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Classifica 2012 di Matteo Losi
10. Chairlift
Something (Columbia 2012)
9. Fiona Apple
The Idler Wheel Is Wiser Than the Driver of the Screw and Whipping Cords Will Serve You More Than Ropes Will Ever Do (Clean Slate\Epic 2012)
8. Kendrick Lamar
Good Kid, M.A.A.D. City (Top Dawg / Aftermath / Interscope 2012)
7. Lana Del Rey
Born To Die (Interscope 2012)
Anche adesso che l'hype è svaporato, Born To Die si conferma fulgido/necrotico capolavoro '10s. Una disfunzione retinica nell'occhio del pop mainstream, che pure non è coperto dal prosciutto. Punto di convergenze di americana, pop barocco '60s, ballata elettronica '90s, beat hip-hop. Teatro delle "teen-crudeltà" in cui Lana Del Rey è icona terminale, lolita già vecchia, sintesi di codici visivi, letterari, musicali. La patologia più affascinante del 2012, e non solo.
6. The Heartbreaks
Funtimes (Nusic Sounds 2012)
Jangle-pop meets Big Music. Vi sembra poco? Vi sembra roba di tutti i giorni? Evidentemente avete preso casa su Plutone. "Funtimes" è tutto quello che il jangle-pop può e deve (doveva?) essere nel 2012: catartico, abrasivo, coloratissimo, maestoso. L'esatto contrario dell'approccio piagnone, dreamy, incolore e smidollato che va per la maggiore.
5. Jessie Ware
Devotion (Island/PMR 2012)
Una voce elegante, raffinata, soulful come da tradizione british. Un disco che reinventa quell'idioma come collisione tra la tradizione '80s/'90s (urban, sophisti-pop) e l'universo iper-variegato del post-dubstep. Brani che sono magnetico incontro fra avanguardia pop e classicismo, arditi nelle strutture, dalle pressoché illimitate sfumature sonore. A chiedere di più si rischia di venir presi per matti.
4. ALT-J
An Awesome Wave (Infectious 2012)
3. Solange
True EP (Terrible 2012)
Dopo quattro anni di silenzio, la sorellina di Beyoncé si ripresenta al mondo con 27 minuti di puro splendore. Otto gioielli sonori votati alla destrutturazione degli archetipi (in questo caso l'electropop più minimale l'r&b sintetico degli '80s), e al parallelo tratteggiare un non-luogo dove la trasparenza delle superfici sottintende nervosa enigmaticità. Lei sempre splendida, ispirata, in continua crescita. Ma True EP è già un traguardo precluso a due terzi delle sue colleghe. Illuminante.
2. O. Children
Apnea (Deadly People 2012)
Il versante gothic più creativo del decennio '10s li vede tra i protagonisti assoluti, per quanto inascoltati dai più. Ora i quattro di Londra espandono il raggio d'azione, affiancando alle riletture di Sisters Of Mercy e kitsch psychobilly decisi aromi soul, suoni più taglienti e nervosi, fascinazioni nu-new wave, appeal epico che sfocia nella nerissima mutazione gospel-pop di I Know You Love Me. Autentici mostri in fase di composizione e arrangiamento, gli O. Children, guidati dal vocalist finalmente sbocciato Tobi O'Kandi, consegnano agli annali un disco che profuma già di classico (perduto?).
1. Toy
Toy (Heavenly 2012)