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R Recensione

7/10

Pond

Beard, Wives, Denim

Quarto album per gli australiani Pond, che realizzano un dischetto spumeggiante e ideale per calde giornate estive assolate e piene di camice hawaiane. Fantastic Explosion Of Time ne è subito un'ideale dimostrazione: garage-rock in cui troneggiano spirito cazzerellone alla Black Lips, ritmo roboante e chitarroso, adornati di sprazzi sonico-siderei alla Hawkwind.

Questa capacità di alternare atmosfere soft a momenti ora più heavy, ora più “interspaziali” è uno dei motivi conduttori del disco, sia nella struttura complessiva (e la conseguente alternanza degli stili curata nella disposizione della tracklist) che all'interno di singoli brani: come Eye Pattern Blindness ad esempio, oppure come Sorry I Was Under The Sky, morbida via d'incontro tra i Flaming Lips pacifici e un po' fricchettoni di Transmissions from the Satellite Heart, e l'heavy psichedelico dei migliori (fu) Black Mountain. E che dire di Moth Wings i cui riffoni alternati a vocine misogine danno l'impressione di essere tornati ai tempi del glam-rock dei '70s?

A ballate dreamy eteree in pieno stile Grandaddy (When It Explodes) si affiancano i falsetti che vanno tanto di moda oggi con gruppi come MGMT (Elegant Design, You Broke My Cool), cui fanno da contraltare brani come Leisure Pony e Mystery. The dark side of Flaming Lips la prima, con la sua psichedelia imperniata su effetti synth vigorosi e “moderni”, (sullo stile insomma di Embryonic), momento epico del disco la seconda: la psichedelia si fa massiccia, monumentale, le distorsioni prendono il sopravvento, il rumore diventa arte. I Pond si travestono da Warlocks e dispiegano tutta la loro potenza sonora.

Senza che manchino momenti più folleggianti e anarchici (Dig brother, il brano più Ummagumma del lotto) nel complesso prevalgono leggermente i momenti easy listening, come attestano pezzi svolazzanti e leggeri come Sun And Sea And You e Allergies e strimpellature vagabond-folk come Moreno’s Blend. Lo spirito resta saldamente indie e ribelle, pur indirizzato in canoni pop che potrebbero facilmente essere frutto di un'immersione nell'LSD di Sergent Pepper's.

Sostanzialmente Beard, Wives, Denim è un'altra bella giornata che affonda le sue radici negli anni '60. Ci accontentiamo.

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Voto degli utenti: 7,3/10 in media su 2 voti.
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andy capp 6,5/10

C Commenti

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crisas (ha votato 7 questo disco) alle 1:01 del 5 aprile 2012 ha scritto:

Mystery è proprio bella!

crisas (ha votato 7 questo disco) alle 1:26 del 5 aprile 2012 ha scritto:

Questo album è un continuo scimmiottare di gruppi che hanno già una loro ben definita identita. Li salva il fatto che io adoro questi gruppi e a parte questo ci sono comunque 3-4 pezzi di ottima fattura. Questo fa perdonare banalità come Moth Wing.

ThirdEye alle 16:37 del 5 aprile 2012 ha scritto:

Conoscevo una band che si chiamava Pond, ma erano un altra band degli anni '90, periodo Seattle Sound..Mi ero illuso in una reunion, vedendo questa rece, tanto, al giorno d'oggi pare vadan (purtroppo) di moda..