V Video

R Recensione

7/10

the cranberries

To The Faithful Departed

Chi ha trent'anni oggi può amare sinceramente qualsiasi band di qualsiasi era ma i "propri" gruppi saranno necessariamente quelli dell'adolescenza. Nel mio infinito viaggio nella storia della musica sono passato da Ligabue a Neil Young (banale lo so), da Bob Dylan a Woody Guthrie fino a Leadbelly eppure quando ascolto i Cranberries riesco a sentire esattamente quello che provavo in quel preciso istante in cui comprai questo CD, il primo acquistato coscientemente.

Non starò di qui a dirvi che To The Faithful Departed è un capolavoro: probabilmente i Cranberries non ne hanno scritto nessuno (No Need To Argue è  quello che ci si avvicina di più) ma è sicuramente un album coraggioso ed onesto di una buona band che la propria piccola orma nella storia della musica l'ha lasciata.

Non siamo sui livelli qualitativi del precedente, ma se No Need to Argue poteva contare su una Dolores in stato di grazia, in questo To The Faithful Departed la piccola grande irlandese è sicuramente più riflessiva e per alcuni versi più ispirata. Il disco è completamente dedicato alle persone scomparse (letteralmente 'ai fedeli defunti') che si tratti dell'amico fraterno Denny Cordell, del compianto Kurt Cobain o delle vittime di tutte le guerre.

L'opera si apre con la chitarristica Hollywood per proseguire con la quasi punk Salvation, per quanto i Cranberries lo possano mai essere. Appena sorto il dubbio che si abbia tra le mani un album di potenziali copie di Zombie, il disco cambia e vira verso un pop dalle forti influenze folk, ovvia peculiarità della band. Arrivano in sequenza due singoli come When you're gone e Free to Decide, dove la voce di Dolores trasforma due pezzi normali in brani emozionanti. War child è la prima bella sorpresa del disco, una struggente ballata dove esce fuori tutta la sincera devozione della band. E' come se ci dicessero: "ok non saremo mai dei fenomeni però possiamo essere veri ed esserlo per cause reali!"

Con Forever Yellow Skies torniamo per un attimo sui ritmi selvaggi dei primi brani per abbandonarli immediatamente con la maliconica e sommessa Rebels, dove una Dolores particolarmente ispirata ripercorre la propria gioventù.

Dopo l'inutile strumentale Intermission si arriva all'ultimo pezzo sfacciatamente rock del disco: nella nervosa I Just Shot John Lennon la fragile irlandesina si mette per pochi minuti nei folli panni di Mark David Chapman per l'ennesimo omaggio ad un grandissimo della musica.

Da questo momento in poi l'album prende una piega decisamente più malinconica e riflessiva con pezzi come Electric Blue, I'm still Remembering e Will You Remember fino ad arrivare al trittico finale Joe-Cordell-Bosnia. La band si lascia per il finale il picco emotivo dell'intera opera: Joe è una dolcissima ballata dedicata al nonno di Dolores appena scomparso, come la stessa Cordell dedicata all'amico anch'egli andatosene in quello stesso anno, mentre la chiusa di Bosnia è una struggente preghiera dove Dolores si oppone alla guerra con la sua unica arma, la voce.

Da quel momento in poi i Cranberries si perderanno del tutto ed anche la bella e brava irlandese stenterà nelle due escurioni soliste.

Anche se breve, è stato comunque bello: io e molti miei coetanei non vi dimenticheremo mai

V Voti

Voto degli utenti: 6,4/10 in media su 8 voti.
10
9,5
9
8,5
8
7,5
7
6,5
6
5,5
5
4,5
4
3,5
3
2,5
2
1,5
1
0,5
ROX 7/10

C Commenti

Ci sono 11 commenti. Partecipa anche tu alla discussione!
Effettua l'accesso o registrati per commentare.

ROX (ha votato 7 questo disco) alle 8:20 del 4 marzo 2011 ha scritto:

sono d'accordo con te che non sarà un capolavoro e che non raggiunge il precedente, però è un disco godibili dall'inizio alla fine e un pezzo come When you're gone fa venire i brividi...

salvatore (ha votato 6 questo disco) alle 10:51 del 4 marzo 2011 ha scritto:

Mamma mia che malinconia! Meno bello del primo (che contiene linger il mio brano preferito della loro discografia) e del secondo, ma gli sono affezionatissimo. E poi quanto è bella "I'm still remembering"!!!! Il cuore mi consiglierebbe un voto più alto, ma, per una volta, do retta al raziocinio

fabfabfab alle 11:35 del 4 marzo 2011 ha scritto:

Ecco io questi non li ho mai retti.. i primi singoli si facevano apprezzare ("Linger", "Zombie" ... vabbè du' palle), poi il vuoto, e la voce della Dolores ora mi è proprio indigesta...

ozzy(d) (ha votato 1 questo disco) alle 13:28 del 4 marzo 2011 ha scritto:

il voto è per salvation ( l'unica che conosco di questo disco), probabilmente la peggior canzone degli anni 90. dei cranberries salvo solo linger e dreams, se non altro per il film "hong kong express".

NathanAdler77 alle 14:28 del 4 marzo 2011 ha scritto:

A parte gli esordi, una band inutile come poche nei Novanta...La O'Riordan (memorabili i suoi belati) era la versione da discount di Sinead O'Connor.

Dr.Paul (ha votato 6 questo disco) alle 14:42 del 4 marzo 2011 ha scritto:

ma che botto fecero i cranberries? erano sulla bocca di tutti...incredibile a ripensarci!! ricordo il caos x un concerto (credo sold out) al palaeur roma (9.000 persone) improvviasamente annullato e con i fan (anche una marea di belle gn...ragazze) che vagavano sconsolati per l'eur creando un ingorgo sovrumano di macchine e pedoni! questo disco è un pochino sbiadito.... i ricordi migliori ce li ho per no need to argue!

bravo patrizio, però c'è un'altra rece dei cranberries fate attenzione ai "tag/recensioni collegate", che i cranberries non si tagghino a loro stessi è incredibile )

farmerjohn, autore, (ha votato 8 questo disco) alle 19:16 del 4 marzo 2011 ha scritto:

definirli inutili mi sembra quantomeno ingeneroso, la storia della musica non la fanno solo i pink floyd o i radiohead, ne fanno parte anche gruppi come i cranberries che per qualche anno sono stati indiscutibilmente assai più validi di molti altri gruppi magari in assoluto migliori, inutili possono essere i blink 182, i train, insomma roba del genere

bart alle 20:05 del 5 marzo 2011 ha scritto:

RE: definirli inutili mi sembra quantomeno ingeneroso

Anche a me, però non credo che facciano parte della storia della musica. A mio parere ne fanno parte quei gruppi in qualche modo rivoluzionari, e i Cranberries non lo sono, come non credo che lo siano i Radiohead. Sui Pink Floyd, ovviamente, nulla da dire.

sarah alle 8:44 del 5 marzo 2011 ha scritto:

Inutili certamente no, i primi due dischi contenevano diverse canzoni interessanti ( linger, dreams, ridicolous thoughts), questo invece mi sembra abbastanza pallido e poco ispirato. A Dolores ho sempre preferito Harriet Wheeler dei Sundays.

benoitbrisefer (ha votato 7 questo disco) alle 20:23 del 16 marzo 2011 ha scritto:

Non il meglio dei Cranberries, ma un disco piacevole e spesso accattivante di un gruppo che, se non ha scritto pagine imprescindibili nella storia del rock, ha però saputo mantenere costantemente un più che dignitoso standard qualitativo. 7 per simpatia!!!

Lukito alle 17:19 del 30 marzo 2018 ha scritto:

Quello che mi colpisce dell'album è la sensibilità di Dolores nell'affrontare un tema così delicato. Rispetto a "No need to argue" (che è qualitativamente superiore rispetto a questo) c'è una crescita nella scrittura dei testi. Trovo "The rebels" fantastica. Dolores mi manca e ora questo album lo dedico a lei.