R Recensione

6/10

Landhaus

Darker City Lights

Dietro al progetto Landhaus c’è Matteo Landò, voce e chitarre nonché autore di musiche e testi di “Darker City Lights”, album d’esordio della band. Stefano Spina al basso (nonché tecnico del suono e responsabile degli arrangiamenti) e Niky Collu alla batteria completano la formazione. Ospiti Sergio Conforti (piano in “All Waving” e “What’s Wrong”) e Lorenzo Corti (slide guitar in “We Wanted”).

Darker City Lights” si presenta come un album di rock melodico d’esportazione, a cavallo tra Usa e Inghilterra, abbastanza omogeneo e generalmente di facile ascolto.

Ballate rock “classiche” (“All Waving”, “Sunday Morning”, e “Maybe”), talvolta vagamente grunge sulla scia dei Foo Fighters (“Number One”), sono accompagnate da pezzi alternative rock che richiamano talora il pop-rock di band quali Athlete e Starsailor (“Let Me Know” e “Inside Out”) talaltra il brit-rock degli Oasis (“Sliding Well” e “We Wanted”). Alcuni brani sono costruiti in maniera un po’ più complessa, con più variazioni e con maggiore stratificazione di chitarre (si vedano, per esempio, “What’s Wrong” e “Why Should I Care?”).

 Nel complesso, “Darker City Lights” mette in luce la capacità dei Landhaus di aderire con successo ad un genere intramontabile, quello del rock melodico più classico, che si fa sempre apprezzare per il suo essere diretto e senza troppi fronzoli.

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