Catfish Heaven
Tell Me
Ecco cosa non aspettarsi da unetichetta come la Secretly Canadian: i Catfish Haven. Sembra proprio che i tre ragazzi di Chicago non vogliano sentire parlare di raffinatezze indie, sonorità post ecc.: loro fanno soul! Le loro canzoni sono sudate, vissute, sputate fuori, raccolte da terra e risuonate. Tell me si lascia un po di rock alle spalle rispetto al precedente ep Please Come Back e aggiunge quel tanto di rhythmnblues che dà respiro e completezza sia alla voce intensa e potente del cantante George Hunter che allintero album, anche attraverso un uso limitato ma elegantemente distribuito di elementi tipicamente black come i cori gospel e lorgano.
Linfluenza dei Creedence Clearwater Revival è ancora presente in molti pezzi (I Dont Worry, Another Late Night) ma in questo disco i Catfish Haven riescono a dare un senso e a contestualizzare il loro sound con una certa naturalezza (letichetta è pur sempre quella di gente come Damien Jurado o Jason Molina) rendendolo appetibile e assolutamente non fuori luogo (anche se probabilmente fuori moda) nel delicato catalogo Secretly Canadian. Molti storceranno il naso, io preferisco tapparmelo e lasciarmi travolgere dalleccitante impeto di queste dieci raffiche swamp rhythmnblues, innanzitutto perché sono irrestibili e, in secondo luogo, perché possono essere considerate come esempi di onestà e originalità in un panorama musicale ormai colmo di revival rock usa e getta e copia e incolla.
Insomma, mi piace pensare che Wilson Pickett e Otis Redding non si stiano rivoltando nella tomba, o almeno, non per colpa dei Catfish Haven
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