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R Recensione

8/10

STEEPLEJACK

No-One's Land

Viene finalmente ristampata in cd l’opera omnia degli Steeplejack, lo storico gruppo neo-psichedelico italiano del geniale chitarrista Maurizio Curadi, sorta di Syd Barrett italiano. Gli Steeplejack furono fra i gruppi più ispirati di quella irripetibile stagione che, sull’onda di quanto avveniva negli Stati Uniti e in Svezia, fiori’ in Italia fra il 1985 e il 1990 riportando in auge le sonorità ’60 in un periodo fino ad allora contraddistinto dalla new wave di Litfiba e Diaframma. Si trattò di una scena molto composita che comprendeva, come dimostra il bel libro di Roberto Calabrò “Eighties Colors” dedicato a quel periodo, numerose formazioni che spaziavano fra il recupero del garage-punk più ruvido di gruppi come Seeds e 13th Floor Elevators e la psichedelia americana e inglese più creativa. Si è trattato senza dubbio di una delle epopee rock più  vitali e spontanee sorte nel nostro paese.

Gli Steeplejack provenivano da Pisa, una città che si rivelò fondamentale nello sviluppo della scena psichedelica nostrana. A Pisa si formano infatti i seminali Useless Boys, band che annoverava fra i suoi membri appunto Maurizio Curadi e Daniele Caputo, che ritroveremo successivamente nei leggendari Birdmen of Alkatraz, e il bassista Alessandro Ansani che formerà i Liars. Gli Useless Boys, prima di sciogliersi, incideranno un demo un po’acerbo ma folgorante, degno omaggio al garage più grezzo e oscuro. I Birdmen of Alkatraz sono stati invece il gruppo più importante dell’ epopea neo-psichedelica italiana, autori di un minilp ( “Glidin’ off” ) che è oggi considerato  una pietra miliare del genere, vera “summa” di certe sonorità acide americane.

Dissapori all’interno del gruppo porteranno però Curadi a fuoriuscire e a formare gli Steeplejack, suo personale progetto. Gli Steeplejack regaleranno al cosmo due album stratosferici, piccoli capolavori di autentica psichedelia illuminata.

Ora, grazie alla Spittle Records e al competente contributo del giornalista musicale Federico Guglielmi,

risplende ancora tutta la visionarietà di “ Sereba Maboose” e “Pow Wow”, dischi da cui fuoriesce una musica senza tempo, figlia di certe sonorità ’60 ma che vive in ogni caso di vita propria.

Gioielli come la mistica “Hot Summer Again” e la acida “Falling Leaves and Autum Thrills”, pezzi del primo Lp “Serena Maboose”, dove rivive lo spirito dei 13th Floor Elevators, non hanno perso nulla, a distanza di tempo, della loro magia e del loro “feeling” lisergico.

Mentre la corrosiva “cover” di “If I Had Possession Over Judgement Day” di Robert Johnson fa trasparire l’amore per il blues del Delta riletto in chiave psicotica.Notevoli anche la dirompente e tribale “I Was Born in a Jungle” e la liquida “The Sky is Full of Shadows”.

Pow Wow” si conferma invece senza dubbio il loro “must” : basterebbe la sola “No-One’s Land” per garantire a Curadi un posticino nella storia della musica psichedelica con una chitarra acida che rievoca lo spirito del grande John Cipollina dei Quicksilver Messenger Service.Ma tutto il disco è su livelli astrali con particolare menzione per la lunga ed evocatica cavalcata stellare di “Say Green and Say Yellow” e per il delirio onirico di “Under  a Thunder of Stars” in cui si ascoltano echi dei primi Pink Floyd .

Epica e trascinante è poi “Indian Cannonball”, che riporta la mente dell’ascoltatore agli antichi riti misteriosi dei pellerossa mentre in “And you Walked Away” riecheggiano contaminazioni folk.

Il secondo cd di questa meritoria ristampa è stupendo, la vera chicca che tutti gli iniziati aspettavano : si può  infatti ascoltare il mitico nastro inedito “High Shakin Trees” in cui rifulge la splendida “Long Evening Shadow”.Si tratta di un demo astrale di altissimo livello , addirittura superiore alle pur notevoli prove ufficiali in cui risaltano versioni alternative ma più convincenti, nel loro maggior “feeling” psichedelico, dei loro pezzi. Un’altra gemma imperdibile è costituita da un’intensa “cover” di “Opel” di Syd Barrett.

Chiude il dischetto un estratto di un concerto tenuto a Genova in cui risalta tutta la creatività degli Steeplejack, capaci dal vivo di produrre una musica fortemente pittorica e spaziale.

Un cd che tutti gli amanti della musica di qualità dovrebbero avere. Sarebbe auspicabile che, oltre agli Steeplejack, venissero ristampate altre pepite del periodo come i Birdmen of Alkatraz e i No Strange.

 

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