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R Recensione

7/10

Mezzala

Il problema di girarsi

 

Che Michele Bitossi avesse una particolare passione per il gioco del calcio, e per un ruolo in particolare, lo si era intuito dal nome della sua band, Numero Sei. Ora arriva la conferma, con il nuovo progetto solista a nome Mezzala, il cui disco appena uscito a quanto pare riprende nel titolo una frase del celebre cronista sportivo Bruno Pizzul. Visti i presupposti di partenza, il disco non poteva che iniziare con un brano dal titolo Ritrovare il gol. Con un intro fulminante e un’ottima tromba dal tocco r’n’b che ricorda i migliori The Jam, Mezzala inizia col piede giusto. Uno a zero e palla al centro.

Gli altri gol del disco li troviamo in alcune geniali pop songs, come Cose che ho visto, in cui Bitossi ci racconta, attraverso immagini di vita quotidiana descritte con semplicità e originalità, un rapporto di coppia (notti candide levatacce indegne pannolini almeno fradici ecco la mia vita puoi tranquillamente illuderla prenderla farne l’unica poco di buono che ti spolperà), nella canzone d’amore anomalo Stai zitta fallo per noi, grande pop ballad con un testo illuminato da frasi geniali (ti sei comprata un altro passo verso la desolazione di sentirsi più normali di prima), o in Arance dal balcone col suo gran ritmo dai vaghi richiami ai R.E.M. più pop.

Se l’attacco non scherza, anche il centrocampo fa la sua parte, con Heypa, una slow ballad molto originale con andatura particolare(dove lo trovate un altro cantautore italiano che cita i Mazzy Star?), e Voglio che sia domani, altra ballad dall’intro lento.

Vivace la difesa, dal rock n’roll con ritornello ska e ritmo trascinante di Tempi e modi, a Che fine faremo col suo intro a base di basso e batteria elettronica, brano ritmato e dalle ottime tastiere, dove spicca un altro bel testo sui rapporti umani nell’epoca di internet, in cui siamo tutti pronti ad essere sociali dietro uno schermo del pc, ma per strada quando ci incontriamo è tanto se alziamo lo sguardo e sprechiamo un ciao.

L’originale semplicità delle musiche, melodie accattivanti e testi personali sono i punti di forza di questo lavoro, di questa partita immaginaria in cui non manca il goal in contropiede al novantesimo minuto di Rocker carbonaro, un testo da mandare a memoria per tutti quelli che ci provano, in questa impresa, a volte titanica, che è fare rock in Italia  (vita di sotterfugi, rende niente, serve disciplina con il solo talento stai in panchina).

Bitossi, giocando da Mezzala, ha vinto la partita d’andata. Ora lo aspettiamo alla verifica della prova live, e chissà che a fine stagione non arrivi anche un premio.

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Voto degli utenti: 7/10 in media su 2 voti.
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C Commenti

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TexasGin_82 alle 14:59 del 14 ottobre 2011 ha scritto:

quella frase geniale in "stai zitta fallo per noi" io non l'ho mica sentita...

van zandt, autore, alle 18:36 del 14 ottobre 2011 ha scritto:

hai ragione, una svista, quella frase è in Quasi niente.

Lezabeth Scott (ha votato 8 questo disco) alle 18:32 del 28 dicembre 2011 ha scritto:

Una ficata. Tra i primi cinque dischi italiani dell'anno. "La Vasca dei Piranha", genialoide fra i Baustelle e Ivan Graziani e la melodia quasi alla Jeff Mangum di "Cose che ho visto", l'ironicissima e scazzatissima "Rocker Carbonaro", le mie preferite in assoluto!

Lezabeth Scott (ha votato 8 questo disco) alle 18:34 del 28 dicembre 2011 ha scritto:

RE:

* "un'emerita ficata", sorry.