Gruff Rhys
Candylion
Secondo disco solista per Gruff Rhys, frontman dei gallesi Super Furry Animals, che si avvale per la produzione delle doti sopraffine di Mario Caldato Jr e Sean O'Hagan, già dietro al banco del mixer per Love Kraft (2005), ultima fatica dei SFA. E proprio la presenza del signor High Llamas si fa sentire con insistenza, a creare atmosfere raffinate e piacevolmente leziose: come nellavvolgente pop barocco virato bossa di Painting People Blue o nel folk in assenza di gravità di Lonesome Words, attraversato da archi suadenti e chitarre morriconiane.
Rhys non viene comunque meno a quel gusto per leclettismo sfrenato che da sempre contraddistingue i Furries: britishness come se piovesse in The Court Of King Arthur, tra Kinks e Beatles, stralunato esoticismo in Cycle Of Violence, toni fiabeschi su un sommerso (e sommesso) pulsare velvetiano in Con Carino, tropicalismo in madrelingua gallese (?) in Gyrru Gyrru Gyrru.
Amore per il bizzarro e per la psichedelia pop allinglese, insomma, proprio come nei dischi più riusciti dei Super Furry Animals, ma con un piglio più posato e cantautoriale e senza le esplosioni di follia che ci hanno fatto amare il gruppo gallese: maggior classe, ma sicuramente meno divertente. A tratti riuscitissimo. A tratti stucchevole.
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