R Recensione

9/10

Spacemen 3

Playing with Fire

Doveva essere dura per Jason Pierce e Peter Kember bissare un capolavoro come The Perfect Prescription, pietra migliare della psichedelia inglese degli anni '80 e non solo. Che The Perfect Prescription sia il livello più alto raggiunto dal trio di Rugby è un dato certo, come è certo che Playing With Fire sia un altro disco di altissima caratura. Le differenze sostanziali in questo lp rispetto al precedente è per quanto riguarda la composizione dei pezzi. Infatti è il primo album della band dove i pezzi sono stati scritti dai singoli compositori. Non vi è più rispetto a The Perfect Prescription il sodalizio fra Kember e Pierce. Qui i due danno vita a composizioni sempre più personali e si incomincia a intravedere le piega che il gruppo prenderà da lì a non meno di un anno e mezzo dopo. Jason Pierce stava dando vita agli Spiritualized, band che incontrerà i favori di critica e pubblico negli anni '90 con un capolavoro chiamato "Ladies and Gentlemen We Are Floating In Space" (1997), mentre Peter Kember darà vita a progetti sperimentali come Spectrum e E.A.R. facendosi un buon nome nell'ambiente underground.

Playing With Fire è, se vogliamo, più estremo del disco precedente. Le canzoni si fanno sempre più eteree e l'atmosfera generale che si respira track dopo track è quella della trance psichedelica più folle mai sperimentata fino a quel momento. Il disco si apre con Honey, meraviglioso pezzo che indica bene la piega che prenderà l'album. Il cantato sognante di Kember è sostenuto dalle ripetitive note di chitarra effettata e dalla tastiera in sapor di raga orientale. Come Down Softly To My Soul è la canzone sorella della Walkin' With Jesus di Perfect Prescription. La voce celestiale è di Pierce, accompagnato sotto da un tappeto scintillante di note jingle di chitarra elettrica. How Does It Feel? è assieme a Revolution il culmine della bravura compositiva di Peter Kember. Se la prima è trance pura, la seconda è un inno contro la proibizione delle droghe, una riflessione malata di un tossicodipendente. Kember recita queste frasi piene di rabbia sotto strati di feedback, in un mantra psycho punk che ricorda i primi Stooges e i Velvet Underground. E se So Hot (Wash Away All Of My Tears) di Pierce si fa ricordare per una melodia incantevole, Suicide è l'ultima prova della collaborazione fra i due, un omaggio nemmeno troppo velato al gruppo di Alan Vega e Martin Rev, i Suicide appunto. Il disco si chiude con Lord Can You Hear Me?, dove il cantato allucinato di Pierce intona una linea vocale fra il gospel e un canto Natalizio, solo che le liriche tossiche invocano la figura di Dio come unico appiglio in seguito ad una overdose di eroina.

La nuova versione in CD rimasterizzato comprende anche alcuni pezzi estratti dai live degli Spacemen 3. Una su tutte, la splendida versione di Che dei Suicide, dove la voce di Kember è più soffice che mai.

In sostanza, la sostanza varia poco, ovvero la musica degli Spacemen 3 mira a stordire chi ascolta, trascinando l'ascoltatore in un vortice chimico fra nebbie tossiche e deliri schizofrenici. Ovviamente sono uno di quelli che pensa che The Perfect Prescription sia il punto più alto raggiunto dai Nostri. Questo disco inquadra invece molto bene le direzioni che i due prenderanno dopo l'epitaffio Recurring, ovvero gli Spiritualized per Pierce e Spectrum per Sonic Boom, i primi concentrati su una psichedelia quasi religiosa, i secondi sulla passione per lo space rock di Kember.

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Voto degli utenti: 8,1/10 in media su 4 voti.
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C Commenti

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benoitbrisefer alle 23:50 del 9 dicembre 2011 ha scritto:

Ce l'ho in vinile e non è particolarmente messo male... dopo Perfect Prescription devo ammettere che fui un po' deluso e non rientrò nei miei ascolti più assidui. Ottima occasione per dargli una seconda chance.