R Classifica 2012 di Matteo Castello

Something

10. Chairlift
Something (Columbia 2012)

Una scrittura sopraffina, una voce incantevole, suoni stupendi e armonie che fanno da anello mancante tra Soft Cell e Junior Boys. Il synth pop di migliore qualità attualmente in circolazione.
The Idler Wheel Is Wiser Than the Driver of the Screw and Whipping Cords Will Serve You More Than Ropes Will Ever Do

9. Fiona Apple
The Idler Wheel Is Wiser Than the Driver of the Screw and Whipping Cords Will Serve You More Than Ropes Will Ever Do (Clean Slate\Epic 2012)

Il songwriting di Fiona Apple ha dell'incredibile. Voce e dita (sul piano) si rincorrono in un mirabolante turbinio di progressioni bizzarre, armonie eccentriche, atmosfere ora giocose ora malinconiche e gravi. Una delle più belle prove di cantautorato dell'anno.
Good Don't Sleep

8. Egyptian Hip Hop
Good Don't Sleep (R&S 2012)

Un altro esordio che ha dell'incredibile. Pop disciolto in una soluzione sfumata, ovattante, hauntologica. Fughe retrofuturiste e ottima sperimentazione sonora: aspettiamoci molto dagli Egyptian Hip Hop.
Funtimes

7. The Heartbreaks
Funtimes (Nusic Sounds 2012)

Il disco indie pop che ci voleva. In questo caso abbiamo di fronte i Vaccines che incontrano gli Smiths... e vanno un sacco d'accordo. Madido di umori adolescenziali, melodie irresistibili, schitarre jangle, Funtimes non va assolutamente lasciato a prendere polvere.
Apnea

6. O. Children
Apnea (Deadly People 2012)

Il rock gotico dell'esordio degli O. Children dimostrava di aver tantissimo da dire. Questo Apnea, oltre a dire molto di più, inventa addirittura un nuovo modo di intendere il post-punk, superando le (potenziali) ristrettezze di un genere oltremodo abusato. La duttilità vocale di O'Kandi e la resa sonora della band (quante sono le trovate entusiasmanti dentro questi 11 pezzi?) hanno un solo risultato: regalarci un album che è pura meraviglia.
Luxury Problems

4. Andy Stott
Luxury Problems (Modern Love 2012)

Un vortice di suoni che si riflettono, si richiamano, in un continuo gioco di specchi. Ripetizioni ipnotiche di samples classicheggianti che d'un tratto s'impennano in ritmiche derivate da mutazioni post-dubstep e ambient dub. Un capolavoro che, con precisione chirurgica e dedizione sperimentale, edifica un gioiello di grande evocatività sonora.
An Awesome Wave

2. ALT-J
An Awesome Wave (Infectious 2012)

Incatalogabili. E già questa è una bella cosa. Un pò come degli Everything Everything dopo aver subito una metamorfosi tra Thom Yorke, i Wild Beast e Four Tet. Pop mutante, fluido, psichedelico, cangiante. Classe pura.
Toy

1. Toy
Toy (Heavenly 2012)

Un disco così entusiasmante non lo ascoltavo da Daydream Nation. L'epica è la stessa. Ma c'è anche altro: c'è un approccio shoegaze che integra e supera gli esperimenti di Horrors e Chapel Club (le interazioni tra i layers di chitarra e le linee di synth sono il top), c'è un'impalcatura solidissima fatta di scorie kraute e post-punk, c'è un mood urbano e decadente di marca Velvet Underground... E poi ci sono i pezzi, tutti quanti tiratissimi ed efficaci. Un esordio che è già storia.