R Recensione

8/10

Catfish Heaven

Tell Me

Ecco cosa non aspettarsi da un’etichetta come la Secretly Canadian: i Catfish Haven. Sembra proprio che i tre ragazzi di Chicago non vogliano sentire parlare di raffinatezze indie, sonorità post ecc.: loro fanno soul! Le loro canzoni sono sudate, vissute, sputate fuori, raccolte da terra e risuonate. Tell me si lascia un po’ di rock alle spalle rispetto al precedente ep Please Come Back e aggiunge quel tanto di rhythm’n’blues che dà respiro e completezza sia alla voce intensa e potente del cantante George Hunter che all’intero album, anche attraverso un uso limitato ma elegantemente distribuito di elementi tipicamente black come i cori gospel e l’organo.

L’influenza dei Creedence Clearwater Revival è ancora presente in molti pezzi (I Don’t Worry, Another Late Night) ma in questo disco i Catfish Haven riescono a dare un senso e a contestualizzare il loro sound con una certa naturalezza (l’etichetta è pur sempre quella di gente come Damien Jurado o Jason Molina) rendendolo appetibile e assolutamente non fuori luogo (anche se probabilmente fuori moda) nel “delicato” catalogo Secretly Canadian. Molti storceranno il naso, io preferisco tapparmelo e lasciarmi travolgere dall’eccitante impeto di queste dieci raffiche swamp rhythm’n’blues, innanzitutto perché sono irrestibili e, in secondo luogo, perché possono essere considerate come esempi di onestà e originalità in un panorama musicale ormai colmo di revival rock usa e getta e copia e incolla.

Insomma, mi piace pensare che Wilson Pickett e Otis Redding non si stiano rivoltando nella tomba, o almeno, non per colpa dei Catfish Haven

V Voti

Voto degli utenti: 6/10 in media su 2 voti.
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C Commenti

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Punchdrunk (ha votato 8 questo disco) alle 23:57 del 30 gennaio 2007 ha scritto:

Si deve ancora nominare "All I need is you": assolutamente il picco dell'album!