R Classifica 2010 di Marco Biasio

Hidden

9. These New Puritans
Hidden (Angular Recordings 2010)

Call Me Dragon

8. These Monsters
Call Me Dragon (Brew 2010)

Il debut album più clamoroso dell\'anno, puntualmente ignorato dai più. Un suono certo non originale (post rock, noise, tracce residue di metal) ma splendidamente amalgamato a formare un compatto exemplum di passione rock targata 2010. Su tutti l\'uso del sax: velenoso, sorprendentemente moderno, sempre ricco di idee.
Of Seismic Consequence

7. Yakuza
Of Seismic Consequence (Prosthetic-Red 2010)

Have One On Me

6. Joanna Newsom
Have One On Me (Drag City 2010)

I, Vigilante

5. Crippled Black Phoenix
I, Vigilante (Invada 2010)

Living

4. Pontiak
Living (Thrill Jockey 2010)

Un punto per chi pensava fosse impossibile tenere questi ritmi. Un altro punto a chi si è affannato a rinchiudere il pluristilismo dei tre fratelli Carney dentro centinaia di etichette. Ancora un altro punto per chi non ha smesso di seguirli e di stupirsi della loro progressiva evoluzione, disco per disco. Una montagna di punti, infine, per loro, i Pontiak: this is living.
Ritornano Quelli Di... Calibro 35

3. Calibro 35
Ritornano Quelli Di... Calibro 35 (Ghost Records 2010)

Infaticabili Calibro 35. Inseguiti dai pulotti di cui loro stessi rimusicano corse, sparatorie ed avventure, o forse attirati da uno sguardo malizioso, da una coscia scoperta. Appena cinque le riproposizioni e ben otto gli inediti, che confermano di fatto che solo i fuoriclasse - pardon, i fuorilegge! - sanno trattare in questa maniera il jazz, il funk e il prog. Colonna sonora dentro la colonna sonora: o, più semplicemente, la nascita di un mito tutto nostrano.
Cattive Abitudini

2. Massimo Volume
Cattive Abitudini (La Tempesta 2010)

Un ritorno del genere non se lo sarebbe aspettato nessuno, forse nemmeno loro. Eppure le cattive abitudini si sono ben presto radicate in noi, a colpi di chitarre graffianti, intensissimi recital, lunghe ipnosi post rock. Finalmente una reunion con un senso del tutto compiuto.
The Halfduck Mystery

1. Samuel Katarro
The Halfduck Mystery (Trovarobato 2010)

Il genio del pop psichedelico italiano, l\'esteta della stortura blues, il re di un microcosmo barrettiano popolato da visioni anfetaminiche irresistibili. Samuel Katarro si conferma uno dei peggiori nomi d\'arte di sempre e uno dei migliori talenti che l\'Italia abbia mai sfornato nell\'ultimo decennio. Un\'altra categoria.