Barbagallo
Floppy Disk
Il nuovo sperimentatore autoprodotto nostrano proviene da Siracusa e si chiama (Carlo) Barbagallo. “Floppy Disk” è il suo primo lavoro sulla lunga distanza, che vede la luce nel 2009 dopo una serie di album casalinghi disponibili in download gratuito attraverso la propria netlabel “Barbie Noja Records”.
Complessivamente, ad una visione d’insieme, “Floppy Disk” rimanda più o meno direttamente ai primi Pavement, per l’attitudine lo-fi e sghemba, per quanto siano evidenti le influenze soprattutto di Pink Floyd e Neil Young.
È possibile, così, assistere al rock che si fa deviato e dalle venature blues e country (“Paper Mirror”, “Spectacle”, “Pale Purple Sky”, “Friday”) o vagamente psichedelico (“Cold Shiver”) nella stridula melodia alla “Sgt. Pepper’s” (“The Motion”) o nella marcia dal sapore brit-rock e dal retrogusto retrò (“Yolkrise”). Variazioni prevalentemente elettriche che si alternano a frammenti elettronici (“Motion Reprise”) e rumorosità glitch (“French Road”).
Abbastanza personale e non troppo derivativo né tanto meno pretenzoso, “Floppy Disk” conquista per semplicità ed immediatezza.
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