R Classifica 2012 di Mauro Molinaro

Toy

10. Toy
Toy (Heavenly 2012)

Esordio che innova. “My Heart Skips a Beat” tra i brani dell’anno.
Bloom

9. Beach House
Bloom (Sub Pop 2012)

Formula, la stessa; e nonostante questo nessuna sensazione di forzatura. Grandi melodie, architetture perfette come sempre; e un tasso di maturità, compimento di ogni singolo episodio, altamente tangibile.
Devotion

8. Jessie Ware
Devotion (Island/PMR 2012)

L’eleganza, la solidità del soft(electro) pop di Jessie Ware ha del miracoloso: produzione che congiunge raffinatezze arty e robustezza electro (pop, wave), ad un’interpretazione tra le più convincenti in terra d’Albione.
Don't Break My Love (Virtual Edition)

7. A.A. V.V.
Don't Break My Love (Virtual Edition) (Clown & Sunset 2012)

"Don't Break My Love" è alchimia perfetta tra musica e colore, brillante connubio tra dance e riflessione. Super slow techno o blue wave, non fa differenza: ciò che conta è che il collettivo di casa Clown and Sunset (con la guida ‘estetica’ di Nicolas Jaar) ha composto una tra le opere concettualmente più innovative del 2012.
Luxury Problems

6. Andy Stott
Luxury Problems (Modern Love 2012)

Tra le macerie, Andy Stott plasma, disfa, ricompone a suo piacimento un’estetica di decadenza industriale, dub techno illuminata. Capace di librarsi nell’etere, anche: la voce della Skidmore, infatti, è tra le più estatiche in circolazione.
TRST

5. Trust
TRST (Arts & Crafts 2012)

Bordate di goth ad alta definizione (“Shoom”), melodie celestiali (“Candy Walls”), scatenamento horror-pop travolgente (“Sulk). Insomma, psicosi synth pop senza soluzione di continuità.
Swing Lo Magellan

4. Dirty Projectors
Swing Lo Magellan (Domino 2012)

Forte aumento delle melodie, per un lavoro votato verso ideali di compattezza; i Dirty Projectors si ripresentano con il loro lavoro ‘pop’, senza prescindere da un forma libera di sperimentare - e innovare.
Kill For Love

3. Chromatics
Kill For Love (Italians Do It Better 2012)

Electro pop altamente visivo: capace di alternare synth-pop cinematografico (“These Stretts Will Never Look the Same”, “Running From the Sun”, “The Eleventh Hour”), immersioni emotivissime, e passaggi catchy, disco, travolgenti (“Lady”, “Back to the Grave”). Chromatics do it better!
An Awesome Wave

2. ALT-J
An Awesome Wave (Infectious 2012)

Art pop impostato su registri epici, capace al contempo di amalgamare (alla perfezione) movenze R&B, tradizione folk e indie-rock spietato. Una serie infinita di pezzi killer (“Tesselate”, “Fitzpleasure“,”Breezeblock”, “Taro”): e il Mercury Prize, al primo colpo, non sgomenta. Anzi
Coexist

1. The xx
Coexist (Young Turks 2012)

Un formato non più così easy listening (“XX”); un lavoro che mostra tutta la sua profondità nelle sfumature. Ad ogni modo, con “Coexist” gli xx certificano in modo definitivo il loro potenziale espressivo - pressoché infinito, autogenerativo. Sicché, parlare di xx sound, ora, viene spontaneo, naturale . Disco dell’anno