al loro attivo hanno tre album, Static Thoughts uscito nel 2008, The Subliminal man uscito nel 2010 e, appunto, quest’ultimo omonimo uscito per la Sabotage records.

Difficile inquadrare il loro genere poiché spazia da un post-punk ad un alternative-rock con alcune venature dark anni ottanta, da molti è stato definito addirittura un gotic-punk romantico.

Il ritmo è veloce, la chitarra elettrica è graffiante, i toni sono cupi ma il risultato sonoro, anche se non immediatamente orecchiabile, dopo diversi ascolti risulta davvero trascinante e accattivante.

A caratterizzarne lo stile concorrono le ritmiche incalzanti del basso e soprattutto la voce del front-man che a tratti trasmette un senso di angoscia e profondo smarrimento in perfetta sintonia con i testi e, in generale, con lo spirito decadente del disco.

Gli Estranged, come accennato in precedenza, affondano le proprie radici nel panorama dark punk degli anni settanta-ottanta e come gruppi di riferimento non possiamo non citare i Joy Division, i Wire e gli immancabili Cure.

Passando alle tracce, i primi quattro pezzi, ovvero Forever Been Erased, Fatalist Flaw, Hide e Languid Sky scorrono serrati grazie all’intreccio sapiente del basso e della batteria ma soprattutto grazie ai riff della chitarra elettrica che creano dei vortici sonori davvero coinvolgenti.

Altro pezzo da citare è another stab, dal forte impatto sonoro e che, parafrasandone il titolo, riesce a colpire l’ascoltatore in modo deciso e potente proprio come il fendente di una lama.

L’album si chiude con un altro pezzo notevole, The ride, che parte con un’intro dai toni epici per poi passare a un ritmo frenetico e permeato da atmosfere rarefatte e ossessive che ne fanno uno dei brani più riusciti del disco.

Tirando le fila, il lavoro risulta solido, ispirato e con una sua personalità che non lo farà di certo passare inosservato.

Negli ultimi anni la scena wave-punk, intesa in tutte le sue declinazioni, è in forte fermento, lo testimoniano le numerose uscite discografiche di indubbio valore tra le quali troviamo, solo per citarne alcune, "Desperate Ground" dei Thermals e "Forever" degli Holograms, lavori usciti entrambi nel 2013 che hanno saputo imporsi con forza all'attenzione dei cultori e degli amanti del genere.

Avanti così.

 

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