R Recensione

8/10

Caedmon

Caedmon

Quasi nulla,purtroppo,si conosce di questa oscura quanto geniale formazione scozzese,se non per certo,la data del loro scioglimento,risalente al 1978.Originari di Edimburgo,i cinque talentuosi polistrumentisti diedero alle stampe,poco prima della loro separazione, una multiforme opera omonima, “Caedmon”, tratta esclusivamente dai loro mastertapes originali. Loro malgrado confinati nel circuito più underground del folk dell’epoca, di conseguenza meno fruibile e dunque meno seguita,assai ridotta fu la circolazione e la diffusione del loro primo ed unico Lp; forse fu proprio l’innovatività della proposta affiancata ad un’inusuale miscellanea stilistica, ad impedire agli ascoltatori meno allenati,di captarne la genialità quasi avanguardistica .

”Ten maiden Fair”,ad esempio,il brano d’apertura che introduce al “paese delle meraviglie” dei Caedmon: a tutta prima,per via dell’ arrangiamento acido ad opera della Fender e del piano elettrico di Ken Patterson, eppure al contempo quasi barocco (un ingegnoso “mélange”fra Spirogyra ed Amazing Blondel) ,strutturato intorno alla fragile voce femminile di Angela Naylor, potrebbe preludere ad un’eccellente opera di acid folk.Ed ecco perché,dunque, la successiva “Maker man”,stravolga ogni precedente  e frettolosa aspettativa,attraverso un sensuale e suadente ritmo caraibico di cha-cha-cha, scandito a suon di tazze da tè percosse da un cucchiaio e da scatole di fiammiferi agitate a mò di maracas ;egregio il  sottilissimo intreccio vocale della Naylor,con le belle voci maschili di Sam Wilson,presente alle maracas e al basso quasi funky,dell’ingegnoso Patterson ,di Jim Bisset e di Simon Jacquet,che coadiuverà i cucchiai e le scatole di Patterson con bongos e percussioni reali.Splendida l’atmosfera esotica evocata,sebbene ideata ,a detta dei cinque musicisti, all’ombra di una palma tropicale..in un parco dello Yorkshire!

Ma l’estate volgerà al termine,e l’approssimarsi di un ‘autunnale caccia alla volpe in “Death of a fox”,sancirà ancora una volta il pluralismo di influenze musicali;un’improvviso,incalzante violoncello dionisiaco su cui si libra,sempre più argentino,il solo vocale di Angela Naylor, accompagna il ritmo spezzato delle chitarre acustiche di Bissete Patterson che si accostano,per similitudine di sonorità,ai visionari Comus; la volpe sembra essere sfuggita ai suoi carnefici,ed un repentino,ulteriore cambio stilistico,ne sottolineerà l’apparente e auspicata salvezza,stavolta,attraverso un’inaspettata giga dal sapore celtico,eseguita dal mandolino di Bisset.Sereno,l’album scorrerà,  placido come il mare in “Sea Song”e “Beyond the Second Mile”,le cui melodie verdi e pastorali,e il modularsi armonioso ed etereo della voce femminile ,ricorderanno i grandi Tudor Lodge.

Un travolgente funky,quello della sorprendente “Living in the sunshine”,riscuoterà gli animi dai sogni agresti,un pezzo scritto a “5 mani”,eseguito superbamente con un’accattivante e coinvolgente grinta che pare,durante l’attività live,riscosse moltissimo successo.Un ritorno all’acid folk classico nei successivi “Storme ”Columba’s song”,mentre  o dal Caedmon Hymn”, traduzione e arrangiamento di un poema di  Caedmon appunto(dal quale il gruppo ha ripreso il nome),poeta cristiano anglosassone del VII secolo, aprirà una parentesi religiosa,dall’andamento mistico e trasognato che sfumerà nella conclusiva “Give me Jesus,”riarrangiamento luminoso ed  incredibilmente “hippy” di un vecchio spiritual nero.

Era fatale che un’opera così variegata nella sua essenza e così difficilmente collocabile rimanesse in disparte,soprattutto quando,sul finire degli anni ’70,altre tendenze stavano già prendendo piede;eppure,pare che la riscoperta dei Caedmon ad opera della Kissing Spell nel 1992,abbia tributato,seppur con davvero troppi anni di ritardo,il giusto valore alla band di Edimburgo,tanto che “Caedmon”è stato definito l’album folk più bello in assoluto,secondo solo ai Mellow Candle; ovviamente ognuno ha la sua percezione soggettiva,senza però togliere nulla all’inconfutabile verità  che questo LP sia davvero superbo e ricco di spunti geniali.

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Voto degli utenti: 7,8/10 in media su 3 voti.
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kentpatterson (ha votato 10 questo disco) alle 22:57 del primo giugno 2008 ha scritto:

Caedmonsreturn

They're back together again!

Caedmon reunited in early May to write an new album to be released in October 2008.

Visit www.caedmonsreturn.com for information

bluesboy94 (ha votato 7 questo disco) alle 15:47 del 22 febbraio ha scritto:

Il folk progressive britannico degli anni '70 è davvero pieno di buona musica e buoni gruppi che quasi sempre non eccedono in virtuosismi come i gruppi del rock progressive coevo. Tra questi ci sono sicuramente i Caedmon, che non hanno nulla di geniale, ma che realizzano questo disco che dopo più di 40 anni suona ancora fresco e profumato.