Cranes
Cranes
Cerano una volta i Cranes, band proveniente da Portsmouth - South England. Rapidamente inseriti nel giro che conta grazie al sostegno di Robert Smith dei Cure che, allapice del trionfo creativo di Disintegration, si lascia sedurre dal sound della band e decide di ingaggiarli come support-act per il successivo tour di Wish del 92.
La band dei fratelli Shaw ammalia con la sua miscela di dark wave .senza compromessi, assoluto divieto di sovrapposizione strumentale, melodie scarne, sonorità esili quanto penetranti, sporadici innesti di umori classicheggianti. Dopo un mini lp e vari singoli di rodaggio, Wings Of Joy del 1991 è un debutto brillante che va a colmare il vuoto lasciato dalla dipartita di band di culto in ambito dark, e la cosidetta commercializzazione dei superstiti gruppi storici (come appunto i Cure che con Wish inaugureranno la loro definitiva stagione easy).
Seguono altri lavori di grande rilevanza: Forever (93) e Loved (94), qualche inevitabile passo falso, poi la crescita umana porta con sé i semi dellevoluzione artistica ed una ritrovata dimensione creativa, e oggi, a quattro anni dal precedente lavoro, tornano i Cranes con un album (come direbbero in terra di Albione) self titled.
Quaranta minuti di arte dei suoni di grande risposta emotiva: il raggio dazione è quello esplorato nel recente passato, il dream pop dei maestri Cocteau Twins, sofisticatezze e spiritualità del Mark Hollis maturo, il portamento nobile di Dead Can Dance e Bel Canto, tratto caratteristico lenigmatico orientamento minimalista delle composizioni di Jim Shaw e la inimitabile voce da bimba impudica di Alison Shaw.
Le tracce si distendono senza il consueto clichè strofa/ritornello, si muovono piuttosto in un flusso controllato e direzionato, sempre di grande suggestione sia nelle tentazioni romantiche di Worlds e Collecting Stones, sia quando ci si avvicina alle oscure acque di area Bark Psychosis e This Mortal Coil (Panorama e Move Along), con la tessitura sonora di pregiato garbo stilistico delle splendide Feathers e Wires, i Cranes offrono una versione astratta e futurista di sé stessi, sfiorando paesaggi notturni di ambient pop.
Il graditissimo ritorno di una band in splendida condizione psicofisica, cedere alle delizie arcane di questo album è esperienza vivamente consigliata.
(in tour in Italia in questi giorni. Roma, Milano, Cesena, Padova)
Tweet