Muse
Absolution
Stavolta Bellamy e soci hanno fatto centro. Giunti al terzo album hanno dato prova di grande maturità sfornando un piccolo gioiellino quale questo Absolution. Se il precedente Origins of Simmetry difettava un poco nell'organicità e nella compattezza la stessa cosa non si può dire di questo lavoro, che invece trova in questi punti la sua forza. Metti il disco nello stereo e tempo 20 secondi (durata della intro) ti trovi subito spiazzato dall' ottimo brano di apertura Apocalypse Please che sembra davvero preannunciare l' apocalisse tanta è la tensione esercitata dalla splendida voce di Bellamy. Non c' è il tempo di respirare che ti trovi i due capolavori dell' album: Time is running out e Sing for Absolution, il primo una splendida progressione mozzafiato, il secondo mostra ancora una volta le eccezionali corde vocali del cantante in un ottimo lento melodico con finale in crescendo. Stockolm Syndrome è decisamente minore rispetto alle song precedenti ma ciò risulta inevitabile, altrimenti ci saremmo trovati davanti il disco del decennio. Si riprende con la successiva Falling away with you che segue la struttura di Sing for absolution partendo in sordina e accelerando nell' ennesima grande progressione. La seconda parte del disco cala d'intensità lasciandoci comunque ottimi pezzi come Blackout e Butterflies & Hurricanes mentre gli ultimi tre brani (Endlessy, Throughts of a dying atheist e Ruled by secrecy) sembrano un pò inutili e tutto sommato se ne poteva fare a meno.
Nel complesso un ottimo disco che conferma i Muse come uno dei gruppi più interessanti di questo inizio millennio. Teneteli d' occhio perchè adesso come adesso non ci sono in giro molti gruppi con le stesse potenzialità e con Radiohead, Interpol e Queens of the Stone Ages sono i candidati a realizzare il prossimo grande capolavoro della musica rock.
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